MAXI FURTO DI BUONI PASTO AL COMANDO DELLA FINANZA DI GENOVA, SPARITI 5MILA EURO DAL CASSETTO. TURNI RIDOTTI DI UN'ORA PER LE CONSEGUENZE DEL BLITZ (Il Secolo XIX)

sabato 22 gennaio 2011

Il Secolo XIX

mercoledì 19 gennaio 2011

Cronaca di Genova,

pagina 25

 

 

GRAZIANO CETARA

 

CHI HA OSATO sapeva dove mettere

le mani e non ha avuto troppo

tempo per agire. Conosceva la scrivania

che custodiva il tesoretto, e

anche il periodo nel quale sarebbe

stato lì, a portata di mano, e senza

alcun giro di chiave a proteggerlo.

Chi è riuscito nell’impresa ha

centrato due obiettivi,anche se nessuno

sa dire al momento quale dei

due fosse quello effettivamente voluto:

mettere le mani su un controvalore

di circa 5mila euro e al contempo

gettare lo scompiglio in uno

degli uffici investigativi più importanti

e strategici, con l’effetto di

screditare il graduato responsabile

della custodia del pacchetto.

L’impresa è un maxi furto di buoni

Pasto messo a segno nel quartier

generale della Guardia di finanza in

corso Europa e in particolare nella

stanza di un alto ufficiale del Nucleo

di polizia tributaria. Un’incursione

che, secondo i primi accertamenti,

sarebbe avvenuta tra il 31 dicembre

2010 e il 5 gennaio quando nei cassetti

svuotati si trovavano 675 ticket

restaurant (da 7 euro ciascuno)

destinati alle pause pranzo dei finanzieri

del Gruppo tutela spesa

pubblica, per capirci quell’equipe di

militari da anni impegnata nelle

principali inchieste sul malaffare

nella pubblica amministrazione e

in particolare le indagini sull’utilizzo,

a volte truffaldino, di milioni e

milioni di euro di fondi europei.

Un’attività  che, per i risultati raggiunti

nell’anno appena concluso,

ha ricevuto il plauso del nuovo procuratore

regionale della Corte dei

conti Ermete Bogetti.

Il furto di buoni pasto è stato denunciato

alla procura militare di

Verona, visto l’ambito nel quale è

stato compiuto. Questo non significa

tuttavia che i sospetti debbano

necessariamente concentrarsi dentro

alle Fiamme gialle. Tutt’altro.

Ma la pista interna non può essere

in ogni caso esclusa a priori ed è la

ragione per la quale, in allegato alla

denuncia formalizzata venerdì

scorso, è stato presentato l’elenco

dei finanzieri in servizio e delle persone,

tra l’altro riprese dalle telecamere di

video sorveglianza della caserma di corso Europa,

che sono entrate

e uscite dall’edificio nei giorni

in cui i ticket sarebbero stati trafugati.

Le indagini, assolutamente top

secret, sono in corso e nulla di più è

dato sapere. Se non che, contattato

dal Secolo XIX, il comando del Nucleo

di polizia tributaria non ha nà©

confermato nà© tanto meno commentato

la notizia del furto.

 

cetara@ilsecoloxix.it

 

IL RETROSCENA

DOPO LA SCOPERTA DELL’AMMANCO: NIENTE TICKET, NIENTE PAUSA, LE PATTUGLIE SALTANO IL PRANZO. TURNI RIDOTTI DI UN’ORA PER LE CONSEGUENZE DEL BLITZ. GRADUATO RISCHIA LA TRATTENUTA

 

NEI CORRIDOI della caserma di

corso Europa, dove ha sede il cuore

pulsante delle investigazioni finanziarie regionali,

la tensione si è fatta

palpabile dal momento della scoperta

del furto dei ticket restaurant

dalla stanza di un alto ufficiale del

Nucleo di polizia tributaria.

Per gli effetti che il raid avrebbe

già  avuto sull’organizzazione dei servizi e per quelli
che
potrebbe avere sulle tasche del graduato
a cui potrebbe
essere addebitata la sparizione dei buoni basto: il controvalore è di 4.725 euro.

Sul piano interno il furto che ha privato

dei ticket il personale militare di

un particolare reparto,(il gruppo tutela

spesa pubblica, circa una trentina di

militari), fino all’invio di una nuova

fornitura,ha portato a un cambiamento

degli orari di servizio.

Ufficialmente non si hanno conferme

del legame diretto tra l’episodio e

la turnazione delle pattuglie.Ma è da

indiscrezioni pare che i cambiamenti

siano scattati il giorno dopo la scoperta dell’ammanco.

Sta di fatto che dal

12 gennaio le pattuglie sono state

indotte a rientrare anticipatamente,

con turni passati dalla fascia 817,

compresa un’ora di pausa pranzo

(da ricavare tra le 12 e le 14), alla

fascia 816 senza pausa per il pasto.

Mentre le indagini sul responsabile o i

Responsabili del furto di buoni

pasto sono in corso, coordinate

dalla procura militare di Verona

competente su questo genere di reato commesso in una caserma, si attendono sviluppi sulle conseguenze

dirette che l’episodio potrebbe avere sull’ufficiale che

aveva in carico la fornitura di buoni pasto.

Il graduato, da una prima ricostruzione, non era in

servizio nel periodo in cui il blitz nel suo ufficio
sarebbe
avvenuto. Lui è il primo a rischiare le

conseguenze della sparizione dei ticket:

i 4.725 euro di controvalore potrebbero

essergli addebitati.

Ma lui stesso, o l’ufficiale che aveva

la responsabilità  della custodia dei

buoni in sua assenza, potrebbero essere

stati il vero obiettivo per ragioni interne

e solo ipotizzabili a tavolino, di

una sorta di vendetta. Con un duplice

danno: patrimoniale e di immagine.

G.CET.

 


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