P4: GEN.BARDI, MAI AVUTI CONTATTI CON BISIGNANI. INVESTIGATORI ANCORA AL LAVORO SU FUGA NOTIZIE - PROCURA COMO CHIEDE SOSPENSIONE BRIGADIERE FIAMME GIALLE - P.A.: PDL DI PIETRO, STOP CONCORSI CON VINCITORI FANTASMA. INDENNIZZATI SE NON IMMESSI NEI RUOLI

giovedì 30 giugno 2011

P4: GEN.BARDI, MAI AVUTI CONTATTI CON BISIGNANI
INVESTIGATORI ANCORA AL LAVORO SU FUGA NOTIZIE
(ANSA) - NAPOLI, 29 GIU - Le informazioni sull'inchiesta P4
arrivarono al generale Vito Bardi, comandante della Guardia di
Finanza per l'Italia meridionale, ''per disciplina d'istituto'',
come tutte quelle che ''vedono coinvolte personalita' politiche,
imprenditoriali o di rilievo pubblico''. In base alla stessa
disciplina d'istituto, Bardi, ''secondo la catena gerarchica'',
le riferi' ''al comando generale''.
L'avvocato Vincenzo Siniscalchi, legale di fiducia dell'alto
ufficiale indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento,
ha anticipato oggi la sua strategia difensiva. Secondo
Siniscalchi, Bardi ''non ha mai avuto contatti, ne' conosciuto''
il manager Luigi Bisignani, ne' ''ha mai intrattenuto rapporti
con il magistrato parlamentare Alfonso Papa, avendolo a volte
incontrato in occasione di cerimonie istituzionali''.
'iscrizione nel registro degli indagati del generale Bardi -
ha affermato Siniscalchi - e' apparsa, negli interrogatori resi,
formulata sulla base di un generico riferimento del Bisignani ad
una informazione ricevuta dal Papa e da questi attribuita a
Bardi, peraltro in forma sommaria ed accompagnata da una
assoluta e rassicurante minimizzazione. Dalla lettura di quanto
riportano i media, questa pretesa notizia ricevuta da Bisignani
e da lui attribuita al Papa, peraltro mai sentito nell'indagine,
appare sempre meno rilevante perche' preceduta, accompagnata o
seguita, comunque, da altre fonti informative''.
Il generale, ha reso noto il legale, ''ha immediatamente
denunciato per calunnia aggravata Bisignani e chi lo ha indotto
a riferire questa circostanza assolutamente falsa''. ''Stima,
apprezzamento e gratitudine'' sono stati espressi dal presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi, al comandante generale della
Guardia di Finanza, Nino Di Paolo; all'incontro era presente
anche il sottosegretario Gianni Letta. Berlusconi ha chiesto a
Di Paolo di estendere il riconoscimento suo e del Governo a
tutti i 63 mila uomini delle fiamme gialle.
Intanto i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio hanno
disposto altri accertamenti per individuare tutti i responsabili
della fuga di notizie; stanno anche incrociando nomi e date per
verificare se qualcuna delle persone coinvolte nell'inchiesta P4
abbia avuto un ruolo in un'altra clamorosa violazione del
segreto, quella dell'inchiesta sul coordinatore campano del Pdl
Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione
camorristica. Il prossimo 22 luglio l'impianto accusatorio
costruito dalla Procura sara' sottoposto al vaglio del Tribunale
del Riesame.
Al collegio spettera' valutare se le richieste di misure
cautelari, emesse dal gip Luigi Giordano solo per
favoreggiamento e altri reati contestati a vario titolo,
dovessero essere accolte anche in relazione all'ipotesi di reato
di associazione per delinquere. Nei giorni scorsi, infatti, i pm
avevano presentato appello, spiegando in una sessantina di
pagine le loro ragioni. Opposte le valutazioni dell'avvocato
Giampiero Pirolo, che assieme al collega Fabio Lattanzi assiste
Luigi Bisignani: a giudizio di Pirolo, infatti, le esigenze
cautelari sono inesistenti, dal momento che l'uomo d'affari ha
reso svariati interrogatori fornendo chiarimenti sia ai pm sia
al gip. (ANSA).

