P.A.:RAGIONERIA STATO, PROMOZIONE A 11% DIPENDENTI OGNI ANNO - FISCO: EVASIONE;TREMONTI,BENE PIANO USA,ITALIA STUDIA MISURE - EVASIONE IN PARADISI, TREMONTI ANNUNCIA STRETTA

mercoledì 06 maggio 2009

P.A.:RAGIONERIA STATO, PROMOZIONE A 11% DIPENDENTI OGNI ANNO
(ANSA) - ROMA, 5 MAG - L'11% dei dipendenti pubblici ogni
anno beneficia di un passaggio di carriera. Al top della
classifica ci sono le Regioni e le Autonomie locali dove il
tasso annuo dei dipendenti che fa carriera sul totale e' del
26,9%. Sono alcuni dei dati diffusi dalla Ragioneria Generale
dello Stato nel corso di un'audizione alla Commissione Lavoro
del Senato.
Se nel 2001 le 'promozioni' nella pubblica amministrazione
sono state 711.915, a seguito del passaggio generalizzato nella
categoria superiore degli infermieri ed assistenti sociali e
dell'applicazione del nuovo ordinamento al personale degli enti
locali, negli anni successivi le progressioni di carriera
risultano dimezzate: il valore medio annuo dei passaggi per il
complesso del pubblico impiego nel periodo 2002-2007 e' pari a
354.385. A conti fatti, ''rapportando tale dato al personale in
servizio con contratto a tempo determinato risulta - evidenzia
il dossier della Rgs - che, ciascun anno, oltre l'11% dei
dipendenti pubblici ha beneficiato di un passaggio orizzontale o
verticale di carriera''. Questo dato include anche alcune
''progressioni di carriera automatiche'', come quelle nella
Polizia o nelle Forze Armate.
I comparti di contrattazione in cui si riscontra , in media, una
maggiore incidenza delle progressioni di carriera, valutate
sempre rispetto alla consistenza del personale a tempo
indeterminato, sono le Regione e Autonomie Locali (26,9%), le
Forze Armate (23,1%), l'Universita' (18%) e i Corpi di Polizia
(17.7%). Fanalino di coda e' la scuola dove fa carriera ogni
anno solo lo 0,6% del personale.(ANSA).

FISCO: EVASIONE;TREMONTI,BENE PIANO USA,ITALIA STUDIA MISURE
(ANSA) - BRUXELLES, 5 MAG - Il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti da' un primo giudizio positivo sul piano Obama per la
lotta all'evasione fiscale e conferma che anche l'Italia sta
studiando delle misure: dall'ipotesi di sanzioni piu' forti per
chi evade il fisco portando capitali all'estero a quella di una
'lista nera' italiana dei paradisi fiscali.
''Il piano Obama ha parti di grande interesse - ha spiegato
Tremonti - e su alcune di esse anche noi stiamo gia'
lavorando''. Il ministro ha spiegato come ''dal G20 di Londra il
cantiere e' aperto. I paradisi fiscali sono sotto assedio e ci
sono forti pressioni perche' si ponga fine al segreto
bancario''. ''In Europa, pero' - ha aggiunto - siamo a meta' del
percorso, perche' per decidere sulle questioni fiscali serve
l'unanimita'. E io credo che sia giunto il tempo che ogni Paese
faccia per conto suo''.
E l'Italia - ha spiegato il ministro - sta studiando
innanzitutto ''sul fronte di un incremento della punibilita' per
chi porta i capitali nei paradisi del fisco'': ''Se il prodotto
dell'evasione lo metti fuori dell'Italia - ha spiegato - in uno
dei paradisi, e' giusto che ci sia un'aggravante specifica,
inasprendo le sanzioni''.(ANSA).

