MARONI, CAMBIARE LEGGE RIFORMA FORZE ORDINE - SAP; BENE MARONI SU LEGGE 121, UNICO CORPO POLIZIA - SIULP, SI' A RIFORMA MA SALVAGUARDARE PRINCIPI - CARCERI: SAPPE, PER PROTESTA DISERTIAMO FESTE REGIONALI

sabato 27 giugno 2009

MARONI, CAMBIARE LEGGE RIFORMA FORZE ORDINE
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - 'La legge 121 del 1981 di riforma delle forze dell'Ordine, fra due anni ne compie 30: occorre metterci mano non per stravolgerla ma per attualizzarla'.
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel suo intervento alla cerimonia di chiusura dell'anno accademico della scuola perfezionamento delle forze di polizia. Quel modello, ha spiegato Maroni, 'e' stato disegnato nel 1981, quando c'era un altro modo e altri problemi: serve dunque rivedere la legge per renderla attuale ed efficiente: e' il compito che ci accingiamo a fare nei prossimi mesi, chiamando tutti coloro che sono coinvolti per sviluppare idee e realizzare una proposta di aggiornamento'. L'obiettivo, ha concluso, 'e' arrivare al 30mo anniversario della 121 con una nuova legge'.

SAP; BENE MARONI SU LEGGE 121, UNICO CORPO POLIZIA
(ANSA) - ROMA, 26 GIU - 'Condividiamo le dichiarazioni del ministro Maroni. Occorre una riforma della 121/1981 in linea con lo spirito originario della legge ed una razionalizzazione delle forze dell'ordine che punti all'istituzione di un unico corpo di polizia nazionale ad ordinamento civile'.
E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, commentando quanto dichiarato dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni.
'In una recente intervista - ricorda Tanzi - il ministro Maroni aveva dichiarato come sia necessario guardare ai nuovi modelli organizzativi di tutti i Paesi europei che vanno nel senso di una concentrazione delle forze di polizia, di un coordinamento stretto, anzi dell'eliminazione dei corpi che ci sono per un sistema omogeneo e che funzioni'.
Per il segretario del Sap 'non e' piu' rispondente ai tempi di oggi una suddivisione delle forze di polizia in cinque corpi, come previsto dalla citata legge 121/81: polizia di stato (108 mila unita'), arma dei carabinieri (110 mila unita'), corpo della guardia di finanza (60 mila unita'), polizia penitenziaria (39 mila) e polizia ambientale e forestale (8 mila unita')'.
Occorre avviare, sottolinea, 'assieme ad un riordino del ruoli e delle funzioni piu' volte promesso dal Governo, un progetto di unificazione dei corpi, ovviamente coi necessari e dovuti accorgimenti che rispettino la storia e la struttura di ciascuno di essi, istituendo un'unica polizia nazionale che ponga fine alle duplicazioni di competenze tra carabinieri e polizia, potendo contare invece sulla specificita' delle competenze di finanza, penitenziaria e forestale'. 

SICUREZZA: SIULP, SI' A RIFORMA MA SALVAGUARDARE PRINCIPI

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Si alla riforma della legge 121 che regola il sistema della sicurezza del Paese, ma salvaguardandone i principi ispiratori. Così il segretario generale del Siulp, Felice Romano, commenta quanto dichiarato dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni.
"Le accresciute e mutate esigenze di sicurezza che il Paese rivendica oggi, insieme alla mancanza di adeguate risorse necessarie al funzionamento del sistema così comè - afferma Romano - richiedono necessariamente un intervento di innovazione e razionalizzazione delle risorse attualmente disponibili per la sicurezza interna del Paese". Ma, sottolinea, è necessario che l'azione riformatrice rispetti i principi ispiratori della riforma contenuti nella legge 121/81; e cioè un modello di polizia civile, basato sulla centralità dell'Autorità di P.S. civile, nazionale e provinciale con piena potestà di gestione di tutte le forze in campo, che confermi la titolarità dell'azione di polizia in capo allo Stato per garantire una tutela uniforme della sicurezza dei cittadini sull'intero territorio nazionale".

CARCERI: SAPPE, PER PROTESTA DISERTIAMO FESTE REGIONALI
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Il Sindacato Autonomo di Polizia
Penitenziaria (Sappe) disertera' quest'anno le feste regionali e
locali ''per dare un segnale preciso sulla gravita' del momento
e sulle precarie condizioni di lavoro delle donne e degli uomini
della Polizia penitenziaria che vivono tutti i giorni, in prima
linea, l'emergenza carceri''. Lo dice il segretario del
sindacato, Donato Capece, riferendosi alla mancata
partecipazione alla festa festa regionale della Polizia
Penitenziaria in corso a Genova.
''Cosa c'e' da festeggiare? - osserva Capece - I 63.612
detenuti presenti, pari al 147% della presenza regolamentare ed
al 99% di quella tollerabile, rispetto ai circa 43mila posti
disponibili? Le cinquemila unita' che mancano negli organici dei
Baschi Azzurri, che costringono chi lavora nelle sezioni
detentive a controllare, da solo 120 detenuti?''. (ANSA).

 


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