SICUREZZA:FUNZIONARI PS,IN VENTENNALE DIA TAGLI A INDENNITA'. CALIPARI, RIPORTARE DIA A PROGETTO DI FALCONE - DIFESA: NUOVO MODELLO A CDM, TAGLI UOMINI E PROGRAMMI - COMUNI: INCASSATI IN 5 ANNI CIRCA 8 MLD EURO PER MULTE

martedì 14 febbraio 2012

SICUREZZA:FUNZIONARI PS,IN VENTENNALE DIA TAGLI A INDENNITA'
CGIL, SI PASSA DA 270 A 90 EURO, -60% IN 2012
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - E' un ventennale amaro per la
Direzione investigativa antimafia, i cui operatori vedono
l'indennita' pesantemente decurtata: tagli del 60% quest'anno e
del 57% il prossimo anno. In questo modo - spiega la Cgil, che
ha promosso una giornata di studio in occasione dei 20 anni
dall'istituzione della DIA - un operatore che percepiva
un'indennita' di 270 euro ne prendera' 90.
   Un fatto ''grave'', che scoraggia la lotta alla mafia,
secondo il segretario dell'Associazione nazionale dei funzionari
di Polizia, Enzo Letizia. Con i tagli lineari imposti dalle
manovre si e' andata a colpire ''non un super stipendio, ma
un'indennita' tra i duecento e i cinquecento euro, che serve a
evitare che il personale della Dia non abbia rapporti con il
territorio''.
   ''Registriamo - ha detto Cosmo Bianchini, segretario del
sindacato Silp per il Lazio - poca attenzione da parte di chi ci
ha governato e se oggi siamo arrivati a dei risultati lo
dobbiamo alla Dia''. Secondo Giovandomenico Lepore, ex capo
della procura di Napoli, critico dei tagli al settore, il
rischio e' ''perdere tante professionalita', mentre ci sono
altri sprechi da colpire''.
 
SICUREZZA: CALIPARI, RIPORTARE DIA A PROGETTO DI FALCONE
(ANSA) - ROMA, 13 FEB - ''Non e' il momento di commemorare, ma
di rilanciare la Dia. E' il momento di riportare la Direzione
investigativa antimafia all'originale progetto di Giovanni
Falcone che voleva farne l'Fbi di casa nostra''. Lo ha detto
Rosa Villecco Callipari, vicepresidente dei deputati del Pd
partecipando alla tavola rotonda: ''Vent'anni d'indagine. Al di
sopra di ogni sospetto'', nell'ambito della giornata voluta
dalla Cgil e dall'Associazione nazionale dei funzionari di
polizia (Anfp) per il ventennale della Dia.
   ''L'assetto della Dia ipotizzato nella legge istitutiva e'
stato realizzato solo in parte: l'organico non e' mai stato
completato ma e' rimasto fermo a 1.400 unita' - ha ricordato
Calipari - Il ruolo di investigatori speciali degli operatori
della struttura non e' mai stato realizzato di fatto
penalizzando la progressione di carriera del personale; non c'e'
stata l' attuazione della legge Napolitano che prevedeva il
passaggio di personale dai Corpi speciali delle Forze di polizia
alla Dia, infine registro difficolta' della Direzione
Investigativa antimafia nel coordinamento del flusso informativo
e la progressiva riduzione delle risorse finanziarie e
tecnologiche della struttura''.
   ''E' il momento di un impegno parlamentare per il rilancio
della Dia - ha concluso - Mi appello a tutte le forze politiche
perche' trasferiscano al Governo Monti la necessita' di un
impegno che vada nella direzione opposta a quella seguita in
questi ultimi anni''. (ANSA).
 
