MENTRE SI CERCA DI FARLE ARRETRARE IN ITALIA, LE TUTELE DEI MILITARI AVANZANO IN SPAGNA: DOPO LA GUARDIA CIVIL PRESTO IN ARRIVO UNA RIFORMA "EUROPEA" ANCHE PER LE ALTRE FORZE ARMATE SPAGNOLE - di Simone Sansoni

venerdì 05 novembre 2010

Il primo esecutivo Zapatero approvò nel 2007 il “Regolamento organico dei diritti e dei doveri dei membri della Guardia Civil”, frutto di un serrato e duro confronto tra il governo e l'associazione delle Guardie Civil (AUGC) che si spinsero addirittura a manifestare pubblicamente in divisa contro il Governo.

Le proteste erano rivolte soprattutto contro l'allora Ministro della Difesa, contestato per non ottemperare alle promesse fatte in campagna elettorale per quanto riguardava una riforma progressista a favore del personale della Guardia Civil spagnola (che ricordiamo essere in una Forza di Polizia ad ordinamento militare).

Tre anni dopo quella prima e mirata riforma militare, e dopo la riconferma alle elezioni del 2008, il governo socialista si appresta ora a porre mano ad una legge che riguarda stavolta il personale di tutte le Forze Armate spagnole: si tratta del progetto di legge n. 121/000082 “sui diritti e doveri dei membri delle Forze Armate”, presentato il 02/07/2010 al Congresso dei Deputati.

In queste ultime settimane è iniziato un vivace dibattito tra i militari spagnoli sul progetto governativo; la loro maggiore associazione (AUME) ha manifestato a Madrid per esprimere disappunto per il disegno di legge proposto dalla prima donna ministro della difesa, Carme Chacà³n, in quanto giudicato insufficiente anche da EUROMIL, l'Organizzazione europea delle Associazioni militari, ancorchà© valutato come un “buon punto di partenza”.

La riforma ricalca molti aspetti di quella già  emanata a suo tempo per la Guardia Civil; le maggiori critiche si concentrano sulle disposizioni relative all'applicazione dei diritti civili dei militari, mentre per quanto riguarda le proposte relative ai nuovi strumenti di rappresentanza del personale, da basarsi sul sistema del cd. doppio binario (associazionismo libero e rappresentanza interna) il mondo associativo non ha eccepito nulla, non proponendo  alcuna modifica nella parte specifica del disegno di legge.

Sinteticamente, per quanto riguarda la tutela del personale militare spagnolo, la riforma prevede tre capisaldi:

  • la regolamentazione della libertà  d'associazione;
  • l'istituzione di un Consiglio del personale;
  • la creazione di una sorta di Garante dei militari.

Anche la Spagna quindi, come la maggior parte delle nazioni europee avanzate, ha  deciso di estendere a tutti i cittadini in divisa le tutele già  positivamente sperimentate per la Guardia Civil, segno che in questi tre anni l'introduzione della libertà  associativa non ha affatto minato la coesione della Forza Armata che anzi è “uno dei modi per incoraggiare la partecipazione e la collaborazione dei membri delle forze armate nella configurazione del loro regime”, come si legge nella parte della relazione governativa di seguito tradotta.

Nel contempo in Italia, come è già  stato rilevato molte volte su questo sito, la politicia continua a scegliere la strada opposta cioè quella di separare il cittadino in divisa e le strutture militari dalla società  civile, in nome di una famigerata specificità  che nasconde invece solamente un  pericoloso progetto isolazionista
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SIMONE SANSONI
Segretario nazionale FICIESSE
s.sansoni@ficiesse.it

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PROGETTO DI LEGGE ORGANICA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI MEMBRI DELLA FORZE ARMATE


 

 

Progetto di Legge 121/000082

 

 

Autore: Governo


Esposizione dei motivi

 

(omissis)

Le novità  principali sono la regolazione del diritto di associazione, la creazione del Consiglio del personale delle Forze Armate e l'Osservatorio della vita militare.

Il primo è un passo importante per disciplinare l'esercizio di questo diritto fondamentale nel campo professionale, uno dei modi per incoraggiare la partecipazione e la collaborazione dei membri delle forze armate nella configurazione del loro regime.

I militari potranno costituire e partecipare ad associazioni, ai sensi della Legge Organica 1 / 2002 del 22 marzo sul diritto di associazione.
Il riferimento alle ordinanze Reali delle Forze armate, approvato con legge 85/1978, 28 dicembre, è superata dalla presente legge nello stabilire le specialità  del diritto di fondare una associazione professionale fondandosi sugli articoli 8, 22 e 28 della Costituzione, con interpretazione derivata dalla sentenza della Corte Costituzionale 219/2001 del 31 ottobre.

In questo senso, si disciplinano le associazioni professionali composte da membri delle forze armate per difendere e promuovere i loro interessi professionali e le condizioni economiche e sociali, si fissano le norme relative alla sua costituzione ed al sistema giuridico e crea un apposito registro per queste associazioni al Ministero della Difesa.

Le associazioni possono fare proposte ed presentare richieste e suggerimenti, oltre a ricevere informazioni su questioni per promuovere l'attuazione dei loro scopi statutari. A seguito della giurisprudenza costituzionale, queste forme di partecipazione non possono attivare procedure o atteggiamenti di natura sindacale come la contrattazione collettiva o l'esercizio del diritto sciopero.

Quelle con una certa percentuale di membri partecipano al Consiglio del Personale delle Forze Armate e possono contribuire, attraverso relazioni o consultazioni, al processo di sviluppo di disegni di legge che interessano il regime del personale.

Con il Consiglio si istituiscono e formalizzano i rapporti tra il Ministero e le Associazioni per la difesa dei membri di carriera delle forze Armate e si pongono in atto meccanismi di comunicazione e consultazione sul sistema proposto per il personale militare. Si è inteso che questa via sia un'adeguata rappresentanza istituzionale che viene esercitata attraverso la catena di comando militare e canali forniti dalla presente legge per la presentazione internamenteda parte dei membri della Forze Armate di iniziative e denunce.

La presente legge stabilisce i criteri sostanziali in materia di funzionamento del Consiglio del Personale, la sua composizione, i canali per la presentazione delle proposte da parte delle associazioni e l'organizzazione in plenum o per commissioni di, Esercito, Marina, Aeronautica e gli organi comuni di Forze Armate.

In ottemperanza alla terza disposizione finale della Legge organica della Difesa Nazionale è stato creato un Osservatorio della vita militare, che si configura come un organo collegiale, con funzioni consultive che analizza le questioni che interessano l'esercizio dei diritti e delle libertà  fondamentali dei membri delle Forze Armate per favorire quelle attività  che contribuiscono alla migliore condizione dei militari.

L'Osservatorio sarà  composto da un numero ridotto di personalità  di spicco nei settori della difesa e delle risorse umane, la cui nomina deve essere da parte del Congresso Deputati e dal Senato.

Ciò consentirà  di diventare un organismo di base nell'analisi della condizione militare e garante dell'equilibrio tra doveri e diritti per le Forze Armate che sono in grado di soddisfare adeguatamente i loro compiti, al servizio della Spagna e della pace e sicurezza internazionali.

La sua analisi e gli studi avranno un carattere generale e pertanto, non è l'organo competente a trattare o risolvere i reclami su base individuale. Tuttavia sarà  in grado di ricevere segnalazioni su singoli casi poichà©, il suo sindacato e raccomandazioni, possono portare a soluzioni generali per i membri delle Forze Armate.

 

(omissis)

 

 


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