AFGHANISTAN: DOPO 7 ANNI TERMINA MISSIONE GUARDIA DI FINANZA - FAMIGLIE NUMEROSE, NUOVO ISEE NON TIENE CONTO FIGLI - P.A.: DEMANIO, PRONTA LISTA 350 IMMOBILI DA CEDERE (1 MLD) - CALCIO: MESSI NEI GUAI COL FISCO,HA EVASO 4 MILIONI EURO

giovedì 13 giugno 2013

 
AFGHANISTAN: DOPO 7 ANNI TERMINA MISSIONE GUARDIA DI FINANZA
(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Dopo quasi sette anni e' terminata
oggi la missione della task force 'Grifo' della Guardia di
Finanza in Afghanistan presso il Regional command west di Herat,
il comando multinazionale sotto responsabilita' italiana.
Costituita nel novembre 2006, la task force ha avuto il
compito di addestrare il personale della quarta zona della
polizia di frontiera afghana per migliorarne le capacita' di
controllo delle frontiere, e il personale di polizia doganale,
per affinarne le tecniche di contrasto all'evasione dei tributi
doganali, che costituiscono una porzione importante delle
entrate nazionali. In questi anni sono stati oltre 120 i corsi
che i finanzieri della 'Grifo' hanno tenuto in favore dei
colleghi afghani, addestrandone circa 1500, tra i quali oltre 40
donne. Al termine del periodo di addestramento, che prevedeva
lezioni teoriche e tirocini pratici, a tutti i partecipanti e'
stata inoltre consegnata una raccolta di cinque volumi sulla
legge afghana edita dalla Gdf in lingua inglese e dari (la
lingua locale), al fine di creare una polizia di frontiera
efficiente e funzionari doganali preparati e in grado di
assolvere con efficacia le delicate mansioni di competenza.
Nella sola provincia di Herat vengono raccolti piu' di un
quarto dei dazi doganali dell'intero Paese, mentre lungo la
delicata linea di confine tra la regione ovest e l'Iran le
autorita' devono fronteggiare le attivita' criminali legate al
traffico di armi e stupefacenti e al riciclaggio di denaro.
Alla cerimonia di commiato della task force 'Grifo' ha
partecipato il vice comandante della Gdf Emilio Spaziante,
accolto al suo arrivo dal comandante di Rcw Ignazio Gamba.
"Abbiamo dato un piccolo contributo - ha detto Spaziante - ma
l'abbiamo fatto sempre con convinzione, con attaccamento alle
istituzioni e con profondo senso del dovere". (ANSA).

FISCO: FAMIGLIE NUMEROSE, NUOVO ISEE NON TIENE CONTO FIGLI
(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Il nuovo Isee non tiene conto
abbastanza delle spese sostenute dai genitori per i propri
figli: e' quanto rileva l'Associazione nazionale famiglie
numerose, preoccupata per alcuni contenuti del testo del decreto
che arrivera' in Parlamento.
L'osservatorio politico dell'associazione riconosce elementi
positivi nella riforma del regolamento dell'Isee, primo tra
tutti il contrasto all'elusione fiscale: d'ora in poi -
affermano in una nota - non sara' piu' conveniente per una coppia
di conviventi dichiarare residenze diverse, al fine di ottenere
agevolazioni nei servizi erogati dai comuni. Ne' assisteremo piu'
a chi, per non denunciare risparmi, prosciuga il suo conto
corrente bancario prima della fine dell'anno per poi riaprirlo
pochi giorni dopo, ad inizio anno nuovo.
Ma ci sono alcuni punti criticabili, aggiunge l'associazione,
tra i quali ad esempio quello dei figli disabili. L'art. 4 del
decreto prevede che si possano sottrarre fino a 5 mila euro dal
patrimonio disponibile in presenza di un figlio con handicap.
"Ma che succede se i disabili sono piu' di uno?" si chiede il
direttore dell'osservatorio, Alessandro Soprana. Se si e' in
affitto, si potranno sottrarre fino a 7mila euro, ma le famiglie
numerose hanno bisogno di case adeguate che, data la superficie,
costano di piu'. Se invece si vive in case di proprieta', il
single potra' usufruire, nel calcolo dell'Isee, di una franchigia
di 5 mila euro, cifra che cresce di 500 euro per ogni componente
del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di
7mila euro, ovvero fino a cinque componenti, non contemplando
quindi le famiglie con piu' di cinque persone.
Ancora, la scala di equivalenza: il nuovo Isee lascia
sostanzialmente invariato il valore dei figli, con piccoli
ritocchi giudicati non sufficienti dall'associazione, secondo la
quale per mantenere inalterato il livello di vita di ogni
componente, la scala di equivalenza dovrebbe valutare meglio i
figli, riconoscendo loro un parametro pari a un coefficiente di
0,785 a figlio e non da 0,47 a 0,35 come previsto dal decreto.
Sotto quella soglia, le opportunita' per ogni figlio si riducono,
commenta l'associazione: ad esempio, molti figli di famiglie
numerose devono rinunciare a iscriversi all'Universita'. (ANSA).

