COMPORTAMENTO QUESTORE TERAMO ANTISINDACALE PER GIUDICE - POLIZIA: SINDACATI ANNUNCIANO STATO DI AGITAZIONE A GENOVA - USA: SCANDALO ESERCITO, GENERALE ACCUSATO VIOLENZA SESSUALE. RISCHIA CORTE MARZIALE, GENERALE ERA IN IRAQ E AFGHANISTAN

sabato 29 settembre 2012


COMPORTAMENTO QUESTORE TERAMO ANTISINDACALE PER GIUDICE
ACCOLTO RICORSO SAP SU ISTITUTO REPERIBILITA' SEMESTRALE
(ANSA) - TERAMO, 28 SET - Accolto, dal giudice del Tribunale
Civile di Teramo, Alessandro Verrico, il ricorso del Sap
(Sindacato Autonomo di Polizia), nei confronti del Questore, per
comportamento antisindacale, in relazione all'istituto della
reperibilita' semestrale. Lo ha reso noto lo stesso sindacato.
Nel ricorso, depositato lo scorso 30 agosto, si evidenziava
che anziche' la procedura prevista dall'articolo 4 dell'Accordo
Nazionale Quadro del 2009 - accordi semestrali con i sindacati
sulla reperibilita' - il Questore, Amalia Di Ruocco, aveva
proceduto ''comunicando d'imperio l'adozione dell'istituto della
reperibilita' semestrale'' del personale facendo riferimento
semplicemente a quanto concordato ''per il semestre
precedente''. Il semestre sul quale il giudice ha accertato
l'antisindacalita' della condotta e' quello di luglio-dicembre
2012.
Respinta dal giudice, invece, la rimanente parte del ricorso
incentrato, tra l'altro, sulla prevista informazione preventiva
sullo straordinario.
''Duole riferire la necessita' per un sindacato di dover
rivolgersi ad un Tribunale della Repubblica per ottenere il
rispetto delle regole in particolare da chi, rivestendo un ruolo
istituzionale come il Questore, e' proprio demandato a fare
rispettare le normative dello Stato. Ci si auspica - affermano i
segretari regionale aggiunto e provinciale del Sap, Giampaolo
Guerrieri ed Emilio Rajola - che il provvedimento emesso dal
Tribunale di Teramo sia da stimolo per il rappresentante della
Questura di Teramo per il rispetto delle prerogative
riconosciute dalla legge alle Organizzazioni Sindacali''.
(ANSA).

COMPORTAMENTO QUESTORE TERAMO ANTISINDACALE PER GIUDICE (2)
(ANSA) - PESCARA, 28 SET - Dal canto suo, la Questura
specifica che il Giudice del Lavoro di Teramo ''ha dichiarato
antisindacale la condotta della Questura in merito alla sola
procedura di applicazione dell'Istituto della reperibilita' del
personale di polizia, giacche', anziche' convocare
semestralmente l'incontro con le organizzazioni sindacali, non
essendovi variazioni, ha richiamato con nota scritta gli accordi
in vigore, senza che nessuna organizzazione sindacale abbia
chiesto una nuova riunione per la revisione''.
''L'istituto - si legge ancora - e' stato nella sostanza
correttamente applicato come correttamente, nella forma e nella
sostanza, sono stati riconosciuti gli altri comportamenti in
materia sindacale della Questura sottoposti ad esame del
Giudice''. (ANSA).

POLIZIA: SINDACATI ANNUNCIANO STATO DI AGITAZIONE A GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 26 SET - Stato di agitazione sindacale per
la polizia genovese. Ad annunciarlo e' il Silp Cigl al termine
di un'assemblea che si e' tenuta nel salone della Squadra
Volanti. La vertenza riguarda proprio la sezione ufficio
prevenzione generale e il ''113 pronto intervento'' della
polizia genovese alle prese con una mobilitazione locale della
categoria. Secondo il segratario generale Roberto Traverso che
nei giorni scorsi aveva incontrato il questore, e' fortemente
discutibile ''la scelta di cercare di aumentare la presenza di
operatori sul territorio senza seguire un progetto organizzativo
concreto e solido capace di garantire un rafforzamento reale
delle forze a disposizione''.
Sempre Traverso sottolinea come il malcontento per la linea
gestionale sia diffuso tra gli stessi agenti di polizia e che
''su 170 operatori siano state gia' presentate 80 domande di
trasferimento verso altri uffici''. Il Silp Cigl in caso di
mancato dialogo con la Questura annuncia di ''voler inasprire il
livello di mobilitazione sino ad organizzare legittimi presidi
di protesta a sostegno di forti iniziative sindacali a tutela
della categoria''. (ANSA).

USA: SCANDALO ESERCITO, GENERALE ACCUSATO VIOLENZA SESSUALE
RISCHIA CORTE MARZIALE, GENERALE ERA IN IRAQ E AFGHANISTAN
(ANSA) - WASHINGTON, 27 SET - Una carriera di tutto rispetto
da generale dell'esercito americano, con due missioni al comando
della 82esima divisione Airborne in Iraq e due in Afghanistan.
Ma ora il brigadiere generale Jeffrey Sinclair rischia la corte
marziale.
Pesantissime le accuse formulate sul suo conto dopo mesi di
indagini e un improvviso richiamo in patria, lo scorso maggio,
per indagare se i sospetti fossero fondati. Tra i reati imputati
a Sinclair, secondo quanto rivelato dagli stessi portavoce di
Fort Bragg in North Carolina, figurano: ''sodomia forzata,
condotta sessuale impropria, possesso di materiale pornografico
e alcol, maltrattamento dei subordinati, coinvolgimento in
relazioni intime e non degne di un ufficiale e gentiluomo, di
natura tale da portare discredito alle forze armate''.
Dettagli sulle 'relazioni improprie' di Sinclair per ora non
ne trapelano, ma un ufficiale del dipartimento alla Difesa
coperto dall'anonimato ha rivelato ai media Usa: ''Sono molte le
donne che sarebbero state oggetto dei reati sessuali e della
sodomia del generale''.
Sinclair non e' per ora in stato di detenzione a Fort Bragg:
il prossimo passo per il suo caso sara' la cosiddetta
''audizione sull'articolo 32'' durante la quale si decidera' se
il generale verra' destituto alla corte marziale.
Negli ultimi dieci anni solo due generali sono finiti davanti
alla corte marziale: entrambi hanno pagato multe e sono stati
'dismessi' dall'esercito. (ANSA).

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