CAMERA DISCUTE OGGI DDL RIFORMA STRUMENTO MILITARE, OCCHI APERTI SU ALTRI TENTATIVI DEL SEN. RAMPONI DI FAR PASSARE DELEGHE "SENZA PALETTI" PER RIFORMARE LA RAPPRESENTANZA MILITARE - di Antonella Manotti
LA CAMERA DISCUTE OGGI IL DDL PER LA RIFORMA DELLO STRUMENTO MILITARE, OCCHI APERTI SU EVENTUALI ALTRI TENTATIVI DEL SEN. RAMPONI DI FAR PASSARE DELEGHE "SENZA PALETTI” PER RIFORMARE LA RAPPRESENTANZA MILITARE – di Antonella Manotti
Il 17 ottobre scorso, in Commissione Difesa del Senato, nel corso dell’esame del DDL 3271 sulla revisione dello strumento militare, il Sen. Ramponi (PDL) ha ritirato il suo emendamento 3.1 volto a dare una delega al Governo per riformare la rappresentanza militare.
Ricordiamo il Sen. Del Vecchio (PD) ha ritirato la propria firma, inizialmente vicina a quella del sen. Ramponi.
Leggendo il resoconto parlamentare risulta che l’emendamento 3.1 sia stato ritirato.
Nel corso della discussione parlamentare, il sottosegretario alla Difesa MAGRI si è dichiarato disponibile a pronunciarsi favorevolmente sull'emendamento di Ramponi 3.1 << a patto che venisse riformulato in un ordine del giorno volto ad impegnare il Governo ad assumere le necessarie iniziative normative dirette a rendere effettiva la partecipazione del COCER, in rappresentanza del personale militare, alle attività negoziali svolte in attuazione delle finalità previste dall'articolo 19 della legge n. 183 del 2010>>.
Il senatore RAMPONI (PdL) ha ritenuto la posizione del Governo sull'emendamento poco comprensibile….<< Non solo perchà© la riforma della rappresentanza militare è ormai indifferibile, ha detto, ancorchà© da diverse legislature non si riesca a materializzarla in un provvedimento, ma anche perchà© con la sua posizione l'Esecutivo sembrerebbe voler precludere all'iniziativa parlamentare la possibilità di definire ed introdurre dei criteri di delega. Possibilità che rientra pienamente tra le prerogative del Parlamento>>
Diversa la posizione del Sen. SCANU (PD), il quale ha osservato che:
<< L'esigenza di riforma della rappresentanza militare, in questa come in altre legislature passate, è sempre stata trasfusa in uno specifico disegno di legge sottoposto all'esame del Parlamento. Riportarla in un principio di delega al Governo – quindi - potrebbe allora risultare contraddittorio con l'esigenza di garantire le prerogative parlamentari, stante il minor margine d'azione consentito dal Regolamento nell'esame di un decreto delegato (che sarebbe un atto del Governo), rispetto a quello di un disegno di legge ordinario>>
Il senatore RAMPONI (PdL) pur mantenendo le proprie perplessità , ha poi ritirato l’emendamento.
Ebbene, nel momento in cui il testo del ddl sulla riforma dello strumento militare si accinge ad andare in Aula per la sua definitiva approvazione (probabilmente martedì 30 ottobre) - prima di passare alla Camera, sarà bene seguire con attenzione la presentazione di nuovi emendamenti o ordini del giorno vigilando affinchà© non venga riproposto e passi inosservato un nuovo tentativo di imbrigliare la riforma della Rappresentanza militare in una delega senza paletti, che lascerebbe agli stati maggiori e al governo ampia discrezionalità sulla materia.
ANTONELLA MANOTTI
Vicepresidente Comitato Articolo 52
Militari tra la Gente