P4: GDF, INFONDATE VOCI DIMISSIONI GEN.ADINOLFI. PROMOSSO ANNO SCORSO, QUANDO ASSUMERA GRADO AVRA' ALTRO INCARICO. ADINOLFI E MILANESE A CONFRONTO, MI DIA DEL LEI!. DA GEN.BARDI ALTRO CHE LACRIME. FIANO, PARLAMENTO FACCIA CHIAREZZA SU GDF

giovedì 14 luglio 2011

PM,TREMONTI NON INDAGATO;MINISTRO,FIDUCIA IN GIUSTIZIA
GUARDIA DI FINANZA SMENTISCE VOCI DIMISSIONI GEN.ADINOLFI
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Il ministro dell'Economia Giulio
Tremonti non risulta ''assolutamente'' indagato dalla procura di
Napoli. La precisazione arriva direttamente dal procuratore capo
Giandomenico Lepore ed ha un duplice effetto: smentire una
convocazione nei prossimi giorni del titolare dell'Economia, per
essere nuovamente ascoltato nell'ambito dell'inchiesta in cui e'
indagato il suo ex consigliere politico Marco Milanese, e
stoppare le voci di dimissioni del titolare di via XX settembre
che potrebbero indebolire politicamente lo stesso ministro in un
momento particolarmente delicato per l'economia italiana.
La risposta di Tremonti arriva a stretto giro: ''Prendo atto
con molta soddisfazione di quanto comunicato dal capo della
Procura della Repubblica di Napoli. La notizia e' per
me molto positiva, tanto sul piano personale quanto sul piano
istituzionale''. Il ministro dell'Economia conclude poi
sostenendo che, ''come sempre, ho fiducia nella giustizia''.
Dai magistrati napoletani il titolare di via XX settembre era
stato ascoltato lo scorso 17 giugno e in quell'occasione aveva
raccontato ai magistrati le problematiche che stanno
attraversando la Guardia di Finanza e il timore che nei suoi
confronti fosse utilizzato il 'metodo Boffo', per screditarlo
politicamente. Sulle ''cordate'' all'interno del Corpo, il
ministro e' stato netto. Nella prospettiva di diventare
comandanti, ha detto ai pm, i generali ''hanno preso a coltivare
relazioni esterne al corpo che non trovo opportune''. Tanto che
di queste 'frequentazioni' il ministro ne ha parlato con il
comandante Nino di Paolo suggerendo di dare alcune direttive ai
sottoposti. ''Possiamo dire che gli dissi - ha messo a verbale
Tremonti - meno salotti, meno palazzi, consegne in caserma''. Ma
le relazioni potrebbero avere anche un altro scopo: mettere in
difficolta' proprio il ministro. Quando i pm gli fanno sentire
la telefonata tra il premier e il capo di Stato Maggiore della
Gdf Michele Adinolfi e gli chiedono se Berlusconi avesse
utilizzato strumentalmente la Gdf contro di lui, risponde cosi':
''non ho mai detto a Berlusconi che mi voleva far fuori tramite
la Gdf''. Certo pero' e' che ''in parallelo, su alcuni settori
della stampa, si manifestava una tendenza, una spinta alle mie
dimissioni se non avessi modificato le mie posizioni'' sulla
politica economica. E questo porto' il ministro a mostrare
chiara e tonda al premier la sua ''refrattarieta' ad essere
oggetto di campagne stampa tipo quella 'Boffo''', di cui c'erano
''voci in Parlamento''.
Dell'episodio parla anche Milanese. ''Tremonti - racconta ai
pm - mi ha detto che ha avuto uno sfogo con il presidente del
Consiglio Berlusconi perche' aveva saputo che lui, il ministro,
era seguito. O comunque negli ambienti politici si dice che
stanno attuando il 'metodo Boffo' anche nei suoi confronti...Lui
mi ha ribadito che ha riferito a Berlusconi che stanno cercando
'cose' per metterlo in difficolta' da un punto di vista
politico''. Ma chi e' che si sta muovendo? "Ho capito - affermava
Milanese - che faceva riferimento anche alla Guardia di Finanza
ed al generale Adinolfi come partecipanti a questo piano ordito
nei suoi confronti''.
Voci che si vanno ad aggiungere ad un'altra circolata per
tutto il giorno: le dimissioni da capo di Stato Maggiore della
Gdf, proprio di Adinolfi, indagato nell'inchiesta P4 per
rivelazioni di segreto d'ufficio e favoreggiamento. ''Sono voci
infondate'' dicono al Comando generale confermando pero' che, a
breve, il capo di Stato Maggiore assumera' un nuovo incarico. Un
cambiamento, precisano, che non va legato all'inchiesta in corso
poiche Adinolfi e' stato ''promosso l'anno scorso generale di
Corpo d'Armata con decorrenza 1 luglio''. Dunque, ''quando
assumera' il grado sara' assegnato ad un nuovo incarico coerente
con il grado di generale di Corpo d'Armata''. Quale? Nessuna
decisione, si apprende, e' ancora stata presa, ma i ruoli
possibili sono uno tra Comando interregionale, Reparti speciali,
Comando aeronavale, Ispettore per gli istituti di istruzione,
comandante in seconda. Le precisazioni che arrivano da viale XXI
Aprile non placano pero' la bufera che si e' abbattuta sul
Corpo. Lo conferma la sottolineatura dell'avvocato del generale
Vito Bardi (anche lui indagato nell'inchiesta P4 con le stesse
accuse) dopo la pubblicazione dei verbali di altri due generali,
Emilio Spaziante e Paolo Poletti (il primo comandante
dell'Italia centrale della Gdf, il secondo vice dell'Aisi ed ex
della Finanza) in merito al comportamento del loro collega.
Secondo i due, Bardi non doveva riferire al comando generale le
notizie relative all'inchiesta napoletana e, tantomeno, svelare
che erano sotto intercettazione politici e personaggi
istituzionali. Secondo l'avvocato, invece, Bardi si e'
comportato con ''trasparenza e rigore istituzionale'',
informando ''per via gerarchica e in ottemperanza a quanto
avviene periodicamente per inchieste sensibili'' il Comando
sulle indagini in corso. Una ''consolidata prassi'' da cui
''nessun vertice nazionale, interregionale o regionale, ha mai
dissentito, non solo della Guardia di Finanza''. (ANSA).

