FISCO: GDF; LOTTA AI 'FURBETTI', ARRESTI E DENUNCE. DANNO ERARIALE PER 2 MLD EURO; SMASCHERATI 4.300 'FINTI POVERI' - FISCO:BEFERA,EVASIONE E' PIAGA, PER ANNI NON COMBATTUTA. DIRETTORE ENTRATE, VORREI DICHIARAZIONE REDDITI DI 2 PAGINETTE

giovedì 26 gennaio 2012

FISCO: GDF; LOTTA AI 'FURBETTI', ARRESTI E DENUNCE
DA INSEGNANTE A EX VIGILE, PENSIONE DEFUNTI OBIETTIVO PREFERITO
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - E' lotta senza quartiere da parte
della Guardia di Finanza ai ''furbetti'': persone spesso senza
scrupoli che mettono in campo piccoli o grandi truffe e che
spesso lucrano sui fondi pubblici, per di piu' evadendo il
fisco.
L'ultima operazione e' stata svolta dal Nucleo Speciale Spesa
Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di
Finanza, in stretta collaborazione con l'Inpdap, dopo una
''analisi di rischio'' tra tutti coloro - sono 2.700.000 persone
che beneficiano di una pensione gestita dall'Istituto.
Individuati ''casi sospetti'', e' cosi' scattata, il 16 gennaio
scorso, un'operazione in 45 province, che ha portato alla
denuncia di 79 truffatori e all'arresto in flagranza di quattro
persone che avevano incassato illecitamente complessivi 8
milioni di euro.
Tra i casi accertati vi sono quelli di una insegnante, della
provincia di Messina, che riscuoteva, dal 1999, la pensione
della madre deceduta; una tutrice, che sin dal 1986, ogni mese,
e' andata allo sportello a ritirare la pensione spettante ad un
familiare defunto; la moglie di un professionista, residente in
provincia di Avellino, che dal 2005 incassava la pensione di
reversibilita' della madre morta; un conto corrente intestato ad
una persona morta, sul quale veniva accreditata la pensione, che
puntualmente i figli, uno dei quali avvocato in provincia di
Roma, "ripulivano".
Sono stati, inoltre accertati i casi di un ex vigile urbano
in Romagna che prelevava da un libretto postale i suoi
emolumenti pensionistici e quelli della madre morta nel 2007; di
un dipendente pubblico in provincia di Trapani, che si recava
allo sportello a riscuotere la pensione della madre morta,
assentandosi senza permesso dal proprio posto di lavoro; di un
disabile della provincia di Roma che, probabilmente, ha
utilizzato l'espediente di riscuotere la pensione del genitore
defunto, per integrare la minima pensione di invalidita' di cui e'
legittimo titolare.
La modalita' delle truffe e' risultata articolata: sono stati
scoperti sia coloro che non rinunciavano al prelievo in contanti
presso lo sportello postale, sia quelli che preferivano il piu'
comodo accredito in conto corrente con successivo prelievo
bancomat. In un caso un truffatore e' riuscito a far intestare
una carta ricaricabile a un parente morto, ottenendo, peraltro,
anche un finanziamento a nome di quest'ultimo. La maggiore
concentrazione di truffe e' stata accertata a Roma e Palermo.
L'operazione - da quanto si e' appreso non e' ancora conclusa
e sono tuttora all'esame della Guardia di Finanza altre
posizioni ''sospette''. (ANSA).



