'NDRANGHETA:PENTITO,DROGA A COSCA PESCE CON AIUTO FINANZIERI - FISCO:IN 2011 FINANZA SCOPERTO REDDITI OCCULTI PER 632 MLN - QUIRINALE: L'8/2 CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA SU MISSIONI
sabato 04 febbraio 2012
'NDRANGHETA:PENTITO,DROGA A COSCA PESCE CON AIUTO FINANZIERI
COLLABORATORE, IN PORTO GIOIA TAURO 3-400 CHILI OGNI SETTIMANA
(ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 3 FEB - La cosca Pesce di
Rosarno era in grado di farsi spedire 3-400 chili tra eroina e
cocaina ogni settimana che transitava dal porto di Gioia Tauro
grazie anche alla collaborazione di alcuni finanzieri
compiacenti. A dirlo e' stato il collaboratore di giustizia
Salvatore Facchinetti, ex affiliato alla cosca, che oggi e'
stato sentito in videoconferenza nel processo ai presunti
affiliati alla cosca che si sta svolgendo davanti ai giudici del
tribunale di Palmi. (ANSA).
'NDRANGHETA:PENTITO,DROGA A COSCA PESCE CON AIUTO FINANZIERI (2)
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 3 FEB - Si tratta di circostanze di
cui Facchinetti aveva gia' parlato con i pm della Dda di Reggio
Calabria e che sono oggetto di approfondimento.
L'uomo ha spiegato che la droga arrivava nei container,
nascosta tra altra merce, e veniva portata fuori dal porto con i
camion di alcune ditte che di fatto erano riconducibili agli
stessi Pesce. Una volta scaricata a Rosarno, la droga veniva
divisa tra gli elementi di spicco della cosca ed una parte
veniva spedita nelle regioni del nord. Alla domande del pm,
Alessandra Cerreti, se i finanzieri lavoravano all'interno o
all'esterno del porto, Facchinetti ha risposto di non
ricordarlo, ma ha aggiunto che sapeva che gli stessi militari
avevano delle cointeressenze in alcune truffe poste in essere
dagli affiliati ai danni dell'Ue dalla quale si facevano versare
contributi per degli agrumeti che in realta' esistevano solo
sulla carta.
Il collaboratore ha anche spiegato che tutto il territorio di
Rosarno era diviso in zone di competenza tra i Pesce ed i
Bellocco e che nessun atto criminale poteva essere compiuto
senza il permesso del boss ''competente''. Al riguardo ha
aggiunto che il sistema e' uguale in tutta la Calabria, tanto
che lui stesso, per alcune rapine compiute in altre citta',
aveva dovuto versare il 50% del bottino al boss della zona. Il
collaboratore ha anche riferito che in una occasione gli era
stato proposto di compiere una rapina ai danni del gioielliere
Giuseppe Gelanze' (che nella scorsa udienza ha ammesso di avere
pagato il pizzo), ma di essersi rifiutato perche' era suo
cliente.
Facchinetti ha poi affermato che dopo l'arresto degli
''anziani'' della cosca, il controllo di tutte le attivita' era
passato a Francesco Pesce, di 34 anni, detto ''ciccio testuni'',
arrestato il 9 agosto scorso all'interno di un bunker nel quale
si nascondeva dopo una latitanza di oltre un anno e figlio del
boss Antonio, detto ''testuni''. Francesco, ha detto il
collaboratore, aveva il controllo totale della droga, dell'usura
e del trasporto per la catena di distribuzione alimentare della
Sisa in Calabria. (ANSA).
FISCO:IN 2011 FINANZA SCOPERTO REDDITI OCCULTI PER 632 MLN
IVA NON VERSATA PER 107 MLN, SONO STATE DENUNCIATE 527 PERSONE
(ANSA) - CATANZARO, 3 FEB - Nel corso del 2011 la Guardia di
finanza ha scoperto in Calabria redditi non dichiarati al fisco
per 632 milioni di euro. E' stato accertato, inoltre, un totale
di Iva non versata per 107 milioni e denunciate 527 persone
responsabili di reati e frodi fiscali.
Il Comando regionale della fiamme gialle riferisce che ''le
strategie disegnate dal Comando generale sono state tradotte in
azioni mirate che hanno tenuto conto delle peculiarita' del
territorio regionale. Un contesto che conta poche aziende di
rilevanti dimensioni e un'ampia platea di piccole imprese in cui
e' stata registrata una significativa presenza del fenomeno
dell''evasione totale e di frodi consumate attraverso false
fatturazioni. Accanto alle verifiche e ai controlli in materia
di imposte dirette, Iva, dogane e accise i finanzieri hanno
eseguito 28.341 controlli strumentali, di cui 19.150 hanno
interessato il settore degli scontrini e delle ricevute fiscali
in cui sono state scoperte violazioni in circa cinquemila
casi''.
