ABU OMAR: PM, CONDANNATE A 13 ANNI POLLARI,IL REGISTA
ABU OMAR: PM, CONDANNATE A 13 ANNI A POLLARI,IL REGISTA/ANSA
POMARICI, DA POLITICI TENTATIVI DI INTIMIDAZIONE
(di Stefano Rottigni) (ANSA) - MILANO, 30 SET - Gli
imputati del processo per il sequestro dell'ex imam di Milano
Abu Omar hanno fatto ''grave scempio del proprio dovere di
fedelta' ai principi della democrazia'. Per questo, secondo il
procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, l'ex direttore
del Sismi, Nicolo' Pollari, e Jeff Castelli, uno degli ex
responsabili della Cia in Italia, devono essere condannati a 13
anni di carcere per sequestro di persona aggravato dal fatto di
avere commesso il reato abusando della loro qualifica di
pubblici ufficiali. A dieci anni, invece, Marco Mancini,
ex numero due del Sismi e a pene piu' o meno simili altri 007
statunitensi, cosi' come Joseph Romano, l'ex responsabile della
sicurezza della base di Aviano (Vicenza) dove Abu Omar fu
portato dopo essere stato prelevato il 17 febbraio del 2003 in
via Guerzoni a Milano, con destinazione finale Il Cairo, dove
l'ex religioso fu ripetutamente torturato (''una sequestro di
persona a scopo di tortura'', ha detto il pm).
La condanna e' necessaria perche' ''non ci consolerebbe avere
comunque contribuito ad accertare la verita' inequivocabile dei
fatti e avere forse contribuito all'evoluzione del dibattito
internazionale sull'equilibrio necessario, nella lotta al
terrorismo, tra sicurezza e rispetto dei diritti umani''. La
sentenza della Consulta che fissa i limiti del segreto di Stato
e ha scatenato la battaglia tra accusa e difesa sull'
utilizzazione delle prove non autorizza ''copertura a cosi'
gravi reati''. ''E' impensabile tutto cio' - argomenta Spataro
-. E se Abu Omar fosse stato ucciso?''. Spataro descrive il
dedalo di telefonate intercettate che danno la prova, a suo
avviso, ''di un inspiegabile preoccupazione'' riguardo il
sequestro, tra gli 007 italiani coinvolti. Cita la registrazione
dell'incontro tra Mancini (che aveva con se' un registratore) e
il generale Augusto Pignero da cui si evincerebbe la
consapevolezza di Pollari dell'ideazione del sequestro. Il
magistrato sembra voler restituire integrita' a Pignero, morto
l'11 settembre del 2006, quando dice che il generale, con le sue
dichiarazioni ha consentito ''la rottura di un sistema
criminale, una deflagrazione di questo sistema''. Non a Pollari
definito ''principale regista'' di questo sistema criminale. Per
favoreggiamento degli 007 italiani vanno condannati Pio Pompa e
Luciano Seno, anch'essi ex Sismi. Il primo responsabile di
quell'''ufficio depistaggio e propaganda'', scoperto nell'estate
del 2005, in via Nazionale a Roma, e che avrebbe cercato di
inquinare le indagini. Il secondo presto' il telefonino che
credeva 'pulito' a Mancini e Pignero per le comunicazioni. Senza
sapere che la sua utenza era intercettata. Che l'udienza di oggi
sarebbe stata ad altra tensione lo si era capito in mattinata,
quando il pm Ferdinando Pomarici aveva preso al parola per
denunciare ''tentativi di intimidazione per impedire al pm di
svolgere la propria funzione'', contenuti in interpellanze al
governo di alcuni politici. Ha anche citato qualche passo di
quella del presidente emerito della Repubblica Francesco
Cossiga, senza farne il nome, che chiedeva di valutare un
''fermo in flagranza di reato'', qualora i pm avessero violato
il segreto di Stato. A stretto giro di posta la risposta di
Cossiga che ha detto, tra l'altro: ''Agli insulti suoi e del suo
collega Spataro rispondo dando a lui e al suo collega un
consiglio: si tengano alla larga dagli Stati Uniti e dai
territori da essi controllati perche' la Cia e l' Fbi non sono
l'Aise dell'ammiraglio De Pinto e del colonnello dei Carabinieri
Damiano''.
(ANSA).