DIFESA: DOMANI NUOVO MODELLO A CDM, TAGLI UOMINI E PROGRAMMI
DI PAOLA ILLUSTRERA'RIFORMA STRUMENTO MILITARE,POI IN PARLAMENTO
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Nuovo modello di Difesa al via.
All'insegna del 'dimagrimento' sia per gli uomini che per i
programmi di armamenti. I tagli alle risorse (tre miliardi di
euro in meno nel triennio 2012-2014) impongono infatti
l'eliminazione delle ridondanze e delle inefficienze.
Salvaguardando le missioni all'estero, considerate un fiore
all'occhiello. Domani il ministro Giampaolo Di Paola illustrera'
in Consiglio dei ministri il ''progetto di revisione dello
strumento militare nazionale''. Mercoledi' spieghera' la riforma
alle commissioni riunite di Camera e Senato. Giovedi' scorso Di
Paola aveva avuto il via libera dal capo dello Stato, Giorgio
Napolitano, nel corso del Consiglio supremo di Difesa.
   Si tratta di un cambiamento annunciato come epocale. Va in
soffitta il modello a 190mila militari previsto dalla legge 331
del 2000, considerato non piu' sostenibile. Attualmente si e'
gia' scesi a circa 178mila (104mila Esercito, 42mila Aeronautica
e 32mila Marina). L'obiettivo e' calare ulteriormente fino alla
soglia 140-150mila uomini. A farne le spese soprattutto gli
ultracinquantenni in divisa: quelli in esubero andrebbero
spostati verso altre amministrazioni dello Stato o verso il
prepensionamento. Percorso che non si annuncia facile. Uno dei
punti critici individuati da Di Paola e' infatti la
distribuzione della spesa, ora fortemente sbilanciata verso il
personale (65%) a scapito di esercizio (10%) ed investimento
(24%). E c'e' squilibrio anche tra le gerarchie delle forze
armate, con un netto esubero di marescialli (sono circa 55mila
rispetto ai 25mila previsti) e sono troppi anche i generali (ben
425).
   Dopo gli uomini, i programmi. E' stata fatta una puntuale
ricognizioni di tutti quelli che impegnano il settore negli anni
a venire. Ci sara' una ''rimodulazione'' (leggi taglio) di
quelli ritenuti non prioritari e sacrificabili. Principale
imputato e' Joint Strike fighter: 131 caccia F-35 da acquisire
fino al 2026 per sostituire gli attuali Tornado, Amx ed Av-8B. I
primi sono gia' stati ordinati dall'Italia alla poco modica
cifra di 80 milioni di euro ciascuno. Nel 2011 sono stati spesi
469 milioni per Jsf. I supercaccia stanno a cuore al ministro,
che li ha strenuamente difesi, ma potrebbe esserci una riduzione
del numero complessivo di velivoli da ordinare. Qualcuno ha
ipotizzato 30 in meno. Analoghe ''rimodulazioni'' potranno
riguardare altri programmi: dagli elicotteri Nh-90 (costati 416
milioni nel 2011 per una spesa complessiva di 3,8 miliardi al
2018) ai sommergibili U-212 (168 milioni nel 2011, 1,8 miliardi
fino al 2016).
   Difesa piu' magra, dunque, e soprattutto piu' 'integrata' con
quella dei Paesi partner europei. Anche questo e' un modo per
ottenere risparmi senza perdere efficienza come sa bene Di Paola
che, prima di essere chiamato da Monti a fare il ministro, era
presidente del Comitato militare della Nato. In questa
direzione, il Consiglio supremo di Difesa ha annunciato
un'iniziativa italiana.
   Infine, si punta a dare un colpo di acceleratore alla
dismissione dell'immenso patrimonio della Difesa: siti, terreni,
caserme, aeroporti, fari, immobili vari - molti dei quali
inutilizzati - che potrebbero essere alienati dando respiro al
bilancio del ministero. (ANSA).
 