Le 527 denunce riguardano violazioni costituite,
principalmente, dall'utilizzazione di fatture false (109 casi),
dalla dichiarazione fraudolenta (160), dall'omessa dichiarazione
dei redditi (71) e dall'occultamento o distruzione della
contabilita' (85 casi). ''Emblematico il caso - afferma ancora
la Guardia di finanza - di quei soggetti individuati nel luglio
scorso in provincia di Cosenza, che tenevano in vita due
distinte aziende delle quali solo una realmente operante (nel
settore della grande distribuzione alimentare) mentre l'altra,
di fatto inesistente, svolgeva funzioni di 'cartiera', fornendo
fatture false a beneficio della prima. L'intervento dei militari
del Corpo ha consentito di recuperare a tassazione 12 milioni di
euro per le imposte sui redditi, di scoprire un'evasione
dell'Iva di circa un milione e di denunciare tre persone''.
La lotta al ''sommerso d'azienda'' ha portato
all'individuazione di 308 evasori totali, i quali hanno
occultato redditi per 385 milioni di euro ed omesso il
versamento di IVA per 62 milioni. La platea dei cosiddetti
evasori totali, in Calabria, comprende anche soggetti che
sottraggono a tassazione importi elevati, come un giovane
imprenditore edile del crotonese che, dopo aver regolarmente
presentato le dichiarazioni fiscali nei primi due anni di
attivita', ha poi sistematicamente omesso di provvedervi negli
anni successivi, sottraendo all'imposizione diretta, cosi' come
ricostruito dai finanzieri, ricavi per circa sette milioni di
euro ed evadendo l' IVA per oltre un milione. Sono stati
scoperti 754 lavoratori 'in nero' e 1.441 lavoratori
'irregolari', con la contestazione delle corrispondenti
violazioni a 62 datori di lavoro''.
L'attivita' di vigilanza nel settore delle accise sui
prodotti energetici ha portato alla scoperta di 162 violazioni,
con la denuncia di 108 soggetti, il sequestro di 172 tonnellate
di prodotti e la scoperta di consumi fraudolenti pari a 38.536
tonnellate di oli minerali. Il piu' rilevante dei risultati
conseguiti nel settore delle accise, ha portato alla luce un
sistema di frode realizzato attraverso una rete di societa', e
con il coinvolgimento della 'ndrangheta, che falsificavano le
procedure di denaturazione del gasolio destinandolo poi ad usi
non agevolati. Il meccanismo di frode aveva consentito
all'organizzazione di evadere le accise per 150 mila euro a
settimana. A tutela degli interessi erariali frodati i
finanzieri hanno sequestrato ai 42 responsabili beni per 350
milioni di euro.
In materia di imposte sui redditi e di Iva sono state
eseguite 3.994 attivita' ispettive che hanno consentito di
constatare 632 milioni di euro di materia imponibile sottratta
all'imposizione sui redditi ed un'evasione dell'Iva per 107
milioni. Fra i casi individuati assume rilievo quello scoperto
nel luglio scorso nel settore delle sponsorizzazioni di enti
sportivi: un imprenditore, per sfuggire ad un accertamento
fiscale avviato a carico di una sua societa' responsabile di una
rilevante frode fiscale, aveva creato una nuova societa' nella
quale aveva trasferito le attivita' della prima che, svuotata di
contenuti, aveva poi trasferito all'estero, sottraendosi cosi'
al pagamento dei tributi evasi. L'intervento dei finanzieri ha
consentito di recuperare, in questo caso, una base imponibile,
ai fini delle imposte sui redditi, per circa trenta milioni e di
scoprire una evasione dell'Iva per oltre un milione. (ANSA).
CONSIGLIO MINISTRI: IL COMUNICATO (3)
(ANSA) - ROMA, 3 FEB - Tra le altre deliberazioni assunte dal
Consiglio dei ministri figurano:
su proposta del ministero delle Finanze:
- sono stati altresi' promossi al grado di generale di Corpo
d'armata i generali di divisione della Guardia di finanza
Giorgio TOSCHI e Domenico ACHILLE;
QUIRINALE: L'8/2 CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA SU MISSIONI
(ANSA) - ROMA, 3 FEB - Il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa,
al Palazzo del Quirinale, per mercoledi' 8 febbraio 2012, alle
ore 10.30.
L'ordine del giorno prevede la trattazione dei seguenti temi:
esame degli scenari internazionali, loro prevedibili linee
evolutive - con riferimento, in particolare, agli sviluppi
post-conflitto della crisi libica e al processo di transizione
in Afghanistan - e punto di situazione sulla partecipazione
delle Forze Armate alle operazioni, sulla riqualificazione
dell'impegno italiano e sulle potenziali nuove missioni;
obiettivi e programmi della Difesa per la finalizzazione dello
strumento militare agli specifici compiti da assolvere, la
riorganizzazione delle Forze Armate, l'integrazione interforze,
la razionalizzazione dei reclutamenti e degli investimenti ed il
deflusso del personale militare e civile in eccesso; iniziative
di cooperazione bi/plurilaterale per l'integrazione
multinazionale in ambito della Politica di Sicurezza e Difesa
Comune (PSDC), anche in relazione alle possibilita' offerte dalla
cooperazione strutturata permanente.
Lo rende noto un comunicato del Quirinale. (ANSA).