"LA CASERMA DI COPPITO? VI SPIEGO PERCHE' HA RETTO" (AVVENIRE)

giovedì 07 maggio 2009

Da "AVVENIRE" di martedì 5 maggio 2009

«Norme antisismiche più stringenti; per ricostruire bene

DAL NOSTRO INVIATO A BERGAMO PAOLO FERRARLO
In queste settimane abbiamo imparato a conoscerla. La Scuola allievi sottufficiali della Guardia di Finanza di Coppito è ormai diventata il cuore dell`Aquila ferita dal terremoto, che già pensa alla ricostruzione. Ai funerali delle vittime, la sua grande piazza d`armi ha raccolto le lacrime dei sopravvissuti, ma ha fatto anche da corona all`abbraccio di Benedetto XVI agli sfollati nelle tendopoli. E stata scelta come campo base operativo dalla Protezione civile e si prepara ad ospitare i leader del mondo, attesi in Abruzzo per il G8 di luglio. Per gli esperti, che anche in questi giorni hanno effettuato nuovi sopralluoghi per verificarne le condizioni, la Scuola delle Fiamme Gialle è un`isola sicura in mezzo a un mare di distruzione. La tenuta della struttura, mentre tutto intorno buona parte della città si sbriciolava sotto i colpi del terremoto, è certamente un motivo di soddisfazione per chi ha contribuito a realizzarla.
«Quando ho sentito le prime notizie dall`Abruzzo, che l`Aquila era distrutta e si contavano decine di morti, mi sono un po` preoccupato». A parlare è Luigi Nusiner, ingegnere 78enne, nato a Roma ma bergamasco dal 1962, padre del direttore generale del nostro giornale. E` stato lui che ha eseguito i calcoli delle strutture metalliche della Scuola per sottufficiali. «Poi - prosegue quando ho visto il comandante della Finanza annunciare che la struttura aveva retto, ho tirato un sospiro di sollievo e ho avuto conferma della bontà del lavoro svolto».
Progettata 25 anni fa, la Scuola di Coppito ha diverse parti in struttura di acciaio, tutte "firmate" dall`ingegner Nusiner, che hanno assorbito meglio le spinte sismiche, rispetto agli edifici completamente in muratura.
«Le spinte sismiche - spiega Nusiner, chiamato a lavorare all`Aquila da un`associazione di imprese guidata dalla romana Todini - sono proporzionali alla massa della costruzione. Così, una struttura in acciaio, più leggera di un edificio in cemento armato, ha una spinta minore e riesce a dissipare meglio l`energia prodotta dal terremoto grazie alla sua elasticità. In altri termini, assorbe meglio l`onda d`urto e, come poi si è verificato, riesce a limitare i danni». Soprattutto, però, come conferma il progettista, la Scuola di Coppito «è stata costruita rispettando scrupolosamente le norme antisismiche dell`epoca».
Costituita da più corpi di fabbrica, diciassette dei quali progettati dall`ingegnere bergamasco, la struttura si estende su una superficie di circa 50 ettari e ospita tremila allievi sottufficiali.
«Per prima progettai la mensa - ricorda Nusiner - poi il grande auditorium, la palestra, le aule didattiche, le pensiline e le passerelle di raccordo tra i vari edifici. Per i miei calcoli aggiunge - mi sono attenuto alle regole previste per le zone sismiche; norme che, alla luce dei fatti, si sono rivelate corrette».
Non tutti gli edifici in città, però, hanno retto e la magistratura sta indagando per appurare se ci siano delle responsabilità dietro alla distruzione dell`Aquila e degli altri centri colpiti dal terremoto. «Non sarà un lavoro facile e non vorrei essere nei panni di chi sarà chiamato a individuare queste eventuali responsabilità», riprende Nusiner.
Tra i fronti caldi dell`inchiesta, per esempio, c`è il nuovo ospedale dell`Aquila che non ha sopportato le scosse. «In questo caso - sottolinea ancora Nusiner - si deve considerare che l`ospedale è stato costruito in decine di anni e da molte mani diverse.
Ognuna ha realizzato un pezzetto e, quindi, basta che anche soltanto in una fase ci sia stata un`irregolarità o una non perfetta conoscenza del già costruito, per incidere sul risultato finale. Per questo motivo dico che appurare le responsabilità sarà un compito non semplice».
Un`altra partita riguarda infine le case. Molte di quelle crollate erano vecchie e non antisismiche, realizzate con semplici pietre e mattoni.
«Oltre la metà delle costruzioni è stata però dichiarata agibile e quindi ha sostanzialmente resistito al terremoto», ricorda Nusiner, che, guardando alla ricostruzione, suggerisce una "metodologia di lavoro".
«Oggi - spiega tenendo in mano il grosso faldone della Gazzetta Ufficiale con gli articoli della legge - le norme antisismiche e i parametri di sicurezza delle costruzioni sono stati ulteriormente affinati e sono ancora più stringenti di un tempo. Si parla, per esempio, di "gerarchia delle resistenze" e, al primo posto, nella scala della sicurezza, ci sono i pilastri, mentre subito dopo vengono le travi. Ai miei tempi di tutto ciò non c`era traccia, mentre oggi la legge mette a disposizione nuovi e più raffinati strumenti per prevenire gli effetti di terremoti, anche importanti come questo dell`Aquila. Ecco, credo che la ricostruzione della città debba ripartire da qui: dal rispetto assoluto delle regole».
Lo si deve alla gente che vive nelle tende e sta ancora piangendo i familiari perduti sotto le macerie.
 


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