COMUNI: INCASSATI IN 5 ANNI CIRCA 8 MLD EURO PER MULTE
A ROMA IN CALO LA DIMINUZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI MORTALI
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Dal 2006 al 2010 quindici comuni
metropolitani (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze,
Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma,
Torino, Trieste, Venezia) hanno incassato tra i 7 e gli 8
miliardi di euro grazie alle multe.
 E' quanto emerge da un lavoro di monitoraggio che ha consentito
di accertare quante sono le multe comminate in ciascuno anno
dell'indagine e quanto l'ammontare incassato dalle singole
citta'. L'indagine e' stata condotta dalla Fondazione Luigi
Guccione e dall'Istituto Internazionale per il Consumo e
l'Ambiente i quali hanno chiesto i dati dei proventi delle
contravvenzioni (articolo 208 del Codice della Strada) negli
anni dal 2006 al 2010 alle 15 citta' metropolitane.
 Ad oggi - informano - solo la citta' di Firenze non ha fornito
risposte.
 Gli introiti delle multe per legge devono essere destinati,
ciascuna voce per una percentuale del 12,50 del 50 per cento del
totale, alla manutenzione stradale, alla segnaletica stradale, a
interventi a favore delle utenze deboli, educazione stradale,
controlli, ecc. Dall'indagine, che sara' presentata giovedi' 16
febbraio nella Sala delle Colonne della Camera dei Deputati,
emerge che non sempre questi soldi vengono usati appieno per il
loro scopo e soprattutto non si rilevano sempre vantaggi sul
piano della sicurezza stradale.
 La capitale, per esempio, ha incassato tra il 2007 e il 2010
un miliardo di euro ma ha impiegato solo il 2%, contro il 12,50%
previsto per legge, per il rinnovamento della segnaletica
stradale; ha utilizzato invece di piu' del 12,50% previsto per
legge, arrivando a destinare il 19% (sempre del 50% del totale
delle entrate) per la manutenzione stradale. Sempre a Roma se
tra il 2006 e il 2008 la mortalita' sulle strade era diminuita
rispetto agli anni precedenti del 18%, tra il 2008 e il 2010 e'
diminuita molto meno arrivando solo al 4 per cento.
 ''Questi dati - ha detto Luigi Guccione - dimostrano che
l'art.208 del Codice della strada ha un impianto troppo rigido e
va cambiato. Innanzitutto le percentuali vanno diversificate
perche' un comune e' diverso dall'altro, la ripartizione del
fondo non deve essere fatto in maniera burocratica, come avviene
oggi ma in base ad una programmazione piu' puntuale degli
interventi.''Secondo Guccione serve creare un organismo di
garanzia esterno che abbia un compito di controllo. Servirebbe
infine che quanti sono scampati a incidenti stradali possano
contare su un finanziamento.
    La Fondazione Guccione chiedera' che, per esempio, sia loro
destinata una parte dei 400 milioni che ogni anno entrano nelle
casse del ministero dei Trasporti grazie alla multe fatte da
carabinieri, polstrada e guardia di Finanza. Hanno anche chiesto
al ministero della Salute di potere conoscere come dall'86 ad
oggi abbia impiegato i circa 2 miliardi di euro che intasca
grazie al contributo sanitario della RC auto. Una percentuale -
afferma Guccione - potrebbe essere impiegata a favore delle
vittime scampate agli incidenti. senza con cio' mettere in
dubbio il buon operato del ministero''. (ANSA).
 
 
FISCO: IN 2011 CALANO PARTITE IVA, 1 SU 2 E' UNDER-35
FINANZE, 535.000 LE NUOVE, FLESSIONE OVUNQUE,DI MENO AL SUD
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Calano nel 2011 le nuove partite Iva.
Ne sono state aperte, in ogni caso, oltre mezzo milione
(535.000) e una su due e' intestata ad un giovane con meno di 35
anni di eta'. I dati arrivano dal Dipartimento delle Finanze del
ministero dell'Economia.
   Meno aperture (-4,8%), dunque, nel 2011 rispetto all'anno
precedente. A pesare sul dato verosimilmente e' la crisi
economica. Ma sembra permanere il fenomeno delle partite Iva
utilizzate per avere un lavoro. Il ministero dell'Economia
fornisce solo i dati, senza nessun commento, ma colpisce il
fatto che quella dei giovani e' l'unica classe di eta' dove il
fenomeno del calo delle partite Iva non si e' fatto sentire. E
sulla stessa linea d'onda e' il dato secondo il quale il 48%
delle nuove aperture di partite Iva e' proprio da attribuire ai
giovani.
   Se si guarda invece alla distribuzione territoriale, il 43,6%
delle aperture e' stato effettuato nelle regioni settentrionali,
il 22,5% al Centro ed il 33,9 al Sud ed Isole. La flessione,
rispetto al 2010, ha interessato tutte le regioni, tranne la
Calabria, ed e' stata piu' marcata al Centro-Nord.
   Per quanto riguarda infine i settori, la meta' delle nuove
partite Iva, ha riguardato il settore dei servizi pubblici e
privati; e' il commercio la sezione piu' interessata dalle
aperture, con il 23,6% del totale. (ANSA)
 
