FUMA SPINELLO IN AUTO, FINANZIERE LICENZIATO. I GIUDICI: «VA RIASSUNTO» (CORRIERE DELLA SERA)
IL TAR: NESSUN REATO, ERA FUORI SERVIZIO
Fuma spinello in auto, finanziere licenziato. I giudici: «Va riassunto»
Il militare sorpreso durante un controllo della polizia con una sigaretta con hashish e tabacco
MILANO - Le premesse sono d’obbligo soprattutto in casi come que¬sti. Per esempio, i giudici del Tar scrivono nella sentenza che, sia con la divisa sia senza, «il personale delle forze del¬l’ordine deve con le proprie azioni riscuotere la stima, la fi¬ducia e il rispetto della colletti¬vità». M.M., un militare della Guardia di finanza, viaggiava sulla sua auto, fuori servizio, dalle parti di Bergamo, quan¬do la polizia stradale lo fermò per un controllo e trovò una si¬garetta con hashish e tabacco. Insomma, un canna.
Questo succedeva nel set¬tembre del 2007. M.M., che era appuntato, fu punito dai vertici con la massima punizio¬ne: cacciato dal Corpo. Il Tribu¬nale regionale amministrativo gli ha appena dato ragione: «La Guardia di finanza deve reintegrarlo». La vicenda introduce soliti e noti interrogativi. Canna no a prescindere oppure può o de¬ve dipendere dal «dosaggio»? (lo spinello in questione conte¬neva una quantità, testuale, «modica»). E poi, ancora, il fi¬nanziere se ne stava per i fatti suoi, non lavorava, non servi¬va lo Stato: cambia qualcosa? La Guardia di finanza non ha fatto sconti. Nemmeno a se stessa. E ha cacciato il milita¬re. Giusto, direbbero i più. Ha fatto bene. Eppure i giudici ri¬levano che M.M. «non è stato sorpreso mentre fumava»; che in quell’occasione «si trovava a una notevole distanza dai luoghi in cui esercita i suoi do¬veri»; e che, infine, non è stata accertata «alcuna contiguità con persone dedite all’uso e al¬lo spaccio».
D’accordo. Però gli agenti accompagnarono M.M. al pronto soccorso dell’ospedale di Bergamo per gli accertamen¬ti, e gli accertamenti «dimo¬strarono l’assunzione di so¬stanza stupefacente». Come la mettiamo? Il Tar ha ricordato che ulteriori, successivi esami diedero esito negativo e che comunque, M.M. «nei giorni precedenti si era trovato in condizioni ambientali di conti¬guità con soggetti dediti a so¬stanze cannabinoidi» in modo tale, sosteneva lui, «da rimane¬re vittima di fumo passivo» e di fatto inglobarlo. Vero anche che il finanziere, scrisse nel verbale la Polstrada, «fu trova¬to in procinto di sigillare la si¬garetta artigianale» e, timoro¬so, «di gettarla su un tappeti¬no sotto il sedile», per nascon¬derla, presagendo guai.
Andrea Galli
03 luglio 2009