FIAMME GIALLE: IL GENERALE LUCIANO CARTA NOMINATO CAPO DI STATO MAGGIORE DEL COMANDO GENERALE, IL GENERALE VALENTE VICECAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO (da Italia Oggi)

mercoledì 08 agosto 2012

Di seguito, l’articolo di Italia Oggi dal titolo: “Fiamme Gialle, scossone al vertice”.

Al generale di divisione Luciano Carta, nuovo capo di stato maggiore del Comando generale del Corpo, i complimenti più vivi e i più fervidi auguri di buon lavoro da tutta Ficiesse.

Auguri altrettanto vivi al generale Edoardo Valente, capo di stato maggiore uscente, che passa al prestigioso e delicatissimo incarico di vicecapo di gabinetto del ministro dell'Economia, uniti ai complimenti più sinceri per i risultati conseguiti e per l'equilibrio e la capacità  di visione dimostrati in un momento tra i più delicati della vita recente del Corpo.

LA REDAZIONE DEL SITO




ItaliaOggi -Numero 188 pag. 9 del 8/8/2012

PRIMO PIANO

Prima nomina del nuovo comandante generale. Tra settembre e ottobre potrebbero seguirne altre

FIAMME GIALLE, SCOSSONE AI VERTICI

Capolupo sostituisce il capo di stato maggiore. Arriva Carta

di Stefano Sansonetti

 

Si è fatto sentire piuttosto rapidamente. Saverio Capolupo, da un paio di mesi comandante generale della Guardia di finanza, ha deciso di nominare un nuovo capo di stato maggiore del corpo. Il prescelto è Luciano Carta, già  capo della Scuola di polizia tributaria e generale molto vicino al nuovo numero uno delle Fiamme Gialle, che prenderà  il posto di Edoardo Valente.

Un nome, quest'ultimo, che permette di capire il rilievo della mossa di Capolupo. Valente, infatti, era capo di stato maggiore da poco più di un anno, nominato allora dell'ex comandante generale, Nino Di Paolo, in sostituzione di Michele Adinolfi, coinvolto nell'inchiesta della procura di Napoli sulla P4. L'operazione si era resa necessaria proprio per dissolvere l'ombra proiettata sulle Fiamme Gialle dagli accertamenti della magistratura.

Adesso arriva l'ennesima novità , confermata a ItaliaOggi dal reparto relazioni esterne della Gdf. Valente, dal canto suo, andrà  a occupare la poltrona di vicecapo di gabinetto del ministero dell'economia, in pratica nell'ufficio guidato da Vincenzo Fortunato. Lo stesso incarico, per inciso, era stato ricoperto da un altro generale, Vincenzo Delle Femmine, poi trasferito al comando interregionale di Milano.

La nomina del nuovo capo di stato maggiore, che sarà  operativa a partire da settembre, naturalmente non è passata inosservata all'interno delle Fiamme Gialle. Secondo un'interpretazione che circola con insistenza, con questo atto Capolupo potrebbe aver servito un antipasto di un più ampio valzer di poltrone destinato a scattare tra settembre e ottobre. Il cui obiettivo sarebbero alcuni generali che si trovano alla guida di reparti strategici e che sono stati evocati dalla stessa inchiesta sulla P4. Proprio dal capo di stato maggiore, infatti, dipendono i vari reparti che decidono e gestiscono l'attività  del corpo. Aver quindi deciso di cambiare la testa del coordinamento rappresenterebbe già  un forte segnale di inversione di marcia da parte di Capolupo.

Tra i generali il cui nome è stato fatto all'interno dell'inchiesta sulla P4, senza l'iscrizione nel registro degli indagati, figura per esempio Giuseppe Zafarana, oggi a capo del delicato I reparto, ovvero quello responsabile del personale. C'è anche Michele Carbone, capo dello strategico II reparto, dal quale dipende l'intelligence (per entrambi i casi si veda ItaliaOggi del 19 giugno 2012). àˆ su questi nomi, tra una rosa anche più vasta, che potrebbe appuntarsi l'attenzione di Capolupo dopo la pausa estiva. Anche qui l'obiettivo, come nel caso della scelta di un nuovo capo di stato maggiore a cui devono riferire gli altri generali, sarebbe quello di dare alle Fiamme Gialle una nuova immagine, in grado di respingere una volta per tutte la nubi che si sono addensate con l'inchiesta partenopea. àˆ appena il caso di ricordare che l'anno scorso i pm di Napoli hanno messo nel mirino il generale Adinolfi, che secondo l'impianto accusatorio avrebbe fatto in modo di far sapere al faccendiere Luigi Bisignani che le sue utenze telefoniche erano intercettate. Da qui un'inchiesta che ha sentito testimoni su testimoni e ha visto evocati (ma non indagati) i nomi dei capi reparto che potrebbero finire nel mirino di Capolupo.

La situazione non è certo tranquilla. Sempre secondo le interpretazioni più ricorrenti, saremmo all'inizio di una fase di resa di conti all'interno del corpo. Capolupo, del resto, è stato scelto dall'allora ministro dell'economia, Mario Monti, proprio per il suo profilo tecnico, sempre estraneo alle polemiche e ai giochi di potere. Un compito non facile, il suo. Ma che Capolupo ritiene doveroso cercare di portare a termine, anche contro equilibri di potere ormai consolidati.


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