IMMIGRAZIONE: COSA PREVEDE ACCORDO ITALIA-LIBIA - IMMIGRAZIONE:SI NASCONDE IN MOTOVEDETTA E SBARCA A LAMPEDUSA - FISCO: GDF;IL CASO,DITTA EDILE EVADE GRAZIE CONTO PRETE - FISCO: INCONTRO FRA GUARDIA FINANZA E EQUITALIA
IMMIGRAZIONE: COSA PREVEDE ACCORDO ITALIA-LIBIA /ANSA
(SCHEDA)
(ANSA) - ROMA, 8 MAG - L'accordo tra Italia e Libia per il
contrasto all'immigrazione clandestina e' stato firmato il 29
dicembre 2007 a Tripoli dall'allora ministro dell'Interno,
Giuliano Amato e dal ministro degli Esteri libico, Abdurraham
Mohamed Shalgam. Il piano, messo a punto dopo un lungo e
riservato negoziato, non e' pero' entrato nella fase operativa
finche' non e' avvenuta - nello scorso febbraio - la ratifica
parlamentare del Trattato di amicizia siglato dal premier Silvio
Berlusconi e da Muhammar Gheddafi nell'agosto scorso.
Il programma contro le partenze di migranti e' contenuto
nell'articolo 19 del Trattato. Tra le novita' piu' rilevanti del
piano firmato da Amato, i pattugliamenti misti italo-libici
davanti alle coste del Paese nordafricano che, come annunciato
da Maroni, partiranno il prossimo 14 maggio. Per questa
attivita' l'Italia cedera' alla Libia sei unita' navali della
Guardia di finanza per operazioni di controllo, ricerca e
salvataggio nei luoghi di partenza delle 'carrette del mare',
sia in acque territoriali libiche che internazionali. A bordo
equipaggi misti con personale libico e personale di polizia
italiano, quest'ultimo con funzioni di osservatore. L'Italia,
prevede sempre l'accordo, dara' una mano a Tripoli anche nel
controllo degli sterminati confini meridionali della Libia, da
dove premono masse di disperati in fuga dalle guerre e dalla
poverta' dell'Africa subsahariana. Sara' infatti Finmeccanica a
fornire una rete di controllo satellitare per monitorare le
frontiere di sabbia. L'Italia coprira' il 50% dei costi, mentre
per il restante 50% - indica il Trattato di amicizia - Roma e
Tripoli chiederanno all'Ue di farsene carico.
L'accordo e' stato poi perfezionato il 4 febbraio con la
firma a Tripoli di un protocollo d'attuazione da parte di Maroni
e delle autorita' libiche. Dettagli sul protocollo non sono mai
stati forniti, ma si sa che ci sono stati intensi negoziati tra
i tecnici dei due Paesi per mettere a punto l'intesa. L'ipotesi
che la Libia si prendesse in carico migranti respinti in mare
non era mai emersa prima di ieri, quando immigrati di tre
barconi giunti al largo di Lampedusa, in acque maltesi, sono
stati riportati nel porto di Tripoli da motovedette italiane.
IMMIGRAZIONE:SI NASCONDE IN MOTOVEDETTA E SBARCA A LAMPEDUSA
(V. 'IMMIGRAZIONE: MIGRANTE BLOCCATO...' DELLE 11.1O CIRCA)
(ANSA) - PALERMO, 8 MAG - E' riuscito a beffare tutti i
controlli e perfino gli accordi diplomatici tra Italia e Libia
per il respingimento immediato dei migranti soccorsi nel Canale
di Sicilia. Era infatti nascosto in una delle tre motovedette
che ieri hanno ricondotto a Tripoli 227 profughi, l'immigrato
bloccato la notte scorsa a Lampedusa dalla polizia.