FISCO: EVASIONE IN PARADISI, TREMONTI ANNUNCIA STRETTA/ANSA
IPOTESI SANZIONI PIU' SEVERE; ECOFIN,SCONTRO SU SEGRETO BANCARIO
(di Ugo Caltagirone)
(ANSA) - BRUXELLES, 5 MAG - In Italia e' in arrivo un giro di
vite sull'evasione prodotta da chi porta i propri capitali in
uno dei tanti paradisi fiscali. Tre le ipotesi principali su cui
si sta gia' lavorando: l'inasprimento delle sanzioni,
l'inversione dell'onere della prova, la messa a punto di una
'lista nera' italiana dei cosiddetti centri offshore. Ad
annunciare la stretta e' stato a Bruxelles il ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, al termine di una burrascosa
riunione dell'Ecofin, in cui sulla delicata questione del
segreto bancario si e' sfiorato lo scontro.
Da una parte il ministro tedesco, Peer Steinbrueck, ha
provocatoriamente paragonato al Burkina Faso la Svizzera e i
Paesi dell'Ue che praticano il segreto bancario (Austria, Belgio
e Lussemburgo), facendo innanzitutto infuriare il premier del
Granducato e presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker.
Dall'altra il presidente di turno dell'Ecofin, Miroslav
Kalousek, ministro delle Finanze ceco, ha difeso gli stessi
Paesi attaccati dal collega tedesco, sottolineando come sia
stato un errore al G20 di Londra inserire tre Stati Ue nella
'lista grigia' dei Paesi non cooperativi sul fronte del fisco.
Proprio nel momento - ha aggiunto - in cui questi Paesi stanno
ammorbidendo le proprie posizioni, lasciando intravedere una
loro presa di posizione definitiva in favore della fine del
segreto bancario.
Tutto slittera' a giugno. Tremonti e' comunque fiducioso:
''Le pressioni sono cosi' tante che sono convinto della caduta
del segreto molto prima del 2014'', data indicata di recente dal
Parlamento europeo. Ma il ministro spiega come ci vorra' del
tempo perche' l'Europa raggiunga una posizione comune, visto che
per le decisioni in materia fiscale serve l'unanimita'. E
l'Italia non puo' aspettare. ''Credo sia giunto il tempo che
ogni Paese cominci a fare per conto suo'', afferma il ministro,
confermando che il governo italiano ''sta ragionando e
valutando'' alcune misure. Cita il piano anti-evasione appena
presentato dall'amministrazione Obama: ''Ha parti di grande
interesse, e su alcune di esse noi stiamo gia' lavorando''.
Tremonti parla dell'inversione dell'onere della prova: deve
essere chi esporta capitali all'estero a dimostrare di non aver
evaso il fisco. Perche' ''se un capitale viene esportato in un
paradiso fiscale, si presume sia il prodotto di evasione''. E
poi - aggiunge il ministro - ''se uno evade e mette il frutto
dell'evasione in uno dei paradisi, e' giusto che ci sia
un'aggravante specifica, con un inasprimento delle sanzioni''.
Inoltre, l'Italia potrebbe mettere a punto una propria 'lista
nera' di Paesi considerati non cooperativi fiscalmente: ''Del
resto - spiega Tremonti - ogni Paese ha la sua lista''.
Sul fronte dei conti pubblici, il ministro ha quindi ribadito
come le ultime previsioni della Commissione Ue mostrino
un'Italia che ''nella media ha numeri relativamente migliori
degli altri Paesi'': ''Per la prima volta facciamo meglio sia
come deficit che come debito''. Sul primo fronte il ministro
sottolinea come il deficit corretto per il ciclo sia sotto il 3%
sia nel 2009 che nel 2010. E sul fronte del debito, che per
Bruxelles salira' al 116% nel 2010, ''nessuno in questa fase
chiede manovre. Tanto meno all'Italia - aggiunge - che ha un
debito pubblico che cresce a una velocita' inferiore a quella
degli altri''. ''Anche sulla crescita - insiste il ministro -
facciamo meglio di altri. Troppe volte Paesi indicati come
modello avevano una crescita 'a la carte', basata sul debito
privato. Con la crisi si vede che la nostra economia si rivela
piu' solida''. Infine, la disoccupazione: ''In Italia i numeri
non sono catastrofici'', assicura Tremonti, che ribadisce come
''il Governo ha messo da parte 9 miliardi di euro per gli
ammortizzatori che, se necessario, saranno utilizzati''.(ANSA).
 


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