FISCO: ATTESE SEMPLIFICAZIONI, ENTRO 16 PROROGA SCUDO
POSSIBILE INTERVENTO CON DUE PROVVEDIMENTI; NOVITA' PER I GIOCHI
   (di Manuela Tulli)
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Proroga per il bollo sui capitali
scudati, fissazione per il primo acconto dell'Imu dell'aliquota
di base, intervento sullo spesometro. Sono alcune delle misure
che potrebbero essere contenute nel decreto sulle
semplificazioni fiscali al quale il governo sta lavorando.
Atteso inizialmente per domani, in realta' il provvedimento
potrebbe slittare di qualche giorno, considerato che il maltempo
a Roma di Venerdi' ha rallentato anche i passaggi per la messa a
punto del decreto. Ma una scadenza comunque ci sarebbe: il 16
febbraio e' infatti il termine ultimo per il versamento
dell'imposta straordinaria sui capitali scudati, prevista dalla
manovra Monti di fine 2011, il cosiddetto Salva-Italia. Una
proroga di questo termine sarebbe scontata anche perche' la
norma presenterebbe qualche dubbio interpretativo che potrebbe
essere risolto contestualmente allo slittamento della scadenza.
Ora e' da vedere se il rinvio riuscira' ad entrare nel pacchetto
delle semplificazioni fiscali o se verra' inserito nel primo
'veicolo' utile, magari in sede parlamentare.
   Il cantiere della riforma fiscale comunque sarebbe in piena
attivita' e si muoverebbe su due vie parallele: quella del
decreto, in cui entrerebbero alcuni primi provvedimenti, e
quella della delega dove dovrebbe essere messa mano a temi di
piu' ampio respiro. Innanzitutto potrebbe arrivare un intervento
sulle detrazioni fiscali: il rischio, altrimenti, e' quello di
avere un altro rincaro dell'Iva a partire da settembre. Ipotesi
che, secondo quanto trapela, il governo vorrebbe evitare. Sempre
nella delega potrebbero essere inserite le norme che legano i
frutti della lotta all'evasione all'alleggerimento del carico
fiscale, soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati.
   Altri temi sui quali si sta lavorando, anche questi per la
delega, sono la riforma delle rendite catastali (si studia il
passaggio dai 'vani' ai metri quadrati) e l'abuso di diritto,
per il quale si dovrebbero segnare paletti piu' definiti per
capire quando le scelte fiscali sono legittime e quando invece
configurano elusione ed evasione fiscale. Una norma, questa, che
dovrebbe dare maggiore certezza alle imprese.
   Una soluzione piu' a stretto giro, a questo punto nell'atteso
decreto, riguarda l'Imu. La proroga al 30 giugno (inserita nel
decreto 'milleproroghe') per l'approvazione del bilancio di
previsione, da parte degli enti locali, crea incertezze per il
pagamento del primo acconto. La via sarebbe quella di sancire
che a giugno si paga ovunque con le aliquote di base: 4 per
mille per la prima casa e 7,6 per mille per gli altri immobili.
A questo punto e' probabile che si rimetta mano anche ad alcune
agevolazioni, come quelle per l'edilizia popolare o per gli
edifici storici.
   Si lavora anche allo spesometro e si ipotizza la
reintroduzione dell'elenco clienti-fornitori, secondo quanto
indicato nelle mozioni approvate qualche giorno fa alla Camera.
Si verificano infine norme per il settore dei giochi, per
combattere il fenomeno del gioco illegale, e per la tutela del
'made in Italy'. Secondo l'agenzia specializzata AgiproNews il
pacchetto varrebbe 500 milioni e prevedrebbe sanzioni anche per
chi 'scommette' fuori dai confini dei giochi autorizzati dallo
Stato. (ANSA).
 
