DURISSIME ACCUSE DEI DEPUTATI RADICALI AI COCER DI ESERCITO E CARABINIERI. PERCHE' IL GOVERNO HA PROROGATO DEI DELEGATI INDAGATI E CHE NE PENSANO GLI STATI MAGGIORI?

mercoledì 06 aprile 2011


ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11498
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 458 del 05/04/2011
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:

tra le numerose delibere dei Consigli della rappresentanza militare con le quali è stata espressa una viva e convinta contrarietà  del personale al provvedimento di proroga del mandato dei medesimi Consigli fino al 30 aprile 2012 è possibile citare tra le ultime in ordine di tempo:
a) la delibera n. 1, allegata al verbale n. 3 del 24 marzo 2011, approvata all'unanimità , con cui il Consiglio di Base della rappresentanza militare n. 178 della caserma «Salvatore Pisano» - Capo Teulada (Cagliari) - si è espresso sulla recente proroga del mandato della rappresentanza militare ed ha ritenuto «assolutamente non producente allungare i mandati del personale in carica», «si impedisce ad altro personale interessato alla carica di subentrare e apportare nuove idee e iniziative» e «non funzionale alle importanti attività  che il COBAR deve/dovrebbe svolgere»;
b) la delibera n. 1 allegato «C» al verbale 204/2011/X del consiglio centrale di rappresentanza dell'Aeronautica militare, approvata all'unanimità  il 24 marzo 2011, con cui il consiglio ha ritenuto «di chiedere un apposito ed urgente incontro tra il Co.Ce.R. ed i delegati tutti della R.M.», «considerata la necessità  di procedere ad un incontro tra il Co.Ce.R., Co.I.R. ed i Co.Ba.R. confluenti della F.A., al fine di confrontarsi in tale circostanza con l'intero corpo elettivo della Rappresentanza Militare dell'A.M. sull'attività  complessivamente svolta e per meglio raccogliere le istanze provenienti dalla Base nonchà© per definire l'opportunità  o meno di procedere sino a termine del mandato così come da recente norma di proroga;»;

con particolare riferimento al contenuto della deliberazione dell'organismo rappresentativo dell'Aeronautica militare, dal sito web http://www.dirittierovesci.it/ si apprende che «Per la quarta volta nel corso del Decimo Mandato, il CoCeR AM ha intenzione di confrontarsi con tutti i Delegati CoBaR per rimettere agli elettori il Mandato della Rappresentanza in regime di proroga. L'unica Sezione ad aver deliberato, già  l'anno scorso, contro il prolungamento del mandato e ad essersi confrontata con la base immediatamente dopo la proroga. [...] Purtroppo, in questi anni, non risulta che le altre Sezioni CoCeR abbiano fatto questo tipo di confronto diretto. Auspichiamo che tutti i COBAR ed i COIR, delle altre FF.AA., in supplenza dell'iniziativa dei CoCeR, si facciano promotori con delle delibere per un incontro chiarificatore sull'opportunità  e sulle priorità  da darsi tutti insieme COCER, COIR, COBAR. Teniamo conto che tutti i Delegati della Rappresentanza hanno ricevuto la delega dai colleghi solo per quattro anni [...].»;

gli interroganti già  in occasione dell'emanazione del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, hanno sempre espresso forte contrarietà  al provvedimento con cui il Governo ha voluto prorogare fino al 30 luglio 2011 il mandato dei Consigli della rappresentanza militare, mediante numerose interrogazioni e, in particolare, con interventi orali del primo firmatario del presente atto, anche come cofondatore del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), nel corso delle sedute del 17 dicembre 2009 e del 25 febbraio 2011;

nell'intervento del 17 dicembre 2009 si rappresentava che l'obiettivo da raggiungere era quello di citare la proroga fino al 30 luglio del 2011 del mandato dei consigli della rappresentanza militare, privando circa 400 mila cittadini in divisa del loro diritto di eleggere democraticamente i propri rappresentanti alla scadenza naturale dell'attuale mandato che avverrà  tra pochi mesi, nell'aprile del 2010;

si ricordava, come già  segnalato in atti di sindacato ispettivo, che diversi delegati dell'esercito, pur essendo sottoposti ad indagini o essendo addirittura imputati in procedimenti penali presso il tribunale militare di Napoli, continuavano in proroga a svolgere questo delicato compito;

si ricordava altresì che vi erano membri dei consigli della rappresentanza militare dei carabinieri che non hanno esitato ad aggredire e picchiare selvaggiamente un loro collega rappresentante di un organismo di base colpevole, secondo i suoi aggressori, di aver denunciato l'esistenza di illeciti riguardanti fogli di viaggio di alcuni delegati dell'attuale rappresentanza militare che voi tutti volete prorogare;

su questa denuncia il pubblico ministero della procura militare presso il tribunale di Roma aveva chiesto di procedere per il reato continuato di minaccia e violenza ad inferiore nei confronti di un carabiniere membro della rappresentanza;

