GDF:ACCADEMIA VIA DA BERGAMO? SINDACO,CI OPPORREMO DURAMENTE - FISCO INFIAMMA CAMPAGNA, GUERRA TRA MONTI E BERLUSCONI. CAV,CONDONO;NO PD. IN 40 ANNI DI CONDONI 123 MLN AD ERARIO - FISCO: MARADONA PERDE ALTRO RICORSO
martedì 05 febbraio 2013
GDF:ACCADEMIA VIA DA BERGAMO? SINDACO,CI OPPORREMO DURAMENTE
(ANSA) - BERGAMO, 04 FEB - ''Il Comune di Bergamo intende
opporsi duramente all'eventuale trasferimento da Bergamo
dell'Accademia della Guardia di finanza''. Lo scrive in una nota
il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, intervenendo in merito
all'ipotesi di trasferire a Roma la sede dell'Accademia delle
fiamme gialle.
''L'Accademia e' venuta a Bergamo per merito quasi esclusivo
dell'on. Mirko Tremaglia. L'ipotesi di portare qui tutti i
cinque corsi costruendo una nuova sede a Grumello del Piano e'
stata approvata durante la precedente Amministrazione Bruni: io
stesso, pur con qualche distinguo, mi sono detto d'accordo. Il
progetto pero' ha dimostrato ben presto tutta la sua debolezza
quando il Comando Generale della Finanza e il ministero dei
Lavori pubblici hanno comunicato la loro rinuncia unilaterale
alla realizzazione dell'opera, poiche' la rilevante spesa di 250
milioni di euro era stata assorbita dalla ricostruzione
dell'Abruzzo''.
Aggiunge il sindaco di Bergamo: ''E' da sempre precisa
volonta' di questa Amministrazione difendere la presenza del
triennio dell'Accademia a Bergamo, con cui e' stata instaurata
una crescente proficua collaborazione. Abbiamo quindi sempre
contrastato l'ipotesi voluta da certi vertici militari di
spostare tutto a Roma''.(ANSA).
FISCO INFIAMMA CAMPAGNA, GUERRA TRA MONTI E BERLUSCONI
CAV,CONDONO;NO PD.PROF,NO IMU?BARATRO;PDL,SI DIMETTA DA SENATORE
(Di Francesca Chiri)
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Dalla restituzione dell'Imu al condono
tombale. La campagna elettorale entra nel vivo e dire che si
infiamma sembra quasi un eufemismo: il duro confronto tra i
candidati e soprattutto il botta e risposta tra il Professore e
il Cavaliere raggiunge un grado di scontro che rasenta il
paradosso. E che non giova all'Italia, di nuovo in balia di
mercati scettici, se non preoccupati, dalle promesse elettorali.
E dalle conseguenze che potrebbero avere sulla tenuta dei conti
pubblici.
Ne' si placano i toni nonostante lo spread riprenda la corsa,
le borse vadano giu' e il Wall Street Journal lanci l'allarme:
l'azzardo di Berlusconi sulla restituzione dell'Imu sulla prima
casa si salda oggi ad una nuova promessa di condono tombale,
sulle cartelle Equitalia. ''Se avro' la maggioranza penso che
dovremmo farlo'' annuncia il Cavaliere che rincara la dose
additando i danni enormi fatti dai blitz in Sardegna e a
Cortina, accusando i giudici di coprire gli scandali sotto
elezioni e dichiarandosi vittima di un ''colpo di Stato''. Non
pago, insomma, delle reazioni che gia' aveva suscitato la sua
prima proposta 'choc'.
Reazioni in alcuni casi ironiche. In altri scontate, come
quella di Bersani che taglia corto: ''la differenza tra me e
Berlusconi e' molto semplice: io dico 'mai piu' un condono'''.
