STIPENDI ED INDENNITÀ TAGLIATI IN MISURA MAGGIORE PER MILITARI E POLIZIOTTI, LA MANOVRA SVELA IL VERO FINE DELLA SPECIFICITÀ: FAR TORNARE IL COMPARTO AGLI ANNI SETTANTA – di Gianluca Taccalozzi

venerdì 04 giugno 2010

Di seguito, un intervento di Gianluca Taccalozzi sui tagli al Comparto sicurezza e difesa. Il titolo è della redazione del sito. (errata corrige: sono state corrette alcune date delle decorrenze)


La manovra straordinaria messa a punto dal Governo non ammette dubbi, il Comparto sicurezza e difesa è tutt’altro che specifico, almeno in tema di tagli. Anzi, se si fa un’analisi un po’ più approfondita del testo del decreto legge ci si accorge che militari e poliziotti pagano un prezzo maggiore rispetto al resto del pubblico impiego.

Infatti, il d.l. 78/2010 prevede:

- per tutto il pubblico impiego:

 il mancato rinnovo dei contratti relativi al triennio 2010-2013 con il solo riconoscimento della sola vacanza contrattuale (art. 9 comma 17);

 il blocco sino al 2013 degli automatismi di adeguamento retributivo biennali per il personale dirigente, senza arretrati (art. 9 comma 21);

 il blocco sino al 2013 del meccanismo di avanzamento per classi e scatti periodici del trattamento economico dei dirigenti (art. 9 comma 21);

 il blocco degli eventuali aumenti di stipendio dovuti ad eventuali progressioni di carriera. Questa disposizione comporta che per tutte le promozioni che avranno luogo tra 01.01.2011 ed il 31.12.2013, il previsto aumento retributivo avrà effetto solo dal 01.01.2014, ovviamente senza arretrati (art. 9 comma 21);

 congelamento della retribuzione in godimento al 01.01.2011 sino al 01.01.2013, per tutti i dipendenti pubblici compresi i dirigenti (art. 9 comma 1), questa disposizione potrebbe comportare effetti sull’assegno funzionale pensionabile, nel senso che chi matura l’anzianità prevista per ottenerlo tra il 01.01.2011 e l’31.12.2013, dovrà attendere l’01.01.2014 per vederselo corrisposto, ovviamente senza arretrati;

 slittamento dei pensionamenti di 12 mesi e le modifiche alla corresponsione del trattamento di fine servizio (art. 12 commi),

- per il solo per il comparto sicurezza e difesa:

 taglio del 30% dei fondi destinati alla c.d. indennità di campagna per le Forze Armate (art. 9 comma 34);

 taglio degli incarichi per cui dovrebbe essere prevista la c.d. indennità di comando, nel senso che le amministrazioni dovranno individuare gli incarichi destinatari dell’indennità in parola tenendo conto delle risorse stanziate (art. 9 comma 35);

 taglio dei fondi sinora accantonati per il riordino delle carriere, circa 770 mln. di euro (art. 9 comma 30),

con la sola unica esclusione per poliziotti e militari prevista all’art. 9 comma 4 che permette lo sforamento della soglia massima (prevista invece per il resto del pubblico impiego) del 3,2% di aumento in relazione al biennio economico 2008/2009.

In sostanza, sono garantite quelle condizioni di rinnovo contrattuale già respinte da sindacati e rappresentanze.

QUINDI UN'UNICA MISERA ESCLUSIONE POSITIVA, AMPIAMENTE RIPAGATA DAL RECUPERO DELLE SOLO SOMME ACCANTONATE PER IL RIORDINO DELLE CARRIERE.

Premesso che ritengo giusto e doveroso che anche poliziotti e militari concorrano, insieme al resto del pubblico impiego, ai sacrifici economici imposti dalla crisi, tuttavia non si può non evidenziare come ciò rappresenti di fatto IL FALLIMENTO DI QUELLA “SPECIFICITÀ” che Governo, maggioranza e parte della rappresentanza avevano definito come “una grande conquista per tutti i militari, foriera di futuri vantaggi economici e previdenziali” che avrebbe in futuro garantito l’esclusione del comparto dai tagli inevitabilmente previsti per il pubblico impiego, a fronte di qualche piccola compressione in termini di diritti.

Bene l’esclusione dai tagli non c’e stata mentre la compressione dei diritti è già pesantemente iniziata.

Come temevano, la specificità si sta rilevando per quello che è, ovvero il grimaldello con cui i vertici militari stanno riportando i militari (compresi carabinieri e finanzieri) agli anni settanta.

Aldilà della questione relativa alla specificità del Comparto, qualche considerazione si può già avanzare anche sulla natura dei tagli che potrebbero comportare sacrifici molto diversi tra lavoratori. Si pensi, per esempio, alle seguenti due situazioni:

 ispettore ordinario con 5 anni di servizio al 01.01.2010, paga solo il blocco del rinnovo contrattuale del triennio 2011-2013, in quanto nel triennio 2010-2012 non è soggetto ad alcuna progressione di carriera e non maturerà gli anni di servizio necessari per il riconoscimento dell’assegno funzionale pensionabile;

 ispettore capo con 16 anni di servizio al 01.01.2010, paga il blocco del rinnovo contrattuale, il blocco per oltre due anni dell’assegno funzionale pensionabile previsto al 17° anno di servizio ed il blocco dell’aumento derivante da un’eventuale promozione.


GIANLUCA TACCALOZZI
Presidente Direttivo Nazionale Ficiesse
gianlucataccalozzi@alice.it


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