P4: GDF, INFONDATE VOCI DIMISSIONI GEN.ADINOLFI
PROMOSSO ANNO SCORSO, QUANDO ASSUMERA GRADO AVRA' ALTRO INCARICO
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - ''Sono infondate le voci sulle
presunte dimissioni del capo di Stato Maggiore della Guardia di
Finanza, generale Michele Adinolfi''. Lo si apprende dal Comando
generale della Guardia di Finanza dove viene sottolineato che il
capo di Stato Maggiore, ''promosso l'anno scorso generale di
Corpo d'Armata con decorrenza 1 luglio 2011, quando assumera' il
grado sara' assegnato ad un nuovo incarico coerente con il grado
di generale di Corpo d'Armata''. (segue)
P4: GDF, INFONDATE VOCI DIMISSIONI GEN.ADINOLFI (2)
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Al momento, dicono al Comando
generale, il provvedimento non e' ancora operativo perche' la
procedura per la nomina del generale (che nell'inchiesta sulla
P4 e' indagato per rivelazione del segreto d'ufficio e
favoreggiamento) non e' ancora ultimata.
La procedura prevede l'invio del verbale della commissione
superiore per l'avanzamento al ministro delle Finanze, per il
visto. Il verbale viene poi trasmesso al Consiglio dei ministri
per la delibera e successivamente arriva al Quirinale per la
firma del Presidente della Repubblica, che emette un decreto di
nomina. (ANSA).