PROCURA COMO CHIEDE SOSPENSIONE BRIGADIERE FIAMME GIALLE
INDAGATO PER CONCUSSIONE IN INCHIESTA SU GESTIONE CASA RIPOSO
(ANSA) - COMO, 29 GIU - La procura della repubblica di Como
ha chiesto la misura cautelare della sospensione dalla Guardia
di Finanza per un brigadiere delle Fiamme Gialle indagato per
concussione, falso e calunnia, nell'ambito di un'inchiesta sulla
gestione di una casa di riposo comasca, la Ca' d'Industria.
Il brigadiere Michele M., fino a pochi mesi fa in servizio
nell'aliquota della polizia giudiziaria del palazzo di giustizia
di Como, sarebbe dovuto comparire oggi davanti al gip per
l'interrogatorio di garanzia, ma a causa di un impedimento,
questo e' slittato a luglio, assieme alla decisione del gip
sulla sospensione dalla Gdf. Secondo le accuse il graduato
avrebbe falsificato i verbali di testimonianza di un agente di
polizia locale e di un consigliere della casa di riposo,
affinche' dalle loro dichiarazioni risultassero accuse nei
confronti di un dipendente della casa di riposo, ''reo'' di
avere avuto un atteggiamento critico nei confronti della
presidenza. Il brigadiere e' poi accusato di concussione per
avere minacciato lo spesso dipendente di spedirlo a processo se
non avesse chiesto scusa al presidente della casa di riposo per
le critiche rivolte e se non avesse ammesso di aver offeso il
presidente stesso. La calunnia si riferisce alle false accuse
montate contro il dipendente. (ANSA)

P.A.: PDL DI PIETRO, STOP CONCORSI CON VINCITORI FANTASMA
INDENNIZZATI SE NON IMMESSI NEI RUOLI
(ANSA) - ROMA, 29 GIU - Stop ai concorsi i cui vincitori
diventano fantasmi della pubblica amministrazione perche' mai
assunti; mettere fine agli elenchi degli idonei puntualmente
mandati al macero; chiudere la prassi costosa e inutile delle
prove bandite senza che poi si proceda all'immissione nei ruoli.
Sono questi i punti-chiave di una proposta di legge presentata
da Antonio Di Pietro e sottoscritta da tutti i componenti
dell'Idv a Montecitorio. Il provvedimento si compone di 9
articoli e non comporta oneri finanziari per lo Stato. Anzi.
''La prassi dei concorsi pubblici oggi vigente - scrive Di
Pietro nella relazione introduttiva - e' contraria ai principi
del buon andamento della pubblica amministrazione e a quelli
della buona fede. In questo quadro i concorsi generano un
contenzioso giudiziario non trascurabile, con oneri che si
abbattono sulla gia' molto oberata macchina della giustizia
amministrativa''.
Insomma per l'ex pm ''e' necessario rispettare i diritti del
cittadino affinche', quando partecipa ad un concorso, investendo
tempo, soldi ed energie, abbia la certezza dell'assunzione se
risulta vincitore''. Di Pietro rileva di aver interrogato il
ministro Renato Brunetta per ottenere alcuni dati che pero', per
ammissione dello stesso, non sono in possesso della pubblica
amministrazione. In Italia e' sconosciuto il numero di vincitori
di concorso mai assunti e di idonei abbandonati alla
disoccupazione.
La proposta di legge del leader dell'Idv dispone che lo Stato
e le sue amministrazioni razionalizzino i concorsi ed attingano
alle liste di quanti si sono gia' qualificati idonei. Infine una
norma perentoria: ''Ai vincitori viene data garanzia di
immissione nel ruolo entro un certo periodo. Se questo non
accadra' verra' obbligatoriamente corrisposto un adeguato
indennizzo''. (ANSA).
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