FISCO: VERSO STRETTA GIOCHI ILLEGALI, VALE 500 MLN
AGIPRONEWS, RISCHIO MULTE PER GIOCATORI E OPERATORI
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Arriva una stretta sul gioco illegale
con multe per gli operatori ma anche, ed e' la prima volta, per
i giocatori. Le norme, secondo quanto anticipa l'agenzia
specializzata Agipronews, sarebbero contenute in un ''pacchetto
giochi'' che il governo intenderebbe inserire nel prossimo
decreto fiscale in attesa di approdare al consiglio dei
ministri. Le norme, se approvate, ''dovrebbero portare nelle
casse erariali 500 milioni di euro''.
   GUERRA AI BOOKMAKER ILLEGALI: STANGATA PER GIOCATORI FINO AL
1000%: Due fronti, un unico obiettivo: il governo Monti dichiara
guerra totale ai bookmaker illegali. Ad essere colpiti, per la
prima volta, sarebbero i giocatori. Sanzioni fino a 10 volte le
somme giocate a carico di chi spendera' il proprio denaro al di
fuori dei confini del gioco autorizzato dallo Stato. Stavolta,
la scure potrebbe dunque abbattersi su chi gioca attraverso siti
non autorizzati di casino', scommesse e poker, non piu' (soltanto)
su bookmaker, intermediari e Internet service provider come in
passato. Il controllo sarebbe possibile attraverso la
tracciabilita' sui conti correnti bancari, prevista dalla manovra
estiva: banche, poste, operatori finanziari e carte di credito
dovranno segnalare ai Monopoli di Stato (previste sanzioni fino
a 1,3 milioni di euro per chi non lo fara') chi trasferisce
danaro a favore di soggetti non autorizzati dallo Stato. Colpito
anche chi semplicemente deposita una somma all'estero, con una
multa che puo' arrivare fino al 200 per cento del denaro spedito
a casino' o bookmaker stranieri.
   STANGATA AGLI OPERATORI DI POKER E CASINO' ON LINE: Prelievo
erariale quasi raddoppiato per le poker room e i casino' on line.
Potrebbe arrivare la rimodulazione dell'aliquota che, secondo
quanto risulta ad Agipronews, passerebbe, attraverso un
complicato calcolo (finora era il 20% del margine, incassi meno
vincite: nel 2011, oltre 178 milioni di euro all'Erario) dallo
0,6% all'1% della raccolta.
   DIVIETO DI PUBBLICITA' PER I BOOKMAKER NON AUTORIZZATI: La
lotta all'evasione fiscale e al trasferimento di fondi colpira'
anche i gestori delle agenzie non autorizzate collegate con
paesi esteri, sanzionati con una reclusione da tre a sei anni
(in precedenza era stabilita tra tre mesi e un anno), e i mezzi
di comunicazione italiani (compresi stavolta stadi, bus e
metropolitane) che ospitano pubblicita' di marchi non
autorizzati: per loro la sanzione sara' compresa tra 100mila e
200mila euro per ciascuna violazione accertata, vale a dire per
ciascun annuncio pubblicato.
   ALIQUOTE PIU' PESANTI PER SLOT E VLT: Saranno le new slot a
dare il maggior contributo al pacchetto. Le norme al vaglio del
ministero dell'Economia prevedrebbero un sostanziale
innalzamento delle aliquote a carico degli operatori - in
particolare per le videolotteries, le nuove macchinette in grado
di garantire jackpot fino a 500mila euro - dal 4% al 5% l'anno
prossimo e al 5,5% nel 2013, invece del 4,5% previsto. Sempre in
tema di videolotterie si prospetta un versamento "una tantum" a
carico dei 10 operatori "storici", cui verra' chiesto il
pagamento di diverse migliaia di euro per ciascun apparecchio
esistente: una somma che si aggiungerebbe ai 15mila gia' versati
nel 2009 e 2010 per l'acquisto dei diritti all'installazione
delle macchinette, da cui l'Erario incasso' 850 milioni di euro
complessivi. La nuova tassa sarebbe ovviamente in vigore anche
per ciascuna videolotterie installata dagli altri tre
concessionari (Rb Holding, i tedeschi di Merkur-Win e i greci di
Intralot) vincitori della recente gara. Aumenta anche la
pressione fiscale sulle new slot, con il Preu portato al 13,2%
dal 2013 e al 13,8% dal 2015. Attualmente e' di poco superiore al
12%.(ANSA).
 