Il giovane, che ha 20 anni ed e' originario del Mali, aveva
raccontato di essere approdato sull'isola da solo, con una
piccola imbarcazione, che non era stata trovata. Una versione
che non aveva convinto gli investigatori. Il ''giallo'' si e'
risolto dopo alcune ore, quando l'extracomunitario ha ammesso di
far parte del gruppo soccorso due giorni dalle unita' italiane e
subito riportato indietro. Prima di essere sbarcato a Tripoli il
giovane e' pero' riuscito a nascondersi sotto il telone di una
motovedetta della Guardia di Finanza che ha fatto poi rientro a
Lampedusa. Una volta sull'isola e' sgattaiolato via, prima di
essere scoperto dalla polizia intorno alle 3 di notte mentre
vagava nel centro del paese. Adesso si trova nella ex base
Loran, adibita a Centro di identificazione ed espulsione, in
attesa che venga valutata la sua posizione. (ANSA).
FISCO: GDF;IL CASO,DITTA EDILE EVADE GRAZIE CONTO PRETE/ANSA
A PORDENONE. INCASSI FIGURAVANO SU RISPARMI DI INGENUO PARROCO
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - Operazione ''diavolo e acqua santa'':
cosi' le stesse Fiamme Gialle hanno scherzosamente battezzato il
blitz effettuato, nell'ambito dell'operazione 'Pandora' sulle
ristrutturazioni edilizie, ad una canonica di Pordenone.
Quando i finanzieri si sono recati all'indirizzo
dell'intestatario del conto dove risultavano essere stati fatti
in poco tempo undici bonifici bancari per un importo di oltre
30.000 euro, senza un adeguato riscontro sulla dichiarazione dei
redditi dell'interessato, forse non si aspettavano di dover
avere a che fare con una tonaca nera e con un conto che in
effetti serviva alla parrocchia per opere pie. I bonifici
risultavano essere stati fatti per pagare un lavoro di
ristrutturazione che poco dunque poteva avere a che fare con
l'occupazione solita di un sacerdote. Il quale infatti alla fine
e' risultato all'oscuro di tutto.
''Un inconsapevole e ingenuo sacerdote aveva messo a
disposizione il suo conto a questa persona di cui evidentemente
si fidava'', ha raccontato il colonnello Alessandro Marin nel
corso della conferenza stampa del Nucleo Speciale Entrate della
Guardia di Finanza. ''Sacerdote davvero inconsapevole, una
pecorella smarrita - ha commentato con una battuta Marin -
considerato che poi la sua collaborazione e' stata
fondamentale'' per rintracciare il giro d'evasione fiscale.
In pratica il rappresentante legale dell'impresa edile aveva
scelto di far convogliare tutti i movimenti di denaro su questo
conto 'insospettabile'. Cosi' la ditta poteva eseguire lavori di
ristrutturazione in regola, emettendo fatture e ricevendo i
compensi con bonifico bancario, proprio come richiesto dalla
normativa fiscale, senza pero' pagare neanche un euro di tasse.
''Si erano costruiti una scatola sicura per tutti i loro
movimenti'', riferiscono sempre i finanzieri.
La parrocchia in questione e' tra l'altro a Pordenone e la
ditta e Roma, forse per rendere ancora piu' confusa la
situazione. Ma le 'tracce informatiche' hanno avuto la meglio
sull'evasore.(ANSA).
FISCO: INCONTRO FRA GUARDIA FINANZA E EQUITALIA
(ANSA) - CAGLIARI, 8 MAG - Nel Comando Regionale della
Guardia di Finanza a Cagliari si e' tenuto un incontro fra il
Comandante regionale, gen. Stefano Baduini, e l'amministratore
delegato di Equitalia Sardegna, avv. Franco Sanna.
Nel corso dell'incontro - e' detto in una nota - sono stati
concordati i tempi e le modalita' di attuazione del piano
operativo il 2009, consistente nello svolgimento di attivita'
congiunte da parte della stessa Guardia di Finanza e di
Equitalia Sardegna. In virtu' di un'apposita convenzione la
collaborazione della Guardia di Finanza consistera'
nell'assistenza alle procedure esecutive (pignoramenti)
dell'Agente della Riscossione ed in accertamenti patrimoniali a
carico dei debitori iscritti a ruolo. Sulla base degli indirizzi
operativi strategici impartiti dall'Autorita' politica
l'attivita' del Corpo a supporto delle procedure di riscossione
subira' un incremento rispetto al 2008. (ANSA).