CASSAZIONE: CENA SPIGOLE, DA RIFARE PROCESSO A GEN. SPECIALE - FISCO:OCSE, TASSE SALARI A 46,9%, ITALIA SCALA CLASSIFICA SALE A 5/0 POSTO. SU RETRIBUZIONI 22/A, SUPERATA LA GRECIA - P.A.:PIZZETTI,TECNOLOGIA CLOUD AVANZA MA PONE PROBLEMI

giovedì 12 maggio 2011

CASSAZIONE: CENA SPIGOLE, DA RIFARE PROCESSO A GEN. SPECIALE
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - E' da rifare, davanti alla
magistratura ordinaria e non piu' davanti a quella militare, il
processo per peculato d'uso e abuso d'ufficio nei confronti
dell'ex generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale,
condannato a 18 mesi di reclusione - per peculato - dalla Corte
militare di appello di Roma, il 13 maggio 2010, per la vicenda
della 'cena delle spigole'. Lo ha deciso la Prima sezione penale
della Cassazione che ha sdoppiato in due tronconi il
procedimento che riguarda Speciale, oggi deputato del Pdl.
I supremi giudici hanno stabilito che la tranche che riguarda
l'impiego di velivoli e autoveicoli e personale militare passa
sotto la competenza di Piazzale Clodio, mentre alla magistratura
militare rimane la competenza sull'accusa di peculato per
l'utilizzo di carburante. Per questo capo di imputazione, dovra'
essere rideterminata la condanna per Speciale e rivista
interamente la responsabilita' per l'altro coimputato, il
generale Ugo Baielli che era stato condannato a dodici mesi di
reclusione. Difficilmente la riapertura del processo nel filone
assegnato alla magistratura penale ordinaria superera' la
mannaia della prescrizione che dovrebbe intervenire nel 2013.
(SEGUE)

CASSAZIONE: CENA SPIGOLE, DA RIFARE PROCESSO A GEN. SPECIALE (2)
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Dopo l'assoluzione in primo grado, il
sette ottobre 2009, Speciale era stato condannato in secondo
grado a 18 mesi di reclusione (pena sospesa) per peculato in
relazione al famoso carico di spigole ed altro pesce fatto
portare il 26 agosto 2005 a Predazzo (Trento), dove il generale
era in vacanza. Speciale, secondo l'accusa, avrebbe
impiegato per fini diversi da quelli istituzionali uomini e
mezzi delle Fiamme gialle.
L'episodio incriminato, documentato anche in un video, risale
all'agosto del 2005. Secondo quanto ricostruito durante
l'inchiesta coordinata dal procuratore militare di Roma,
l'allora comandante generale delle Fiamme gialle si trovava in
vacanza a Predazzo (Trento), presso la Scuola alpina della Gdf,
con moglie, consuoceri, un altro generale e consorte. Il
soggiorno' duro' dal 20 al 27 agosto. Ad un certo punto, come
venne ricordato da un testimone nel processo di primo grado,
Speciale osservo' che i finanzieri, lassu' in montagna, di pesce
non ne mangiavano mai. E cosi' sarebbe nata l'idea di far
arrivare un carico di spigole per una grande cena con il
personale della Scuola. Proprio quel carico ittico e' costato al
generale l'accusa di peculato.
Un altro dei testi ascoltati, il pilota dell'aereo che porto'
il pesce da Pratica di Mare (Roma) a Verona (l'Atr 42 non
atterro' a Bolzano, come previsto, a causa delle condizioni
meteo), riferi' che quella mattina del 26 agosto lui sapeva di
dover trasportare a Bolzano due autorita'. Accanto all'aereo
trovo' invece un furgone con circa 10 casse di pesce. A quel
punto si rifiuto' di partire, ma intervenne un ufficiale
che ordino' di fare il trasporto. L'aereo, come detto, atterro'
a Verona e qui fu preso in consegna da un'auto dei baschi verdi
che lo porto' a destinazione.
Stamani, nella sua requisitoria, il procuratore generale
militare Intelisano aveva chiesto la conferma delle condanne per
Speciale e Baielli. Le motivazioni della sentenza della
Cassazione si conosceranno tra circa un mese. (ANSA).