P4:ADINOLFI E MILANESE A CONFRONTO, MI DIA DEL LEI!
IL DRAMMATICO FACCIA A FACCIA TRA IL GENERALE E IL DEPUTATO
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Marco Milanese, parlamentare del Pdl
e ''persona informata sui fatti'' nel procedimento P4, messo a
confronto col suo ex amico Michele Adinolfi, capo di Stato
maggiore della Guardia di Finanza, indagato per rivelazione del
segreto d'ufficio e favoreggiamento, ha provato a dargli del
'tu', come aveva sempre fatto: ''...tu mi hai detto che
c'era...''. Ma il generale l'ha subito stoppato: ''Lei, lei''.
Gia' da quelle prime battute poteva intuirsi che il confronto
non sarebbe stato disteso. E in effetti e' stato nervoso, a
tratti drammatico, come si evince dalla trascrizione, allegata
alle ultime carte depositate.
Il confronto e' avvenuto il 21 giugno scorso, davanti ai
sostituti procuratori Henry John Woodcock e Francesco Curcio, e
ha riguardato un episodio centrale dell'inchiesta: una cena
svoltasi a casa del giornalista Pippo Marra nel corso della
quale Adinolfi avrebbe detto a Milanese di aver informato Luigi
Bisignani, tramite lo stesso Marra, di indagini sul suo conto.
Questo e' quanto sostiene Milanese, ma Adinolfi (oltre che
Marra) ha seccamente smentito la circostanza.
Nel confronto il parlamentare pero' conferma l'accusa.
Milanese: Mi ha detto che c'era questa cosa di Bisignani e
che quindi... ho mandato, come si chiama, Pippo Marra, visto che
io non lo conosco, ho mandato Pippo Marra a dirglielo...
PM: Allora, aspetti, puo' precisare quando e' avvenuto?
Milanese dice di non ricordare se fosse ''prima o dopo
dell'estate 2010'', ma visto che i pm gli fanno presente che
l'indagine su Bisignani e' successiva all'estate, allora osserva
''sicuramente sara' stata dopo...io non ricordo se faceva caldo,
se faceva freddo...''. Invece Adinolfi ricorda bene.
Adinolfi: Io ricordo perfettamente la cena a casa di Pippo
Marra, che e' il mio migliore amico... come ricordo altrettanto
bene quando e' avvenuta, ma per un fatto molto particolare''. E
cioe', spiega, che uno dei figli di Marra era ricoverato in
ospedale e che, proprio per questo, la mamma non era presente.
''La mattina o il giorno prima io ero andato a trovarlo, perche'
l'ho battezzato...quindi mi ricordo perfettamente, ed e' giusto,
la cena che c'e' stata, pero' c'e' un piccolo particolare che la
cena c'e' stata nel dicembre del 2009, cioe' proprio in epoca
ben distante da tutte le indagini... va bene?
Milanese: Dicembre 2009?
Adinolfi: Perche'... immediatamente dopo lei, onorevole
Milanese, e' partito per l'America, va bene? E in quella cena
parlaste dell'America, del famoso viaggio in America e mi
ricordo che due giorni dopo, era il 23 dicembre, lei non venne
alla cerimonia degli auguri del ministro Tremonti... per me
basta cosi'... e non vado oltre
Milanese: No, ma non si tratta di andare oltre o non andare
oltre, guardi...
Adinolfi: Parliamo di dicembre 2009!... No, chiedo scusa,
quante cene ci sono state con questa formazione, voglio sapere?
Milanese: No, solo questa
Adinolfi: Quindi non e' che ci sbagliamo... una soltanto
Milanese: ...adesso che sia dicembre 2009 mi sembra veramente
impossibile, eh, perche' sto parlando dell'anno scorso
Adinolfi: Onorevole Marco Milanese, tengo a precisare che noi
non ci vediamo e non ci sentiamo da otto, nove mesi... L'ultima
cena che c'e' stata a casa mia con il Milan nel settembre
dell'anno scorso, poi non ci siamo piu' visti... (Il riferimento
e' alla ''cena tradizionale'' che Adinolfi fa quando il Milan
gioca a Roma con la Lazio e alla quale, a settembre, era
presente tra gli altri anche il ministro Gelmini).
Dopo, insiste Adinolfi, ''c'e' stato il black out e sappiamo
il perche', va bene?
PM: E qual e' il perche'?
Adinolfi: Lo ribadisco, perche' purtroppo l'onorevole
Milanese mi addebita sia le sue vicissitudini penali e sia le
sue vicissitudini mediatiche...
Milanese: no, no, ma questo non c'entra proprio...
Adinolfi: No, no, c'entra, eccome se c'entra (...) Nemmeno ha
risposto agli auguri, a San Marco l'ho chiamato non ha risposto,
risulta pure dal mio cellulare... (ANSA).

