OMBRE OSCURE SULLA GDF, DOMANDA A TREMONTI DAL FORUM FICIESSE: MINISTRO, CHI LA SPIAVA NELLE CASERME GDF? I GENERALI O CHI?
Di seguito, una domanda, che ci sembra legittima, formulata al ministro Tremonti da un utente con nickname “Ettore”.
Se il Ministro vorrà  rispondere, potrà  farlo nel forum andando alla pagina https://www.ficiesse.it/f_messaggi.php?id_topic=12374&page=1#on o scrivendo a redazione@ficiesse.it.
DAL FORUM DI FICIESSE DISCUSSIONI GENERALI
TOPIC: UNA SERIA RIFLESSIONE POSTA A FICIESSE, AL COCER ED AL MINISTRO
MESSAGGIO DEL 29 LUGLIO 2011 ORE 12:07
AUTORE: ETTORE
Da onesto appartenente al Corpo quale mi reputo, voglio invitare ad una riflessione l’associazione, la Rappresentanza, il Cocer ed il Ministro:
ORA LE RIFORME...
Le asserzioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti: riportate sulla stampa : “la verità  è che da un certo momento in poi in albergo o in caserma non ero più tranquillo. Mi sentivo spiato, controllato, in qualche caso persino pedinato”, che rilevano uno stato di disagio personale patito nel dimorare in una caserma del Corpo, gettano ombre oscure sulla Guardia di Finanza e offendono e screditano la dignità  e l’onestà  di quel personale che ancora lavora esclusivamente in funzione dell’interesse pubblico.
Sarebbe il caso che il Ministro chiarisca pubblicamente, al più presto e senza veli, se il potenziale pericolo di spionaggio “in caserma” proveniva da terze persone esterne alla Guardia di Finanza o da ambienti interni al Corpo e, in qualità  di Ministro faccia il suo mestiere e ponga a se stesso ed al suo Governo un problema politico: “““se un Ministro, da cui il Corpo e i suoi vertici direttamente dipendono, è posto in una posizione di imbarazzo e di insicurezza dai suoi sottoposti, può il personale che a quei vertici è militarmente subordinato sentirsi sicuro e tutelato nell’espletamento delle sue funzioni?”””
Il personale della Guardia di Finanza, anche attraverso le associazioni, rappresenta da oltre trent’anni l’esigenza pubblica di giungere ad una revisione radicale del sistema organizzativo del Corpo, che liberi finalmente l’attività  operativa e gli operatori dal peso potenzialmente soffocante e strumentale del controllo politico-gerarchico.