LIQUIDAZIONI PER GLI STATALI: TORNA IL TFS. CAMBIA TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE: IL DIPENDENTE PUBBLICO AVRA' UNA LIQUIDAZIONE APPENA PIU' ELEVATA (La Stampa)

giovedì 01 novembre 2012


La Stampa – 30/10/2012

LIQUIDAZIONI PER GLI STATALI: TORNA IL TFS


La sentenza della Corte Costituzionale ha reso necessario il provvedimento

Cambia tutto per non cambiare niente: il dipendente pubblico avrà  una liquidazione appena più elevata


di Francesco Grignetti

Ora che il decreto è pronto, è anche un po’ più chiaro che cosa significherà  per le liquidazioni dei dipendenti pubblici l’abbandono del Tfr (Trattamento di fine rapporto) e il ritorno al cosiddetto Tfs (Trattamento di fine servizio). In estrema sintesi si può dire che il dipendente pubblico avrà  una liquidazione appena più sostanziosa di quel che era stato previsto da Tremonti.  
 
In questo modo il governo prende atto della recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la “rivalsa” del 2,5% su Tfr dei dipendenti pubblici, ma allo stesso tempo ha risolto il problema alla radice con il ripristino del Tfs.  
 
Premessa indispensabile, come ricordano i tecnici della Cisl-Funzione pubblica: nel privato, con il sistema del Tfr, il prelievo è del 6,91% sull’intera retribuzione utile e completamente a carico del datore di lavoro; nel pubblico, con il Tfs, la norma contenuta nel Dpr n. 1032/73 prevede un versamento contributivo del 9,6% sull’80% delle retribuzione utile (di cui 7,10% a carico del datore di lavoro e 2,5% a carico del dipendente).  
 
Le amministrazioni pubbliche avevano considerato l’introduzione del Tfr come relativa al solo computo della buonuscita, senza che ciò incidesse sul sistema di finanziamento, continuando così ad applicare la trattenuta del 2,5%, alla voce “opera di previdenza”. La Corte costituzionale ha ribaltato tale interpretazione dichiarando illegittimo il prelievo a carico del dipendente e aperto le porte alle azioni legali da parte dei lavoratori. Tuttavia - in considerazione del fatto che l’applicazione della sentenza avrebbe finito per gravare interamente sul bilancio dello Stato, non solo per quanto attiene alla sospensione delle trattenute ma, anche per la restituzione delle quote già  effettuate – il governo ha disposto l’abrogazione tout court dell’articolo di legge che introduceva il Tfr nel pubblico impiego, ripristinando le modalità  di calcolo previste dal Tfs. Ora l’Inps dovrà  procedere al ricalcolo dei trattamenti di fine servizio già  liquidati in pro quota applicando l’art. 12, comma 10 della l.122/2010; per il periodo successivo al 1° gennaio 2011 il conteggio dovrà  seguire le modalità  precedenti. La riliquidazione avverrà  d’ufficio entro un anno dall’entrata in vigore del decreto.  
 
In ogni caso, le amministrazioni non potranno provvedere nei confronti del dipendente al recupero delle eventuali somme già  erogate in eccesso.  
 
Altro effetto del decreto è che i procedimenti in corso avviati dai lavoratori per ottenere la restituzione del contributo previdenziale obbligatorio del 2,5%, si estinguono di diritto, tranne nel caso in cui siano state emesse sentenze passate in giudicato.  

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