FISCO:GDF;18 MILA I 'FURBETTI' DENUNCIATI NEL 2011
DANNO ERARIALE PER 2 MLD EURO; SMASCHERATI 4.300 'FINTI POVERI'
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - Sono 18 mila i 'furbetti' denunciati
nel corso del 2011 dalla Guardia di Finanza, che ha accertato
danni erariali per due miliardi di euro. I militari delle Fiamme
Gialle hanno bloccato illeciti finanziamenti comunitari e
nazionali per quasi 700 milioni di euro; smascherati oltre 4.300
"finti poveri" che beneficiavano di aiuti statali; scoperto
truffe al servizio sanitario nazionale per 277 milioni di euro;
individuato 1.140 dipendenti pubblici che svolgevano il "doppio
lavoro". "La lotta all'evasione fiscale e agli sprechi nella
Pubblica Amministrazione - ha detto il Comandante Generale della
Guardia di Finanza, generale Nino Di Paolo, rappresentano le due
facce della stessa medaglia".
In particolare, durante il 2011:
- nel contrasto alle truffe per finanziamenti comunitari sono
stati denunciate 860 persone che avevano percepito o richiesto,
illecitamente, aiuti comunitari per oltre 250 milioni di euro.
Ai responsabili sono stati inoltre sequestrati quasi 100 milioni
di euro;
- sono state denunciate 10.525 persone per aver fraudolentemente
richiesto, a favore delle proprie imprese, finanziamenti
nazionali o locali, bloccati, pero', in tempo dalle Fiamme
Gialle. In totale, ammontano a 426 milioni di euro i fondi che,
senza l'intervento della Guardia di Finanza, sarebbero stati
illegittimamente erogati;
- nel comparto della spesa sanitaria, con oltre duemila
interventi, sono state denunciate 2.223 persone con la scoperta
di truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale per 277
milioni di euro;
- sono stati eseguiti 858 interventi, d'iniziativa o su delega
della Corte dei Conti, che hanno consentito di far emergere
sprechi per oltre due miliardi di euro (di questi, 291 milioni
di euro sono i danni erariali collegati alla spesa sanitaria);
- nel comparto degli aiuti economici e dei servizi sociali di
assistenza (ad esempio i contributi dei Comuni per gli affitti,
per le mense scolastiche, le borse di studio, le agevolazioni
per le tasse universitarie per chi dichiarava di possedere
redditi minimi, ecc.) sono stati effettuati quasi 17 mila
controlli, con scoperta e denuncia di 4.358 'finti poveri' che
avevano illegittimamente percepito i contributi;
- numerosi, infine, i casi scoperti di incompatibilita' e di
doppio lavoro a carico di dipendenti statali: 1.140 persone ai
quali, rispetto a compensi percepiti per sei milioni di euro,
sono state elevate sanzioni per 13 milioni di euro.
(ANSA).

FISCO:BEFERA,EVASIONE E' PIAGA, PER ANNI NON COMBATTUTA
DIRETTORE ENTRATE, VORREI DICHIARAZIONE REDDITI DI 2 PAGINETTE
(di Manuela Tulli)
(ANSA) - ROMA, 25 GEN - La lotta all'evasione fiscale nel
2011 ha dato grandi risultati e soprattutto, dopo la vicenda di
Cortina, ''si sta modificando il consenso'' non piu' verso i
furbetti ma verso chi fa pagare questi furbi. Ma resta ''una
piaga che condiziona la vita dell'Italia''. Ne e' convinto il
direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera.
Intervenendo all'iniziativa del Sole 24 Ore, Telefisco, Befera
e' un po' uscito dal solito ruolo di 'tecnico', dietro al quale
spesso si trincera. Ha detto che la lotta all'evasione per anni
non e' stata al centro dei pensieri e dell'attenzione di questo
Paese, ha auspicato una dichiarazione dei redditi piu' semplice,
di ''due paginette'', e soprattutto ha invitato a ''ragionare''
sul fatto di destinare una quota dei proventi della lotta
all'evasione per abbassare la pressione e per ''recuperare un
rapporto positivo tra fisco e contribuenti''.
La platea e' quella degli esperti che oggi si sono riuniti in
teleconferenza per approfondire le novita' fiscali nel 2012,
legate anche all'ultima manovra. Befera ha annunciato in quella
sede che a breve sara' varato un provvedimento sulle
semplificazioni fiscali, sulla scorta del confronto con le
categorie, soprattutto con i Commercialisti. Claudio Siciliotti,
presidente del Consiglio nazionale degli intermediari del fisco,
aveva sottolineato che ''la collaborazione tra categorie e
amministrazione nell'ultimo anno si e' affievolita'' e che ''il
rigore a senso unico sulle entrate'' non favorira' la crescita,
mentre serve un taglio della pressione fiscale e della spesa.
Befera parte dal problema numero uno: ''Se l'Italia era
sull'orlo del baratro dipende anche dai 120 miliardi di euro di
evasione annua. L'attivita' e' stata rafforzata recentemente ma
per tanti anni non e' stata al centro dell'attenzione''. Ma la
lotta all'evasione ora non puo' unicamente 'salvare' i conti:
''Nell'ultimo periodo quello che e' stato recuperato dalla lotta
all'evasione e' servito a salvare il Paese e a pareggiare conti.
Bisogna ragionare se si potra' in futuro utilizzare una parte
della lotta all'evasione per la riduzione delle aliquote o per
le categorie piu' deboli'', ha detto Befera. Si potrebbe
''recuperare un rapporto positivo tra fisco e contribuenti con
una restituzione''.
Il direttore delle Entrate sogna infine una
mini-dichiarazione di due pagine e rileva: ''Semplificazione e
lotta all'evasione vanno a braccetto, noi su questo spingeremo
molto''.(ANSA).