A volte molto dure. Come quella di Mario Monti che sembra
abbandonare definitivamente l'aplomb del Professore. Cosi' si
getta l'Italia nel ''baratro'' avverte il premier. Il leader di
Scelta Civica nega di aver definito Berlusconi un ''incantatore
di serpenti''; si scusa quasi, e poi precisa meglio il suo
pensiero. Come se fosse meglio. ''Nella sua proposta sull'Imu
c'e' qualche elemento di usura''. Insomma, non solo e' una
proposta che neppure nel ''paese di Alice'' sarebbe credibile,
non solo e' il ''tentativo di comprare il voto degli italiani
con i soldi degli italiani: una corruzione'', e' anche usura,
perche' ''se poi si chiedera' agli italiani di pagare piu'
tasse, quello avverrebbe in condizioni piu' negative del quasi
crack finanziario del 2011''. Berlusconi ''rattrista''e fa
''innervosire'' Monti, soprattutto quando ''prende a schiaffi''
i sacrifici degli italiani e mette a repentaglio lo spread con
le sue proposte; ma ''l'insulto e il dileggio'' in politica li
trova ''orrendi''.
Il Cavaliere e i suoi pero' tirano dritto. Alfano prima, e il
Cavaliere dopo insieme anche a Maroni, arriva a chiedere le
dimissioni del prof da senatore a vita perche' giudica
''inaccettabili gli insulti e le offese al presidente
Berlusconi''. Brunetta bolla Monti come ''ricattatore,
inaffidabile e volgare'' e chiede al Presidente della Repubblica
di intervenire: ''non ha niente da dire delle calunniose
affermazioni del senatore a vita?''. E poi, ''dobbiamo essere
sotto tutela? Di chi? Del professor Monti? Delle sue banche e
dei suoi poteri forti? Di Angela Merkel? Veramente gioiosamente
spudorato questo professor Monti...'' spara l'economista che
ribalta contro il premier dimissionario le accuse del WsJ:''La
Borsa va giu' per colpa del Mps'' attacca Berlusconi.
Gli altri partiti assistono al duello cercando di
capitalizzare dallo scontro. Grillo e' sempre in prima fila: a
volere l'Imu e votarla e' stata ''la banda dei quattro'' con
''Rigor Montis, a tenere il banco; gli altri tre, Bersani,
Berlusconi e Casini a fare da palo e a votare tutto'' ricorda.
D'Alema ce ne ha per tutti: definisce la proposta del Cav.
sull'Imu una ''so'la'', ironizza sul segretario Pdl (''Alfano
chi?'') e a Monti fa gli ''auguri di poter vincere la gara con
Grillo per il terzo posto''. Gianfranco Fini si dice ''allibito
dalla faccia tosta di Berlusconi''. Per Ingroia, addirittura,
''con la promessa del condono tombale, ormai l'agenda di
Berlusconi e' diventata un romanzo criminale''.(ANSA).
FISCO: IN 40 ANNI DI CONDONI 123 MLN AD ERARIO
DA SANATORIA 1973 A 'TOMBALE' 2003 FINO SCUDO FISCALE DEL 2009
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Quaranta anni di condoni, sanatorie,
regolarizzazione, scudi fiscali hanno consentito all'erario di
incassare 65,3 miliardi di euro che, attualizzati al 2012, sono
pari a 123 miliardi di euro. A calcolarlo e' la Cgia di Mestre
rielaborando i dati dell'Istat e dell'Agenzia delle Entrare.
La sventagliata dei condoni del 2003 ha portato nella
casse dell'Erario 22,8 miliardi, quella del 1973 21,9 miliardi.
Lo scudo fiscale riproposto dal governo Berlusconi nel 2009, per
la Cgia, ha assicurato 5,6 miliardi di nuove entrate.
