L.STABILITA':MISURE FISCO COSTANO 125 EURO CONTRIBUENTE. STUDIO CGIL; SETTIMANA DECISIVA PER MODIFICHE, PRIORITA' CUNEO - CRISI: VATICANO, SI' TOBIN TAX PER GIUSTIZIA SOCIALE

lunedì 29 ottobre 2012

L.STABILITA':MISURE FISCO COSTANO 125 EURO CONTRIBUENTE
STUDIO CGIL; SETTIMANA DECISIVA PER MODIFICHE, PRIORITA' CUNEO
(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Le misure fiscali previste dalla
legge di stabilita' pesano sulle tasche del contribuente medio
per 125 euro l'anno e per 421 euro sui bilanci di una famiglia
in cui marito e moglie sono entrambi lavoratori dipendenti. La
Cgil traduce in numeri gli allarmi arrivati da piu' parti sul
rischio di un aumento delle tasse per i cittadini, soprattutto
dei redditi piu' bassi. Intanto domani si apre una settimana
''decisiva'' per il ddl, spiegano i relatori, mentre cresce il
pressing per apportare modifiche al testo. La priorita' e' il
lavoro e quindi il cuneo fiscale. E anche i timori per il
dialogo tra maggioranza e Governo dopo le parole dell'ex premier
Berlusconi.
La Cgil mette sulla bilancia tutte le novita' fiscali
previste dalla legge di stabilita' e calcola che le riduzioni
delle aliquote Irpef, l'aumento dell'Iva e le minori detrazioni
e deduzioni avranno nel complesso un impatto negativo sui
contribuenti: in particolare, il contribuente medio con reddito
lordo di 19.250 euro si trovera' ad avere benefici per 118 euro
dalla riduzione dell'Irpef, ma dovra' sborsare 243 euro tra
nuove deduzioni effettive, nuove detrazioni ed aumento dell'Iva.
Chi dovra' sborsare di piu' sara' il libero professionista (194
euro), mentre per la lavoratrice dipendente part time il saldo
tra calo dell'Irpef e aumento dell'Iva sara' pari a zero. Al
precario con un reddito lordo di 8.000 euro le nuove misure
costeranno 55 euro, 48 al pensionato sociale, 76 al pensionato,
82 al dipendente, 107 all'operaio, 110 al quadro/impiegato.
Domani intanto si apre una settimana ''decisiva'' per il
destino della legge di stabilita': bisognera' chiarire
l'impianto complessivo, stabilire le risorse disponibili e
decidere le strade da intraprendere, dopodiche' non si torna
piu' indietro, spiega uno dei relatori, Pierpaolo Baretta (Pd).
La commissione Bilancio della Camera finira' domani la
discussione generale, con le prime repliche, mentre per
mercoledi' 31 e' fissato il termine per la presentazione degli
emendamenti: da li' si capiranno i primi segnali sulle possibili
modifiche. Mentre ''da martedi' in poi ogni giorno e' buono''
per il confronto tra maggioranza e governo. Un dialogo che pero'
''puo' essere a rischio'' dopo le parole di ieri di Berlusconi,
ammette Baretta, sottolineando tuttavia che ''la legge di
stabilita' ha una sua esigenza intrinseca e la porteremo in
porto''. L'altro relatore, Renato Brunetta (Pdl) rassicura: i
due relatori sono ''in sintonia'' e Berlusconi ''non ha fatto
altro che ricordare i problemi sul tappeto: o si cambia o ci
saranno problemi per l'Esecutivo. Bisogna vedere cosa intende
fare il Governo''.
Mentre cresce il pressing per modificare il testo, in materia
fiscale ''la priorita' e' il lavoro, e quindi il cuneo
fiscale'', indica Baretta, spiegando che alcuni dei punti su cui
ci si confrontera' sono: usare l'aumento dell'Irpef in favore
del taglio del cuneo; correggere la retroattivita' sulle
detrazioni che ''non va bene''; l'Iva. Sono allo studio anche
soluzioni per le famiglie piu' numerose. Probabili modifiche
anche sulla Tobin tax, anche alla luce dei rilievi della Consob.
Infine la scuola: il leader del Pd Pierluigi Bersani chiede che
ci si fermi perche' la scuola ''di botte ne ha prese troppe''.


