GLI OSTACOLI IN CAMPANIA PER EVITARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE SUI MEZZI PUBBLICI REGIONALI DEGLI APPARTENENTI ALLE FORZE DI POLIZIA (NONOSTANTE IL DPR 90 DEL 2010) - di Vincenzo Vacca
Dal mese di luglio del 2010, la Regione Campania ha stabilito che gli appartenenti alle Forze dell’ordine paghino i trasporti a livello regionale.
Già questa decisione sottende, al di là di dichiarazioni di facciata, quanto poco si reputi il lavoro delle Forze di Polizia. Infatti, per tentare di ripianare i debiti delle Regione, la prima cosa a cui si e’ pensato è di far pagare il trasporto regionale ai tutori dell’ordine.
La considerazione della funzione istituzionale alla quale gli appartenenti alle FF.OO. sono tenuti ad ottemperare si dimostra con i fatti e non con le dichiarazioni ufficiali. Quindi, se si è ritenuto opportuno prendere un provvedimento del genere, si è di fatto pensato che il lavoro delle Forze dell’Ordine sia così poco importante (mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, per dirla in modo estremamente sintetico) che si possa far loro, senza alcun preavviso, far pagare i trasporti.
Questo è il contributo che si dà a coloro che in prima fila sono schierati per contrastare la criminalità comune e organizzata e che è certamente il problema numero uno delle nostre terre.
Ci si è così accaniti a questo provvedimento che si fa finta di non sapere, unitamente alle aziende di trasporto, che esiste una legge nazionale e, precisamente il D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90 che all’articolo 236 recita: “Il personale dell’Arma dei Carabinieri, se in uniforme o munito di tessera di riconoscimento, ha diritto di circolare liberamente sui mezzi di trasporto pubblico urbano”. Mentre l’art. 1115 del medesimo D.P.R. dispone: “Al personale delle Forze di polizia si applica l’art. 236.”
Evidentemente il legislatore nazionale ha maggiormente a cuore lavoro delle Forze di polizia rispetto a quello regionale.
Dopo tutta una serie di proteste, recentemente la Regione Campania ha ritenuto di dover favorire l’uso gratuito del trasporto regionale agli appartenenti alle Forze di polizia. Ma il Consorzio Unico non solo fa finta che non esista la normativa a livello nazionale poc’anzi specificata, ma interpreta l’ultima disposizione regionale in materia di trasporto in modo restrittivo e cioè che le Forze di Polizia dovrebbero, comunque, avvalersi di un abbonamento speciale previsto per loro. Insomma, si trattano questi lavoratori in modo umiliante ed ostile.
In Campania e a Napoli, in particolare, il tutore dell’ordine non è visto come il rappresentante delle istituzioni democratiche, ovvero come colui che è al servizio della collettività , ma come componente di truppe da sbarco, espressione ancora di uno stato ostile e lontano. La triste storia che va avanti da un po’ di mesi sui trasporti è un ulteriore dimostrazione di questa ultima riflessione. Basti dire che all’ingresso di alcune stazioni della Circumvesuviana è stato apposto un vistoso cartello con il quale si stabilisce che anche gli “sbirri” (questa dizione è mia) devono pagare il biglietto, anche se in divisa. Ecco trovati i colpevoli del debito. Snidiamoli!
VINCENZO VACCA
Direttivo nazionale Ficiesse
v.vacca@ficiesse.it