ANNO Serie storica GETTITO
Condoni Fiscali (milioni di euro)
NOMINALE RIVALUTATO
(realmente AL 2012
incassato)
---
1973 Fiscale 1.549 21.974
---
1976 Valutario 1.032 8.977
---
1982 Fiscale/edilizio 1.258 4.256
1983 3.309 9.735
1984 914 2.431
1985 81 198
1986 200 462
1987 90 199
1988 369 776
---
1989 Sanatoria irregolarita' formali 904 1.783
1990 227 422
---
1991 Condono tombale 530 926
1992 5.901 9.778
1993 3.542 5.635
1994 395 604
---
1995 Concordato 4.699 6.828
1996 e Sanatoria scritture contabili 2.178 3.045
1997 545 749
1998 651 879
1999 212 282
2000 98 127
---
2001 Scudo fiscale 88 111
2002 2.280 2.809
---
2003 Sanatoria fiscale,concordato, 17.585 21.155
2004 chiusura liti, definizione 8.227 9.700
2005 ritardati/omessi versamenti, 1.810 2.098
2006 regolarizzazione scritture 177 201
2007 contabili e del magazzino 151 169
2008 100 108
---
2009 Scudo Fiscale 5.219 5.605
2010 897 949
2011 95 98
--------------------------------------------------------------
TOTALE 65.313 123.068
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati ISTAT e
Fisco Oggi (rivista telematica dell'Agenzia delle Entrate)
.
(ANSA).
FISCO: MARADONA PERDE ALTRO RICORSO,MA LEGALE MINIMIZZA
CONDANNA COMMISSIONE TRIBUTARIA. PISANI, ENTRATE FUORVIANTE
(ANSA) - NAPOLI, 4 FEB - Nella sua lunga battaglia contro il
fisco Diego Armando Maradona incassa un'altra sconfitta. La
Commissione tributaria provinciale di Napoli ha respinto come
''inammissibile'' un suo ricorso e lo ha condannato a pagare il
rimborso delle spese all'Agenzia delle Entrate e di Equitalia
per complessivi 2.000 euro.
La sentenza, che rappresenta un altro capitolo nel conflitto
in corso, e' stata depositata il 10 gennaio scorso: i legali di
Maradona avevano presentato ricorso per contestare il
'silenzio-rifiuto' con il quale il Fisco aveva accolto la
richiesta di annullare le cartelle dell'ex campione relative al
mancato pagamento di tasse di sei diversi anni, dal 1985 al
1990.
Angelo Pisani, legale di Maradona, ha colto l'occasione
della conferenza stampa organizzata oggi sulla decisione della
commissione centrale tributaria sul contenzioso da 40 milioni di
euro, per commentare la nuova decisione. ''Ancora una volta
l'Agenzia delle Entrate in maniera strumentale e fuorviante -
sostiene - cerca di confondere la realta'. Si tratta di
un'istanza di sgravio in autotutela per definire bonariamente
alcune cartelle che impugneremo in appello''.
I giudici nella decisione del 10 gennaio, tra gli altri
punti, hanno evidenziato l'offensiva dei ricorsi presentati da
Maradona gia' rigettati: ''ad abundantiam e' appena il caso di
ricordare che la stessa vicenda, segnata da iscrizioni a ruolo,
cartelle, avvisi di mora, e' stata oggetto di numerose
iniziative giudiziarie''.
A giudizio del legale, pero', ''chi ha perso il ricorso'',
quello sul contenzioso da 40 milioni di euro con lo Stato
italiano ''non e' stato Maradona ma l'Agenzia delle Entrate. La
verita' e' che il ricorso delle Entrate e' stato rigettato ed e'
stata confermata la sentenza della giustizia tributaria del '94
che affermo' che gli accertamenti fiscali nei confronti del
Napoli e dei suoi calciatori al centro del contenzioso erano
nulli. Insomma - e' la sua convinzione - Maradona e' stato
assolto in sede fiscale anche se e' andato avanti l'accertamento
per il recupero delle presunte somme dovute''. Posizione che
resta diametralmente opposta a quella delle Agenzia delle
Entrate per la quale, come ha riaffermato con la decisione
dell'1 febbraio scorso, ''la commissione centrale tributaria non
ha annullato, ne' dichiarato estinto, ne' modificato il debito
che il signor Diego Armando Maradona ha con l'erario
italiano''.(ANSA).