ALDROVANDI: GETTATE BASI ASSOCIAZIONE VITTIME FORZE ORDINE - AFGHANISTAN: CROSETTO, PER PETRAEUS ITALIANI SONO MODELLO

lunedì 27 settembre 2010

ALDROVANDI: GETTATE BASI ASSOCIAZIONE VITTIME FORZE ORDINE
A FERRARA INCONTRO PER RICORDARE 5/0 ANNIVERSARIO MORTE GIOVANE
(ANSA) - FERRARA, 25 SET - ''L'associazione tra famiglie di
vittime delle forze dell'ordine la faremo, magari prossimamente,
ma adesso siamo una unione di fatto''. Cosi' Patrizia Moretti,
mamma di Federico Aldrovandi, morto durante il controllo da
parte di quattro poliziotti condannati poi per quella morte.
Oggi a Ferrara si sono riuniti genitori e parenti di ragazzi
morti in tutta Italia, per ricordare il caso Aldrovandi cinque
anni dopo, e gettare le basi di un'associazione tra i familiari.
Alla mamma di Federico ha fatto subito eco Ilaria Cucchi,
sorella di Stefano, morto a Roma in ospedale dopo un arresto.
''Dobbiamo essere tutti uniti per dare forza alle famiglie che
non ce la fanno: la nostra richiesta, di famiglie, e' che lo
Stato sia amico e non un nemico''. Anche Haidi Giuliani, madre
di Carlo, morto durante il G8 a Genova, ha una forte idea su
cosa debba essere l'associazione: ''Credo vi sia la necessita',
ma c'e' ancora la paura che tutto diventi politico. Ma politica
non vuol dire fare propaganda per un partito, ma cio' che stiamo
facendo oggi, politica e' scrivere una lettera al giornale''.
''Sara' un'associazione che vorra' essere - ha spiegato Lino
Aldrovandi, papa' di Federico - uno strumento di tutela dei
diritti delle vittime e dei piu' deboli e non un qualcosa contro
la polizia ma al servizio del cittadino. Per questo noi stiamo
lavorando per il futuro di altri figli''.
Cinque anni dopo l'alba del 25 settembre 2005, quando
Federico mori' dopo una colluttazione violenta con gli agenti
che tentavano di bloccarlo, mamma Patrizia ricorda che ''la
fiducia verso le istituzioni non e' mai venuta meno, ma mai
avrei creduto che sarebbe stato cosi' difficile avere giustizia:
prima abbiamo subito un linciaggio su nostro figlio, poi su
tutti coloro che volevano cercare la verita'. Per questo motivo
- ha aggiunto alludendo agli sforzi per arrivare a quella
verita' - vogliamo mettere a disposizione tutte le nostre
conoscenze a chi ce lo chiedera'. Dobbiamo pretendere che lo
Stato non giri le spalle davanti a queste tragedie o peggio che
si chiuda a riccio''. (ANSA).

AFGHANISTAN: CROSETTO, PER PETRAEUS ITALIANI SONO MODELLO
(ANSA) - AOSTA, 25 SET - Per il generale David Petraeus,
comandante delle forze Usa e Nato in Afghanistan ''i militari
italiani sono un modello''. Lo ha riferito oggi il
sottosegretario di stato alla Difesa Guido Crosetto, in
occasione dell'inaugurazione della caserma del comando di Aosta
dei carabinieri.
Riferendo di una visita di alcune settimane fa alle nostre
truppe in Afghanistan, Crosetto ha detto: ''Ho avuto occasione
di parlare con il generale Petraeus che mi ha ricevuto nel suo
ufficio, ringraziandomi per il lavoro dei nostri alpini e dei
nostri carabinieri e, quasi commosso, mi ha rivelato di aver
detto al Presidente Obama che gli addestratori italiani
dovrebbero essere utilizzati non soltanto per le forze di
polizia in Afghanistan, ma anche per addestrare i soldati
americani''.
''In un paese in cui ogni giorno cerchiamo un motivo per
vergognarci di noi stessi - ha aggiunto il sottosegretario alla
Difesa - dove ogni giorno nei giornali e nelle televisioni
andiamo a cercare i motivi per spaccarci e per parlare male di
noi stessi, politici compresi, trovare dei motivi di orgoglio e'
importante''. Per Crosetto ''un paese non cresce dividendosi, ma
cresce trovando motivi di unione e l'arma dei carabinieri, cosi'
come le forze armate, sono per il nostro paese motivo di
orgoglio''.(ANSA).
 


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