P4: LEGALE, DA GEN.BARDI TRASPERANZA E RIGORE ISTITUZIONALE
ALTRO CHE LACRIME, GENERALE NON HA INVENTATO 'BIZZARRA' PRASSI
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - ''L'avvenuta pubblicazione sulla
stampa di atti originariamente segretati, riguardanti la
posizione del Gen. Vito Bardi, rivela e conferma la trasparenza
ed il rigore istituzionale che ha caratterizzato l'operato
dell'alto ufficiale''. E' quanto afferma l'avvocato Vincenzo
Siniscalchi, difensore del comandante per l'Italia meridionale
della Gdf, indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla P4,
sottolineando che ''a breve la difesa depositera' richiesta di
archiviazione, dimostrando l'insussistenza della contestazione
di rivelazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento''.
Infondato, prosegue Siniscalchi, appare infatti ''il generico
e confuso riferimento di Bisignani ad una pretesa notizia di
indagini a suo carico riferitagli dal deputato Papa, a sua volta
informato dal Gen. Bardi''. Ed inoltre ''E' ormai accertato che
il 19.10.2010 il Gen. Bardi - come ha riferito precisamente agli
inquirenti - ha informato il comandante Generale della Guardia
di Finanza delle indagini in corso, ad opera della Guardia di
Finanza di Napoli a carico di personalita' istituzionali, con il
coinvolgimento di Papa e Bisignani''.
Il legale fa poi un riferimento agli interrogatori di altri
due colleghi di Bardi, i generali Spaziante e Poletti (il primo
comandante dell'Italia centrale, il secondo passato all'Aisi
dove e' vice direttore) ''Le informazioni di cui sopra sono
state fornite al Gen. Bardi dal Comandante Regionale secondo la
linea gerarchica e in ottemperanza a quanto avviene
periodicamente per inchieste 'sensibili'. E' ovvio che non
esiste una norma che disciplini questa materia, come sostiene il
Gen. Poletti, ma nemmeno quest'ultimo puo' veramente affermare
che un Comandante interregionale dalla storia personale e
militare del Gen. Bardi, si sia inventato una "bizzarra" prassi
come questa per raccontare al suo superiore gerarchico segreti
di indagini! Nessun vertice nazionale, interregionale o
regionale, ha mai dissentito da questa consolidata prassi, non
solo della Guardia di Finanza''. Dunque, conclude Siniscalchi,
''Il comportamento tenuto nei due interrogatori innanzi ai pm e'
stato improntato a grande dignita', fermezza e spirito
collaborativo. Altro che le 'lacrime con il suo collega
Spaziante'!''.(ANSA).

P4: FIANO, PARLAMENTO FACCIA CHIAREZZA SU GDF
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - ''Le notizie apparse oggi sulla
stampa nazionale che riguardano quanto sta emergendo dagli
interrogatori delle inchieste in corso a Napoli, fotografano una
situazione interna al corpo della Guardia di Finanza che non
puo' lasciare indifferenti''. Lo ha detto il presidente del
Forum Sicurezza e Difesa del Pd, Emanuele Fiano.
''Le migliaia di onesti militari delle Fiamme Gialle, cui va
il nostro ringraziamento costante, meritano che la politica
valuti con attenzione straordinaria il quadro che ne scaturisce
e che finisce per riguardare la credibilita' complessiva del
corpo. Un corpo che viene descritto anche dall'interno,
profondamente diviso, con presenza di cordate che si combattono
e che, a detta dello stesso ministro dell'Economia,
apparirebbero disponibili a operazioni di delegittimazione''.
''Si tratta - spiega Fiano - di questioni che vanno oltre le
eventuali responsabilita' penali, sulle quali si pronuncera' la
magistratura, per investire direttamente il potere di vigilanza
del Parlamento. E' interesse della democrazia italiana che si
faccia chiarezza su questi passaggi, cosi' com'e' interesse
della Guardia di Finanza che ogni dubbio sull'affidabilita'
costituzione del corpo venga fugato''. (ANSA).

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