CRISI: VATICANO, SI' TOBIN TAX PER GIUSTIZIA SOCIALE
MONS.TOSO, NO A FINANZA SOLO SPECULATIVA, PRODUCA SVILUPPO
   (di Fausto Gasparroni)
   (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 28 OTT - Il Vaticano si dice
favorevole alla Tobin Tax, auspicando la tassazione di alcune
transazioni finanziarie e motivandola con ragioni di ''giustizia
sociale''. Accoglie quindi positivamente il fatto che 11 Stati
europei, tra cui l'Italia con la legge di stabilita', si siano
incamminati su questa via.
   E' l'arcivescovo Mario Toso, segretario del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, a sottolineare in
un'intervista alla Radio Vaticana che il suo dicastero ''propone
una tassazione delle transazioni, in modo particolare di certe
transazioni, per motivi di giustizia sociale''.
   ''Non si riesce a capire perche' gran parte del mondo
economico, gran parte dell'economia reale, subiscano una forte
tassazione mentre notevoli aree del mercato finanziario - in
modo particolare quello che si dedica alle speculazioni
finanziarie sregolate - non debba essere toccato dalla
tassazione e non debba, anche questo mondo, contribuire alla
realizzazione del bene comune'', osserva il numero due di
Giustizia e Pace. E ricorda che ''pochi giorni fa, 11 Stati
europei hanno deciso di incamminarsi verso la tassazione di
alcune transazioni finanziarie''.
   Mons. Toso va anche oltre. Definisce infatti ''una cosa
indispensabile'' la riforma del sistema monetario e finanziario
mondiale. ''Di questo - spiega - ha parlato Benedetto XVI, di
questo si e' interessato anche il Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace e si e' visto che in alcune proposte c'e'
stato un certo ascolto''.
   A monte c'e' il ''no'' del Vaticano a una finanza puramente
speculativa, cui attribuisce le colpe della crisi economica
globale. ''Bisogna evitare che l'unico motivo per l'impiego
delle risorse finanziarie sia speculativo e ceda alla tentazione
di ricercare solo profitto di breve termine e non anche la
sostenibilita' delle imprese a lungo termine'', osserva il
segretario del dicastero ''sociale'' della Curia romana. ''La
Dottrina sociale della Chiesa invita la finanza a ritornare ad
essere in tutti i suoi comparti uno strumento funzionale alla
miglior produzione della ricchezza e dello sviluppo'', spiega.
   ''C'e' finanza e finanza - rimarca mons. Toso -. C'e' una
finanza buona, c'e' una finanza che e' autoreferenziale, pensa
prevalentemente a se stessa, e non certo si pone a servizio
dell'economia reale delle imprese e delle famiglie, delle
comunita' locali''. E ancora: ''c'e' una finanza interessata che
intende trarre profitto nel piu' breve tempo possibile da tutto,
anche dai beni collettivi come l'acqua, la salvaguardia
dell'ambiente''. Secondo mons. Toso, invece, ''non e'
immaginabile una vita buona e felice per tutti senza un'economia
che crea posti di lavoro, ricchezza, nuovi prodotti e servizi,
allargando la frontiera delle opportunita' e della liberta'
effettive per le persone''. E per la Dottrina sociale della
Chiesa - conclude - ''non c'e' bene comune senza un'economia al
servizio del bene comune e senza imprenditori che producano
buoni prodotti e servizi che innovano, creano posti di lavoro, e
che pagano anche le giuste tasse''. (ANSA).


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