FISCO: FINDOMESTIC; 21% ITALIANI NON RICHIEDE SCONTRINO
DATO TOCCA 26% TRA 18 E 34 ANNI SE ESERCENTE NON LO FORNISCE
   (ANSA) - FIRENZE, 13 FEB - Tre italiani su quattro hanno la
consapevolezza che l'evasione fiscale e' un problema molto grave
della nostra economia ma, nonostante questo e nonostante
l'attenzione dell'opinione pubblica oggi sia ''ai massimi
livelli'', il 21% degli intervistati dichiara di non richiedere
mai lo scontrino quando l'esercente non lo fornisce. E' quanto
emerge dallo studio mensile dell'Osservatorio di Findomestic
(Gruppo BNP Paribas).
   Un dato che, continua lo studio, ''nella fascia compresa tra
i 18 e i 34 anni tocca il 26%, e che nel Nordest e al Centro
Italia raggiunge il 25%. E il 30% afferma che, negli ultimi 12
mesi, quando si e' rivolto a un professionista non si e' visto
rilasciare la fattura: al Sud e nelle Isole il dato sale al 41%.
(ANSA).
 
P.A.: FRENO A SPRECHI, PARTE CENSIMENTO FABBISOGNI PER 2012
RAGIONERIA, QUADRO VA CHIARITO ENTRO UN MESE
   (ANSA) - ROMA, 13 FEB - Eliminare ''duplicazioni e sprechi''
e verificare se ci sono effettivamente i soldi in cassa per le
varie esigenze delle amministrazioni. E' questo l'obiettivo
della rilevazione della previsione annuale dei fabbisogni,
avviata dalla Ragioneria Generale dello Stato. Tutte le
amministrazioni centrali e periferiche sono invitate a fare il
punto sui beni e servizi che potrebbero occorrere loro in questo
2012. Rapidamente, perche' nel giro di un mese verra' chiuso il
'censimento'.
   La procedura, che e' cominciata con la Finanziaria 2008, ed
e' rivolta a tutte le amministrazioni, fatta eccezione per le
scuole e gli istituti universitari, ''e' finalizzata alla
valutazione complessiva, da parte delle amministrazioni statali
centrali e periferiche, dei fabbisogni di beni e servizi, al
fine di eliminare duplicazioni e sprechi - sottolinea la
Ragioneria - e verificarne ex ante la coerenza con le
disponibilita' finanziarie e all'ottenimento di economie di
scala attraverso l'utilizzo degli strumenti del programma di
razionalizzazione degli acquisti della pubblica
amministrazione''.
   Le richieste dovranno essere coerenti con gli stanziamenti ma
in caso di necessita' sara' possibile inserire importi di
fabbisogno anche superiori. Il sistema inviera' in questo caso
un messaggio di ''avviso'', una sorta di spia rossa, relativo ai
disallineamenti tra fabbisogno e stanziamenti, e il referente
sara' tenuto ad indicare ''in modo puntuale, le risorse
finanziarie disponibili sul bilancio, che intende utilizzare per
la copertura del fabbisogno eccedente lo stanziamento,
mantenendo quindi inalterato - conclude la comunicazione del
ministero dell'Economia - il totale complessivo delle risorse
assegnate dalla Legge di Bilancio''. (ANSA).
 

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