MILANESE, 'CAMERA DICA SI' CONTROLLI TABULATI E CASSETTE'. P4: ALFONSO PAPA, I REATI CONTESTATI - HAITI: DA GUARDIA FINANZA 100 MILA EURO PER I BAMBINI. GEN. ADINOLFI CONSEGNA FONDI A MISSIONARIA - FINANZIERE ARRESTATO A RICCIONE PER CONCUSSIONE

mercoledì 20 luglio 2011


MILANESE, 'CAMERA DICA SI' CONTROLLI TABULATI E CASSETTE'
DEPUTATO PDL SCRIVE A CASTAGNETTI E AL PROCURATORE DI NAPOLI
(di Enzo Quaratino)
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Il deputato del Pdl Marco Milanese,
ex ufficiale della Guardia di Finanza ed ex consigliere politico
del ministro Tremonti, rompe gli indugi: la Procura di Napoli -
che ne ha richiesto l'arresto per tangenti in cambio di
incarichi in enti pubblici e rivelazione di segreto - vuole
controllare i suoi tabulati telefonici? ''La Camera dica si',
celermente''. La procura vuole controllare alcune sue cassette
di sicurezza? ''La Camera dica si', celermente''.
La richiesta dei tabulati delle utenze in uso a Milanese e'
stata fatta nei giorni scorsi dal pm di Napoli Vincenzo
Piscitelli, con l'obiettivo di ''ricostruire i rapporti'' dello
stesso Milanese con ''esponenti della Guardia di Finanza'' nel
tentativo di risalire ad eventuali ''talpe'' tra le Fiamme
Gialle. Insieme ai tabulati, la procura di Napoli ha chiesto
alla Camera anche l'autorizzazione a perquisire alcune cassette
di sicurezza in uso a Milanese, che sono gia' state sequestrate
dagli inquirenti, ma non aperte. ''Vi e' fondato motivo di
ritenere - secondo il pm - che presso le cassette di sicurezza
indicate...possano trovarsi beni e valori di provenienza
delittuosa''.
Lette le due richieste, Marco Milanese ha scritto al
Presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio,
Pieluigi Castagnetti, chiedendo che la Camera dica si', e in
fretta. Ed ha informato della sua iniziativa il Procuratore
della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore. ''Signor
Procuratore - ha scritto Milanese a Lepore - con
riferimento ai due decreti, a firma del sostituto procuratore
dott. Piscitelli, di sequestro di alcune cassette di sicurezza e
di acquisizione dei tabulati telefonici relativi alle utenze
telefoniche nella mia disponibilita', con la presente La
informo, doverosamente, che questa mattina ho chiesto alla
Giunta per le immunita' e le prerogative parlamentari della
Camera dei Deputati e alla stessa Camera, di voler autorizzare
'celermente' quanto sollecitato dal Suo Ufficio. Ho la certezza,
infatti, che le indagini approfondite e senza pregiudizi
consentiranno una lettura dei fatti secondo verita', non avendo
nulla da temere dalle stesse; auspicando che le investigazioni
proseguano con grande celerita' ed in ogni direzione, compresa
quella diretta a smascherare le vere ragioni della calunnia e
delle strumentalizzazioni della mia persona. Rimanendo, come
sempre, a disposizione di ogni richiesta di chiarimenti da parte
del Suo Ufficio, le porgo distinti saluti''.
Ma cosa ha davvero motivato la richiesta del doppio si',
tempestivo, alla Camera dei Deputati? Lo hanno chiarito i
difensori dello stesso Milanese, Franco Coppi e Bruno Larosa. I
due legali hanno ribadito di aver fiducia nel fatto che ''ogni
profilo delle vicende contestate sara' presto chiarito'' ed
hanno sottolineato come Milanese sia stato sempre disponibile
''ad aderire doverosamente ad ogni richiesta dei magistrati'',
sia quando e' stato sentito nella veste di indagato, sia quale
persona informata. In questo stesso spirito - hanno concluso i
due legali - si colloca la richiesta alla Camera di dire
rapidamente si' alle due ultime richieste della procura
di Napoli''. (ANSA).

