TANGENTI: EX COMANDANTE GDF CASALPUSTERLENGO PATTEGGIA PENA - TANGENTI: FUNZIONARI FISCO FILMATI A PRENDERE MAZZETTA - AMT: SEPE, GIUSTIZIA TRIBUTARIA CHIEDE RIFORME E RISPOSTE

venerdì 19 febbraio 2010

TANGENTI: EX COMANDANTE GDF CASALPUSTERLENGO PATTEGGIA PENA
(ANSA) - LODI, 18 FEB - Ha patteggiato quattro anni e 4 mesi
di reclusione l'ex comandante della tenenza di Casalpusterlengo
della Guardia di Finanza di Lodi. L'ufficiale, che si e'
congedato, era accusato di concussione in concorso con un'altro
militare suo sottoposto e due consulenti contabili in servizio
per oltre 10 anni presso la cittadina del basso lodigiano.
L'ex comandante si e' sempre avvalso della facolta' di non
rispondere. (ANSA).

TANGENTI: FUNZIONARI FISCO FILMATI A PRENDERE MAZZETTA /ANSA
DUE ARRESTI A VARESE, DENUNCIATI DA IMPRENDITORE
(ANSA) - VARESE, 18 FEB - Quindicimila euro in banconote da
cinquecento, chiusi in una busta bianca dopo essere stati
contati un'ultima volta, passano di mano, sopra la scrivania, da
un commercialista a un funzionario dell'Agenzia dell'Entrate di
Varese, che fa il gesto di riporre la mazzetta nella tasca
interna del giubbotto. E' questa la scena che le telecamere dei
carabinieri hanno ripreso di nascosto nello studio di un
professionista e che ha portato all'arresto di due dipendenti
del Fisco, accusati di aver chiesto una tangente a un
imprenditore della zona per evitare una verifica.
L'imprenditore, appena un mese fa, aveva deciso di
denunciare la cosa alle forze dell'ordine.
I carabinieri hanno arrestato subito il funzionario che e'
stato sorpreso a intascare la prima tranche della mazzetta, in
flagranza di reato: Massimiliano D'Errico, 40 anni, originario
di Pomigliano d'Arco (Napoli) e referente varesino dell'ufficio
Antifrode. Con lui e' finito in manette il capo area
responsabile dei controlli alle piccole e medie imprese,
Vincenzo Mercadante, 52, originario di Conca della Campagna
(Caserta), considerato complice e arrestato alla fine del turno
di lavoro.
Secondo le indagini, il tentativo di ottenere denaro
dall'imprenditore (attivo nelle installazioni di impianti
elettrici) e' nato in seguito a un controllo valutario cui
quest'ultimo era stato sottoposto nel 2007 alla dogana
italo-svizzera di Ponte Tresa (Varese). La documentazione
cartacea trovata in suo possesso attestava fra l'altro,
riferiscono gli investigatori, il deposito di denaro su un conto
bancario in Svizzera. Allora l'imprenditore varesino incarico'
un commercialista di seguire i conseguenti adempimenti fiscali;
lo stesso commercialista che nel giugno 2009 lo rappresento'
alla prima convocazione all'Agenzia delle Entrate di Varese e
che nei mesi successivi gli avvio' le procedure per beneficiare
dello Scudo fiscale. E' a questo punto che secondo i carabinieri
si materializza la richiesta concussiva: sempre attraverso il
commercialista, i due funzionari delle Entrate fanno sapere che
servono 10 mila euro per regolarizzare la posizione col Fisco. I
soldi, per quanto si sa, arrivano a destinazione come fossero
una dazione legale. Quando pero' la richiesta diventa piu'
consistente, fino ad arrivare ad ulteriori 50 mila euro,
l'imprenditore decide di denunciare. L'Agenzia delle Entrate ha
fatto sapere che ''continuera' a collaborare'' con le autorita'
per far luce sul caso, pronta a prendere provvedimenti
disciplinari nei confronti dei ''funzionari infedeli'' e a
costituirsi parte civile ''per tutelare i propri interessi nelle
opportune sedi''. ''Spero si tratti di un fenomeno isolato'', ha
commentato stamani il procuratore di Varese, Maurizio Grigo.
Grigo fu gip a Milano ai tempi di Mani Pulite e a chi gli ha
chiesto analogie fra la cronaca di oggi e Tangentopoli ha
risposto: ''Il fenomeno corruttivo e' analogo, ma oggi chi
sottrae denaro lo fa per scopo personale''. (ANSA).

AMT: SEPE, GIUSTIZIA TRIBUTARIA CHIEDE RIFORME E RISPOSTE
(ANSA) - ROMA, 18 FEB - Approvazione urgente delle nuove
tabelle di valutazione per il conferimento degli incarichi,
revisione degli organici delle commissioni tributarie e, in
considerazione della congiuntura economica del paese, interventi
di riforma ''senza spese'' per quanto concerne il piano
normativo. Sono queste alcune delle richieste formulate dall'
Associazione magistrati tributari (Amt) in un incontro con il
Consiglio di presidenza delle giustizia tributaria, presieduto
da Daniela Gobbi, organo di autogoverno della magistratura
tributaria. La riunione era stata sollecitata dal presidente
dell'Amt Ennio Sepe per uno scambio di valutazioni sui problemi
principali che interessano la giustizia tributaria.
Per i provvedimenti amministrativi, Sepe ha auspicato che la
proposta per le nuove tabelle di valutazione sia previamente
trasmesse all'Amt perche' esprima il proprio parere, mentre per
la revisione degli organici delle Commissioni tributarie ha
segnalato casi in cui risultano disomogenee, rispetto alle
esigenze del contenzioso. Al riguardo e' stato proposto un
tavolo con il ministero dell'Economia, competente in materia.
Sul piano normativo, il presidente dell'Amt ha fatto
riferimento ''alla soppressione dell'anacronistico obbligo di
residenza nella regione; al ripristino dell'istituto
dell'anticipato possesso (gia' previsto in passato); alla
possibilita' di applicazione dei magistrati tra regioni
confinanti; al mutamento di denominazione delle commissioni in
'Tribunali' e 'Corti' tributari; al rilancio dell'aggiornamento
professionale dei magistrati, di esclusiva competenza del
Consiglio di presidenza''.
In tema di miglioramenti economici ha evocato ''quanto meno
la previsione di un compenso per le pronunce cautelari
(sospensive)''. Inoltre Sepe ha sostenuto la necessita', sul
piano della pari dignita' tra i magistrati tributari, di
prevedere l'accessibilita' alle presidenze di sezione di quei
componenti che, pur non appartenendo a magistrature
professionali, abbiano maturato un sufficiente servizio come
vice presidenti di sezione.
Infine sullo ''spinoso problema delle incompatibilita' ''
l'Amt ha ribadito ''la necessita' dell'introduzione di criteri
di 'territorialita' ' del servizio, come gia' accade per altre
figure di magistrati onorari''.Al termine dell'incontro,
riferisce l'Amt, e' emersa la piena condivisione, tra Consiglio
di presidenza ed Associazione, ''degli obbiettivi da raggiungere
e dei mezzi idonei per conseguirli''. (ANSA).
 


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