SINDACATO NAZIONALE CARABINIERI IN CONGEDO: SOPPRESSE LE ELEZIONI DEL COCER? QUALE FUTURO PER LA RAPPRESENTANZA MILITARE?
COMUNICATO STAMPA
SOPPRESSE LE ELEZIONI DEL COCER?
QUALE FUTURO PER LA RAPPRESENTANZA MILITARE?
Il Sinacc (Sindacato Nazionale Carabinieri in Congedo) denuncia l'imbroglio perpetrato ai danni dei militari qualora venisse deciso dal Parlamento il “blocco” delle elezioni dei Cocer (la cui scadenza naturale è fissata per il marzo del 2010) e chiede alle istituzioni e ai partiti politici di non rendersi complici di questa operazione illegittima.
Mercoledì 28 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha prorogato di un anno il mandato dei componenti in carica del Consiglio centrale interforze della rappresentanza militare. Due giorni dopo le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato hanno dato via libera al disegno di legge 1167 collegato alla Finanziaria (delega al governo in materia di lavori usuranti) nel quale è contenuto il prolungamento del mandato dei Cocer fino ad aprile 2011.
In deroga a quanto previsto dalla legge n. 382 del 1978 e successive modifiche (in base alla quale gli eletti, militari di carriera durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili), si vuole imporre "dall'alto" la riconferma degli attuali delegati della Rappresentanza Militare sottraendoli al giudizio degli elettori e lasciando intatti i loro privilegi per un altro anno. In questo modo, il Parlamento impedisce ai militari di poter fare un bilancio dell'attività portata avanti dai loro rappresentanti e di poterli sostituire qualora non soddisfatti del lavoro svolto. In più si impedisce a quanti lo volessero di potersi legittimamente candidare per sostituire i delegati dell'attuale Rappresentanza.
All'interno delle Forze Armate si verrebbe a creare la stessa situazione nella quale si trovano i cittadini al momento del voto alle elezioni politiche: candidati selezionati direttamente dalle Segreterie di partito e impossibilità da parte degli elettori di poter scegliere i loro rappresentanti esprimendo una preferenza. Proprio per scongiurare una simile ipotesi, il Sinacc chiede al Governo e al Parlamento di non approvare la proroga del mandato dell'attuale Rappresentanza e di ridare "democraticamente" la parola ai militari in modo che possano legittimamente decidere chi debba tutelare e garantire i loro interessi così come previsto dalla legge.
Roma, 30 Ottobre 2009