LODI: CARABINIERE UCCISO, COCER AVVISO' DEL PERICOLO IL VERTICE DELL'ARMA

domenica 04 novembre 2012

LODI: CARABINIERE UCCISO, COCER AVVISO' DEL PERICOLO IL VERTICE DELL'ARMA

Milano, 4 nov - (Adnkronos) - "Il servizio di carabiniere di quartiere sia assicurato da almeno due militari", per garantire la massima tutela. Era quanto chiedeva con un'apposita delibera , fin dal 2009 il consiglio di base di rappresentanza del Veneto, a cui segui' un analogo sollecito rivolto al Comandante Generale dell'Arma dal Cocer. E' quanto comunicato oggi lo stesso Cocer dopo la tragica morte di Giovanni Sali, il carabiniere di quartiere di 48 anni, ucciso ieri pomeriggio con tre colpi di pistola in via Indipendenza a Lodi.
"La Polizia di Stato - si legge nella delibera dei rappresentanti dei militari in Veneto- ha ritenuto doveroso fin dall'inizio garantire la sicurezza dei propri agenti disponendo che il servizio venisse svolto da due persone" proprio in considerazione del "continuo aumento dei reati predatori" e dei "gravissimi episodi di violenza e di aggressivita' anche contro le forze dell'ordine riprese con sempre maggiore frequenza anche dagli organi di informazione e dalla stampa nazionale". La delibera dei carabinieri del Veneto concludeva chiedendo una "rivisitazione delle disposizioni che regolano il servizio di carabiniere di quartiere" in modo da prevedere che il servizio sia effettuato da "almeno due militari".
Il Cocer, dal canto suo, con propria delibera firmata dal generale Raggetti , dopo non aver ricevuto alcuna risposta dai vertici dell'Arma, riproponeva la questione chiedendo "per quale motivo detto servizio (il carabiniere di quartiere, ndr) debba essere svolto da un solo militare, mentre la Polizia di Stato lo disimpegna con due unita'".
Franco Maccari, del sindacato di Polizia Coisp, si dice sconcertato dall'episodio dove ha perso la vita Giovanni Sali, carabiniere di quartiere in servizio a Lodi che era, appunto, "a piedi, da solo". "Probabilmente - continua Maccari - da questa sera stessa gli scienziati di turno cominceranno a dibattere di quanto sia assurdo che i militari, come la vittima trucidata ieri, svolgano servizio singolarmente, e non quantomeno in due, o forse no, considerato quanto in Italia si da' per scontato che gli uomini e le donne che indossano la divisa siano 'schiavi' invece che 'servitori', siano 'sacrificabili' invece che 'pronti al sacrificio'".
La polemica del sindacalista colpisce anche il governo: "Sappiamo - afferma - che i militari subiscono nella quasi totale sottomissione ogni scelta e decisione, anche quelle che sono palesemente dannose e sfavorevoli per loro stessi. Ma nel nostro caso, fortunatamente, non va cosi'. A noi non mancano le parole e le iniziative, ne' la facolta' o il coraggio di usarle adeguatamente, e non lasceremo che si distrugga la poca stabilita' che ancora consente al Comparto di stare in piedi nell'assordante silenzio generale, in attesa che si facciano funerali di Stato a colleghi trucidati senza pieta' per colpa di professori che come ragionieri senza anima badano solo a far quadrare i conti… infischiandosene se lo fanno sulla nostra pelle".


 

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