FISCO:OCSE, TASSE SALARI A 46,9%, ITALIA SCALA CLASSIFICA
SALE A 5/0 POSTO. SU RETRIBUZIONI 22/A, SUPERATA LA GRECIA
(di Chiara Rancati)
(ANSA) - PARIGI, 11 MAG - L'Italia e' nella parte bassa della
classifica dei Paesi Ocse per entita' del salario medio, ma tra
i primi per imposizione fiscale sul reddito da lavoro. E' il
quadro che emerge dal rapporto 'Taxing wages', pubblicato oggi
dall'organizzazione parigina.
Il nostro Paese, spiega lo studio, ha un onere fiscale sui
salari tra i piu' elevati dell'area Ocse, ''e' di almeno 11
punti percentuali al di sopra della media Ocse per qualsiasi
tipo di famiglia'', dai single alle coppie sposate con bambini.
In particolare, per un lavoratore single senza figli a carico
che guadagna lo stipendio medio, il cuneo fiscale, ovvero la
differenza tra la cifra sborsata dall'azienda per la sua
retribuzione e quella che realmente gli finisce in tasca, e' del
46,9%, cresciuto di 0,4 punti percentuali rispetto al 2009. Dato
che colloca il nostro Paese al 5/o posto tra i Paesi Ocse, un
gradino piu' in su rispetto all'anno precedente per il sorpasso
operato sull'Ungheria (46,4%). Il primato nella graduatoria
resta al Belgio (55,4%), seguito da Francia (49,3%) e Germania
(49,1%).
La pressione fiscale sui redditi da lavoro in Italia, fa
notare l'Ocse, dal 2000 a oggi e' pero' '' leggermente
diminuita'', a beneficio soprattutto delle famiglie con figli.
Per un lavoratore sposato, con un coniuge che non percepisce
salario e due bambini, il cuneo e' infatti sceso dal 39 del 2000
al 37,2% del 2010, e per uno sposato con un coniuge che lavora e
due bimbi dal 44% al 42,1%. Un livello che resta comunque tra i
piu' elevati per i Paesi membri dell'organizzazione, dietro
soltanto a quelli applicati da Francia (rispettivamente 42,1% e
44,3%) e Belgio (39,6% e 47,8%).
Per quanto riguarda invece l'entita' dei salari netti, con i
suoi 25.155 dollari di media nel 2010 l'Italia fa un piccolo
passo avanti in classifica, dal 23/o al 22/o posto tra i Paesi
Ocse, superando la Grecia, duramente colpita dalla crisi. Il
nostro Paese resta pero' alle spalle non solo degli altri Paesi
del G7, guidati dalla Gran Bretagna con una retribuzione media
di 39.929 dollari, ma anche di Stati europei che hanno vissuto
un 2010 difficile, come la Spagna (27.094 dollari di salario
medio) e l'Irlanda (35.205 dollari). (ANSA)

OCSE:AL FISCO 46,9% SALARI, ITALIA SALE AL QUINTO POSTO ++
PRIMA ERA AL SESTO (46,5% NEL 2009), SUPERANO FRANCIA E GERMANIA
(ANSA) - PARIGI, 11 MAG - L'Italia scala la classifica del
peso delle tasse sui salari. Il cosiddetto cuneo fiscale che
calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e
quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore, in Italia
e' al 46,9%. Lo rileva l'Ocse nel rapporto 'Taxing Wages' per il
2010.
L'onere del fisco nel nostro Paese e' aumentato di 0,4 punti
percentuali rispetto al 2009, quando si attestava al 46,5%.
Nella classifica dei Paesi membri dell'Ocse, aggiornata alla
fine dello scorso anno, l'Italia sale dal sesto al quinto posto
per peso fiscale sugli stipendi, sorpassando l'Ungheria (46,4%),
ma restando dietro a Belgio (55,4%), Francia (49,3%), Germania
(49,1%) e Austria (47,9%).
(ANSA).

P.A.:PIZZETTI,TECNOLOGIA CLOUD AVANZA MA PONE PROBLEMI
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - La nuvola tecnologica, la cosiddetta
cloud computing, pone ''mille problemi, e' una realta' che ci e'
esplosa tra le mani e introno alla quale dobbiamo applicarci con
attenzione senza pensare che ad oggi ci sia qualcuno che ne
conosca le implicazioni in modo completo''. Lo ha detto il
presidente dell'Authority per la privacy, Francesco Pizzetti,
nel corso della prima conferenza nazionale dedicata al tema, in
occasione del Forum Pa.
Per ora si tratta, ha spiegato Pizzetti di ''una tecnologia
che e' agli inizi''. E ne ha delineato gli aspetti fondamentali:
''E' un insieme di tecnologie che possono consentire nuove
opportunita' con costi piu' bassi nel trattamento dei dati di
cui un soggetto si avvale. E qui si parla della pubblica
amministrazione'', ha affermato, aggiungendo che ''il punto
essenziale di queste tecnologie e' che ''il soggetto non le
possiede ma le noleggia e quindi tratta i propri dati attraverso
sistemi che non sono nella sua personale proprieta'''. (ANSA).

P.A.: PIZZETTI, TECNOLOGIA CLOUD AVANZA MA pone PROBLEMI (2)
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Quindi, ha sottolineato Pizzetti, la
cloud consente ''la conservazione dei dati su server remoti la
cui collocazione normarlmente non e' nota all'utente, che ne
perde il controllo fisico mantenendone solo la disponibilita'
per l'attivita' che deve fare''. Inoltre, ha continuato,
''permette di noleggiare per il tempo necessario le applicazione
che di volta in volta sono necessarie per fare questi
trattamenti''. E ancora, ha aggiunto, ''un altro insieme di
tecnologie da' la possibilita' di comunicare attraverso sistemi
cloud facendo dialogare server con server e applicazioni con
applicazioni tra piu' amministrazioni''.
In sostanza, ha evidenziato Pizzetti, ''la cloud e' in una
dimensione molto piu' ampia quello che guida i nostri smart
phone: quando si usano le applicazioni si attivano programmi per
il periodo che e' necessario. Si tratta di programmi che
ovviamente non sono sul telefonino, dove c'e' solo il
collegamento''. Queste tecnologie applicate alla Pa, ha
osservato, ''presentano molte criticita', perche' la Pa ha i
dati per svolgere delle funzioni specifiche e i dati sono dei
cittadini. La tutela di questi dati, la garanzia di non
accessibilita' da parte di soggetti terzi, la necessita' di
assicurarsi che non vadano perduti, che non siano modificati e
che nel momento in cui sono necessari se ne possa avere la
disponibilita' sono gli aspetti fondamentali di cui le Pa devono
farsi carico''. La cloud richiede, ha fatto notare, tra l'altro
la barda larga e che sia regolata, l'interoperabilita', ovvero
le tecnologie adottate dalle diverse amministrazioni devono
poter dialogare tra loro. (ANSA).

Tua email:   Invia a: