LA COERENZA DEI DELEGATI COCER CARABINIERI FAVOREVOLI (A PAROLE) ALLA RAPPRESENTANZA MILITARE INTERNA MA CHE COLTIVANO RAPPORTI POLITICI A TITOLO PERSONALE E ASSUMONO INIZIATIVE NON DELIBERATE DALL'ASSEMBLEA - di Michele Fornicola
Di seguito, un intervento del delegato del Cocer Carabinieri, Michele Fornicola. Il titolo è della redazione del sito.
In merito all'articolo di ieri del Fatto Quotidiano dal titolo “Stellette e divisa, la Difesa della Casta” (alla pagina https://www.ficiesse.it/home-page/5641/stellette-e-divisa_-la-difesa-della-casta_-pensioni-d_oro_-sconti-e-benefit_-tutti-gli-sprechi-dei-militari-italiani-_il-fatto-quotidiano_) posso dire solamente che non è il primo e, purtroppo, non sarà  l'ultimo.
Fintanto che la politica non riuscirà  a "governare" i militari nel pieno rispetto della loro dignità  , in cambio dovrà  accettare alcune condizioni da parte dei generali che sono comunque responsabili della "tenuta" del mondo militare.
Ma siccome ad ognuno il suo compito, non posso non dire che mi sono sempre sforzato di mantenere un comportamento il più possibile “istituzionale” ovvero cercando di essere ma anche di apparire distinto dalle competizioni politiche. Non posso permettere o contribuire con il mio silenzio/assenso affinchà © si continuino a registrare commenti sfavorevoli all’indirizzo del CoCeR e, più in particolare del CoCeR Carabinieri nel quale, solo recentemente sono stato proclamato eletto.
Il CoCeR Carabinieri, sono convinto, non deve essere interprete di indirizzi politici tantomeno istituzionali bensì rappresentante del “benessere” e degli “interessi” del personale attraverso l’analisi e la sintesi delle istanze (delibere) che provengono dalla base elettorale, ovvero dopo aver ascoltato i delegati dei Consigli di Base ed Intermedi confluenti.
Questo CoCeR Carabinieri, più degli altri si è distinto per essere a favore di una forma di Rappresentanza di tipo “Militare” e, pur non condividendo questa linea di pensiero, sono convinto che in questo caso sia necessario essere conseguenti anche nel comportamento da parte dei suoi delegati che, spesso, assumerebbero iniziative non deliberate dall’assemblea (comunicati stampa) ed altre iniziative comunque in contrasto con le norme di riferimento di quel “sistema” della Rappresentanza Militare che peraltro piace tanto alla maggioranza dei suoi delegati .
Non si può, in estrema sintesi, volere la “Rappresentanza Militare” e comportarsi come se si facesse parte di un “sindacato” ove ciascun delegato pensa di poter incontrare personalità  anche istituzionali e parlare in nome e per conto di oltre centomila carabinieri se prima non sono stati convocati e sono stati sentiti gli Organismi Intermedi (e magari di Base) confluenti. E non solo, aggiungo infine “se prima l’assemblea CoCeR non ha deliberato in merito”
I vertici militari sono bravi a "governare" la Rappresentanza Militare e la "politica" è altrettanto brava a far finta di non sapere come vanno le cose.
Conviene a tutti. Con buona pace del giornalista del Fatto Quotidiano e della sua buona volontà  .
MICHELE FORNICOLA