P4: ALFONSO PAPA, I REATI CONTESTATI
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Corruzione, rivelazione ed
utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento personale:
sono i reati contestati al parlamentare del Pdl Alfonso Papa, da
parte del gip di Napoli Luigi Giordano, che ha inviato alla
Camera la richiesta di custodia cautelare in carcere del
deputato.
L'inchiesta e' quella condotta dai pm Francesco Curcio ed
Henry John Woodcock sulla cosiddetta P4, che vede Papa coinvolto
insieme al consulente Luigi Bisignani e ad altri.
Papa, secondo l'ordinanza, sfruttava i suoi contatti definiti
nell'ordinanza ''di altissimo livello'' con appartenenti ai
servizi segreti, magistrati, esponenti di vertice della Guardia
di finanza. In particolare, avrebbe da un lato intimorito alcuni
imprenditori finiti al centro di inchieste giudiziarie,
prospettando loro la gravita' della loro posizione suscettibile
anche di arresti; dall'altro lato avrebbe fatto intendere di
essere in grado, grazie alla propria rete di amicizie e
conoscenze, di garantire il buon esito delle vicende
processuali.
Il parlamentare avrebbe cosi' ottenuto, secondo l'accusa,
soldi, regali di vario genere (come il pagamento di costosi
gioielli o soggiorni in lussuosi alberghi), o favori economici
per i propri conoscenti. Papa avrebbe anche acquisito, in
violazione del segreto di ufficio, informazioni sui procedimenti
penali che avevano coinvolto - tra gli altri - Gianni Letta,
Denis Verdini, Nicola Cosentino e Mauro Masi.
I pm contestano a Papa anche altri reati - tra cui
associazione per delinquere e associazione segreta - ma per tali
accuse il gip non ha ritenuto di applicare la misura cautelare.
(ANSA).

HAITI: DA GUARDIA FINANZA 100 MILA EURO PER I BAMBINI
GEN. ADINOLFI CONSEGNA FONDI A MISSIONARIA
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Centomila euro sono stati raccolti
dai militari della Guardia di Finanza per la popolazione di
Haiti colpita dal terremoto del gennaio 2010. I fondi raccolti
dalle Fiamme Gialle sono stati consegnati stamattina dal capo di
Stato Maggiore del corpo, generale Michele Adinolfi, a suor
Marcella Catozza, una missionaria che ad Haiti presta la sua
opera di carita'.
I fondi raccolti dalla Guardia di Finanza, in particolare,
saranno utilizzati per la realizzazione della casa di
accoglienza - che portera' il nome di Don Luigi Giussani - la
cui realizzazione e' prevista nella bidonville di Waf Jeremie
nella citta' di Port au Pince. La casa sara' destinata ad
ospitare i molti bambini della capitale dell'isola rimasti
orfani dopo la calamita'. (ANSA).


FINANZIERE ARRESTATO A RICCIONE PER CONCUSSIONE
MINACCIAVA VERIFICHE A TITOLARE BAR PER FAR LICENZIARE CAMERIERA
(ANSA) - RIMINI, 19 LUG - Si era presentato piu' volte in un
bar di Riccione, identificandosi come brigadiere della Guardia
di Finanza, minacciando il titolare di procedere a verifiche
approfondite, di rovinarlo fino a fargli chiudere il locale, se
dal bar non avesse licenziato una cameriera rumena assunta in
prova.
Giosue' Leone, 53 anni, originario del Venezuela, brigadiere
in servizio alla Guardia di Finanza di Pesaro, e' stato
arrestato per concussione dal Nucleo Tributario delle Fiamme
Gialle di Rimini, comandato dal colonnello Gianfranco Lucignano.
Sempre per concorso in concussione e' finito in carcere, un
cittadino rumeno, Marius Chiorean, 40 anni, titolare di un
autosalone di Pesaro. Sarebbe stato proprio il rumeno, a
chiedere all'amico brigadiere di esercitare pressioni sul
titolare del bar di Riccione, perche' invaghito della giovane
cameriera, una connazionale di 26 anni, che non voleva
accettarne la corte. Il brigadiere si sarebbe quindi recato piu'
volte nel bar, tra il settembre e il novembre del 2010,
paventando a entrambi i titolari, la possibilita' di incorrere
in grossi problemi. Una volta licenziata, la ragazza pero' ha
continuato a subire pressioni dal rumeno, fino a quando non ha
deciso di presentare denuncia in Procura. In circa 3 mesi di
indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Rimini, Irene
Lilliu, la Guardia di Finanza di Rimini e' riuscita a
ricostruire i rapporti tra il brigadiere e il rumeno, e sulla
base delle testimonianze della ragazza e dei titolari del bar,
ha portato alla luce i vari retroscena della vicenda. Il
brigadiere e il rumeno sono quindi detenuti in carcere a Rimini
in esecuzione di un'ordinanza del gip, Sonia Pasini.
(ANSA).

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