si dava infine conto del fatto che il maresciallo capo Ruggiero Piccinni, l'appuntato scelto Giuseppe La Fortuna, il vicebrigadiere Antonio Tarallo e tutti gli altri che nel 2002 fecero una meritoria lotta ed ottennero la sospensione della proroga che allora, nel 2002, il Governo aveva concesso;

nella seduta del 25 febbraio 2011 nell'illustrare l'ordine del giorno dei deputati radicali contro l'ulteriore proroga della rappresentanza militare - ovvero contro il diritto dei militari di potersela liberamente scegliere - si riportavano ampi stralci della delibera del Consiglio di Base di Rappresentanza (CoBaR) del Comando Legione Carabinieri «Veneto» n. 391 del 22 febbraio 2011;

detta delibera ha proprio ad oggetto la «Sfiducia al CoCeR (Consiglio Centrale di Rappresentanza) dei Carabinieri, e in essa si afferma: «che, solo a leggere l'elenco qui sotto riportato, delle restrizioni negative subite dal personale negli ultimi due anni, il sentimento di sfiducia nei confronti del CoCeR CC è il minimo della pena...: articolo 71 del decreto Brunetta 112/2008 (i giorni di malattia che decurtavano lo stipendio il periodo iniziale di attuazione della norma è stato sanato con i soldi del contratto);
contratto scaduto e rinnovato dopo trenta mesi per un importo medio di 50 euro per 6 anni (in pratica dal 1o gennaio 2008 al 31 dicembre 2013);
per il personale avente il calcolo della pensione con il sistema misto e contributivo, i 50 euro sopraccitati daranno un montante contributivo pensionistico da fame...;
il valore dell'ora di straordinario che è fermo al 2001 e che è stato aggiornato di 0,25 centesimi (per ogni ora) nell'ultimo contratto, in quanto si era creato il paradosso che l'ora in argomento era addirittura di valore inferiore a quella ordinaria;
il blocco del contratto per i prossimi tre anni;
il limite del tetto retributivo in possesso nel 2010 che non potrà  essere superato per i prossimi tre anni (maggior lavoro senza essere remunerati);
blocco degli scatti, avanzamenti ed assegni funzionali per i prossimi tre anni, senza possibilità  di recupero economico (anzianità  e maggiori responsabilità  non pagate);
aggiornamento in negativo del coefficiente di trasformazione della pensione (tra due anni sarà  ribassato ulteriormente);
aumento dei requisiti per l'accesso alla pensione e riduzione della buonuscita (vedi primo premesso), in pratica più si rimane e meno si prende;
riordino delle carriere: le trattative sono state annullate, si riparte da zero con l'aggravante che le somme faticosamente ottenute per attuarlo (700 milioni di euro) sono ritornate nelle casse dello Stato;
il mancato avvio della previdenza complementare (16 anni di ritardo), «... mentre Roma discute, Sagunto viene espugnata...» cioè... il personale che andrà  in pensione dopo 41 anni nell'Arma dei Carabinieri dovrà  trovarsi un altro lavoro perchà© l'assegno pensionistico sarà  insufficiente a garantirgli una tranquilla e serena vecchiaia, come invece oggi la Costituzione italiana prevede;
è stata approvata la norma sulla specificità , che sulla carta ci riconosce i meriti dei nostri sacrifici e della differenza dalle altre tipologie di lavoro, ma che in pratica proprio con il suo riconoscimento ha messo in evidenza che i danni nei confronti del personale delle Forze dell'ordine e delle Forze Armate sono maggiori ed esclusivi rispetto agli altri... (incredibile);
da otto mesi ad oggi ci sono state promesse, impegni, ordini del giorno, tesi a stemperare l'enorme danno sopraccitato, ma il tutto è stato puntualmente disatteso, compreso l'attuale «Milleproroghe» che, come ciliegina sulla torta, concede l'ulteriore proroga all'attuale mandato evidentemente considerato dalla controparte un ottimo interlocutore, non solo per quanto appena descritto, ma forse anche per ulteriori novità  negative;
questo CoBaR negli incontri avuti in Padova nel mese di aprile e maggio 2010 con una delegazione del CoCeR, aveva lanciato l'allarme sul provvedimento governativo molto penalizzante nei confronti del Comparto Sicurezza e Difesa (Arma Carabinieri compresa), richiedendo a più riprese riunioni congiunte, ma puntualmente disattese, e ottenendo dal Consiglio Centrale solo un imbarazzante silenzio, fino all'inaspettato comunicato stampa dell'11 febbraio 2011;
il CoCeR, con la nota informativa datata 9 dicembre 2010, «... ritiene doveroso chiarire al personale rappresentato che gli 80 milioni di euro per il 2011 (più 80 milioni di euro per il 2012), per il pagamento degli emolumenti relativi alle promozioni, verranno regolarmente impiegati con un decreto della PCM in via di predisposizione», palesava certezze oggi però smentite dalla Ragioneria Generale dello Stato e dall'ultimo provvedimento ordinario (Milleproroghe), privo di ogni emendamento utile a sanare le problematiche citate precedentemente;
quanto appena citato evidenzia e conferma la poca incisività  dell'Organismo Centrale nell'esercitare il ruolo negoziale riconosciuto con la specificità  (articolo 19 comma 3 legge 183/2010);
la fotografia attuale della Rappresentanza Militare fa emergere la poca consistenza del CoCeR, nel rappresentare i problemi e difendere i diritti del personale tanto da indurre i Carabinieri a rivolgersi ad organismi esterni all'Arma, come per esempio i neo costituiti partiti (PSD e PDM);
come si evince dall'apposita sezione in area intranet, il CoCeR, risulterebbe da mesi non essere in grado di deliberare (altrimenti non si capisce perchà© non pubblicizzi il proprio lavoro a favore del personale rappresentato);
il sito del CoCeR, tanto richiesto per una informazione precisa e puntuale, risulta privo di efficacia, dato che lo stesso non viene aggiornato ed alimentato, nonostante i delegati siano ad incarico esclusivo;
è possibile che ci siano impegni più importanti che informare il personale rappresentato, ma sarebbe gradito che i delegati centrali, che scrivono relazioni esplicative in siti non istituzionali (non si capisce se a titolo personale o in nome del CoCeR CC) non creino poi incomprensioni con gli altri Sindacati di Polizia, tanto da far chiedere a questi ultimi le dimissioni del CoCeR, difficili da spiegare in periferia sia ai colleghi dell'Arma che a quelli della Polizia di Stato;
si potrebbe continuare all'infinito con i «premesso» per parlare di questo CoCeR e della sua inefficienza a tutela del personale;
si prende atto: «che con comunicato stampa dell'11 febbraio 2011 il Co.Ce.R indica chiaramente di aver "... dato ampia dimostrazione di serietà , equilibrio e moderazione in tutte le circostanze in cui si è trattato di aiutare il Governo nella ricerca di quelle soluzioni che potessero permettere al paese di mitigare i negativi effetti della attuale sfavorevole congiuntura finanziaria che purtroppo dura ormai da diversi anni, ...", dimenticando forse che sono stati eletti per risolvere i problemi normoeconomici dei colleghi rappresentati e non del Governo»;
infine, tra l'altro, si delibera di «far conoscere al personale che questo Organismo esprime la più sentita sfiducia per l'operato posto in essere dal CoCeR CC, in particolare negli ultimi due anni per non aver tutelato in maniera incisiva il personale rappresentato, per la mancata capacità  di analisi e lungimiranza nel prevenire la perdita dei diritti e ancora oggi per la poca reattività  e mancanza di progettualità  nel coinvolgimento del personale e nelle controproposte da mettere in atto per affrontare e risolvere in maniera professionale tale situazione. E si auspica che «per nessun motivo venga concessa ulteriore proroga al X Mandato della rappresentanza militare e se invece (come sembra) questa venisse data, ciò faccia nascere un problema di legittimità  (verrebbe meno il fondamento che il Consiglio promani dal mandato elettorale) che dovrebbe essere posto come primo argomento da affrontare in Roma, in un'Assise Plenaria»;