DIFESA:PORTAEREI SHOW,ITALIA RIVENDICA LEADERSHIP MISSIONI
AMBASCIATORI A BORDO 'CAVOUR'.DE MISTURA,NON C'E' SOLO CONCORDIA
(dell'inviato Stefano Secondino)
(ANSA) - AL LARGO DI CIVITAVECCHIA, 25 GEN - ''L'Italia ha
una grande tradizione marinara, l'Italia costruisce grandi navi,
l'Italia ha una marina militare efficiente e ben attrezzata. E
anche in un momento di crisi e tagli alla difesa, il nostro
paese ha gli strumenti e le capacita' per giocare un ruolo di
leader in missioni internazionali''.
Per lanciare questo messaggio ai partner della Nato e agli
altri paesi del Mediterraneo, il governo e la marina militare
oggi hanno fatto le cose in grande. Hanno invitato tutti gli
ambasciatori in Italia dei paesi dell'Alleanza atlantica e della
sponda sud del Mediterraneo e li hanno imbarcati per una
giornata sull'ammiraglia della nostra flotta, la portaerei
"Cavour", per un giro andata e ritorno da Civitavecchia.
Il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura e il
comandante della squadra navale, prossimo capo di stato maggiore
della Marina, l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, hanno fatto
da ciceroni ai diplomatici per tutta la nave e hanno allestito
per loro una spettacolare esercitazione con aerei, elicotteri e
il cacciatorpediniere "Duilio".
Tutto questo per dire una cosa ben precisa. La marina
militare italiana c'e', ha ottimi mezzi, personale preparato, e
puo' fare la sua parte sullo scacchiere internazionale, in
particolare su quello mediterraneo. Certo, in questo momento di
crisi, tutti i paesi della Nato, dagli Stati Uniti in giu', hanno
dovuto tagliare pesantemente i bilanci della difesa. Ma mezzi
come la Cavour, e' stato questo il messaggio del governo
italiano, sono adeguati anche a questo nuovo scenario. Perche'
sono multiruolo, ovvero possono fare tante cose insieme,
riducendo i costi.
La portaerei Cavour, 27.000 tonnellate di stazza, 500 persone
di equipaggio, costruita dalla Fincantieri a La Spezia e varata
nel 2006, e' almeno quattro cose insieme. Una portaerei, certo,
ma anche un centro comando per operazioni internazionali, una
base per operazioni anfibie (militari e umanitarie), una nave
ospedale. La Cavour e' stata ad Haiti dopo il terremoto del 2010
e il suo ospedale (il piu' grande fra le navi militari europee)
ha curato centinaia di persone.
La nave per l'ammiraglio Binelli Mantelli "e' la sintesi della
varieta' dei possibili usi, che ne fanno un sistema dei costi
efficace". Per il comandante della flotta militare italiana
"l'Europa deve decidere cosa vuol fare da grande. Abbiamo solo
due portaerei di questo tipo in Europa, la Cavour e la francese
De Gaulle. Non abbiamo altra capacita'". Se l'Italia e l'Europa
vogliono tutelare la propria sicurezza, e' il messaggio implicito
dell'ammiraglio, devono dotarsi di mezzi adeguati.
E qui si inserisce la tormentata commessa delle forze armate
italiane per gli F35, i cacciabombardieri americani di ultima
generazione. Servono soprattutto all'Aeronautica, ma anche la
Marina ne ha prenotati 15, per sostituire i suoi Sea Harrier
ormai obsoleti. In questi tempi di ristrettezze, il mega ordine
e' stato contestato da diversi politici. L'ammiraglio pero'
ostenta sicurezza: "Credo che il programma andra' avanti - dice
-. La versione a decollo corto (quella per le portaerei, ndr) ha
avuto in questa ultima settimana il definitivo via libera".
Durante la visita degli ambasciatori, c'e' stata anche una
commemorazione delle vittime della Costa Concordia, con una
corona d'alloro gettata in mare. In fondo, l'evento di oggi era
anche una risposta del governo italiano al disastro del Giglio,
soprattutto di fronte ai rappresentanti degli altri paesi. La
marineria italiana e' questa, era il messaggio sotto traccia:
questi ufficiali e questi marinai preparati e ben attrezzati,
questa nave moderna, prodotto di un'azienda italiana
all'avanguardia.
Staffan De Mistura, ambasciatore di lungo corso, lo ha fatto
capire bene. "Molti, molti italiani hanno fatto la loro parte"
dopo il naufragio della Concordia, ha detto. "Ce l'hanno
ricordato gli ambasciatori... E' stata una tragedia, ma l'Italia
e' molto altro. Noi lo riconosciamo, e loro anche". Bastera' a far
dimenticare Schettino? (ANSA).

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