con l'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/4086/5 il Governo si è impegnato «a valutare l'opportunità  di non concedere ulteriori proroghe del mandato dell'attuale Consiglio centrale interforze della rappresentanza militare, nonchà© dei consigli centrali, intermedi e di base dell'Esercito italiano, della Marina militare, dell'Aeronautica militare, dell'Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza, eletti nelle categorie del personale militare in servizio permanente e volontario, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, a porre in essere ogni utile azione che consenta di procedere al rinnovo degli organismi della rappresentanza militare entro e non oltre il 30 luglio 2011.» -:

se il Ministro sia a conoscenza di quanto in premessa e quali siano le concrete motivazioni che hanno reso necessario il provvedimento di proroga voluto dal Governo;

se siano stati acquisiti preventivamente i pareri in merito alla proroga del mandato dei Consigli della rappresentanza militare espressi da ciascun Capo di stato maggiore di forza armata, dal comandante generale dell'Arma dei carabinieri e dal comandante generale del Corpo della guardia di finanza e nel caso quali siano stati;

quale sia stato il parere formulato dal Capo di stato maggiore della difesa in merito alla proroga del mandato dei consigli della rappresentanza militare;

alla luce delle numerose manifestazioni di contrarietà  al provvedimento di proroga di cui in premessa se il Ministro non ritenga doveroso dare completa e immediata attuazione all'ordine del giorno n. 9/4086/5 per restituire ai cittadini militari il diritto di poter eleggere liberamente e democraticamente, entro il 31 luglio 2011, i nuovi membri in seno ai Consigli citati in premessa.
(4-11498)

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