P.A.: DEMANIO, PRONTA LISTA 350 IMMOBILI DA CEDERE (1 MLD)
DA RAZIONALIZZAZIONE AFFITTI PUBBLICI RISPARMI PER 37,5 MLN
(ANSA) - ROMA, 12 GIU - Le dismissioni del Demanio procedono:
nel corso del 2012 - spiega il direttore Stefano Scalera nel
corso di un'audizione alla commissione Finanze del Senato - si
e' proceduto all'individuazione di 350 immobili, non strumentali
e del valore di circa un miliardo di euro, potenzialmente
conferibili a fondi di investimento immobiliare. Sono stati
individuati 20 immobili non piu' utili per le finalita'
istituzionali del Ministero della difesa oggetto di un decreto
di dismissione, in via di riconsegna all'Agenzia del demanio per
essere assoggettati a processi di valorizzazione anche con
riferimento al fondo immobiliare dedicato. Sono cosi' stati
istituiti dei tavoli tecnici congiunti Agenzia-Ministero della
Difesa, finalizzati a verificare le condizioni materiali in cui
versano i singoli compendi. Inoltre, e' in corso di analisi,
sempre in collaborazione con la Difesa, l'ulteriore patrimonio
immobiliare militare dismissibile, per individuare le opportune
strategie di migliore utilizzo.
Per quanto riguarda i terreni agricoli, il Demanio ha
individuato, per quanto di propria competenza, l'elenco dei
terreni gestiti, assoggettabili alle procedure di alienazione o
locazione. Ma la cessione e' condizionata dall'emanazione da
parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali del decreto ministeriale che deve individuare, oltre
ai terreni coinvolti (dello Stato e degli enti pubblici
nazionali) anche le modalita' di alienazione e locazione.
Insomma l'attivita' di 'velorizzazione' del patrimonio
immobiliare pubblico 'ferve' anche se il Demanio controlla
complessivamente solo il 15% di tutto il patrimonio immobiliare
pubblico per un totale di 56,7 miliardi. Il resto (320 miliardi)
e' in gestione ad altre Amministrazioni quali il Ministero della
Difesa, il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, ed il
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e agli enti
territoriali.
Per quanto riguarda gli affitti il risparmio conseguito lo
scorso anno e' pari a 15 milioni per un totale, dal 2010, di
37,5 milioni. Una cifra ancora esigua perche' l'operazione
condotta sulla P.a. e' complessa e dipende da diverse normative
e dall'impegno di ogni singolo pezzo della P.a. coinvolto.
(ANSA).

CALCIO: MESSI NEI GUAI COL FISCO,HA EVASO 4 MILIONI EURO
DENUNCIA PROCURA, MA GIOCATORE SI DIFENDE: 'SEMPRE PAGATO TASSE'
(di Paola Del Vecchio)
(ANSA) - MADRID, 12 GIU - Quattro palloni d'oro vinti, la
fama di numero uno del calcio mondiale, il leader del Barcellona
stellare: ma anche lui non paga le tasse. Guai con il fisco pure
per Lionel Messi, contro il quale e' scattata una denuncia della
procura catalana che accusa l'attaccante argentino di aver evaso
le tasse per oltre quattro milioni di euro (5,3 milioni di
dollari) nelle dichiarazioni dell'Irpef del 2007, 2008 e 2009.
Il giocatore pero' respinge al mittente l'accusa e si difende:
''Apprendiamo dell'azione avviata dal fisco spagnolo. La cosa ci
ha sorpreso perche' non abbiamo mai commesso alcuna infrazione -
dice Messi sulla sua pagina facebook -. Abbiamo sempre
ottemperato a tutti gli obblighi fiscali su consiglio dei
nostri consulenti, che chiariranno la situazione''.
La denuncia pero' c'e', firmata dalla procuratrice Raquel
Amado e presentata al tribunale di Gara', dove risiede il
fuoriclasse argentino, ed e' diretta anche contro il padre e
rappresentante del calciatore blaugrana, Jorge Horacio Messi.
Per il pm, infatti, dall'inchiesta e' emerso che ''da Jorge
Messi e' partita l'iniziativa di frodare il fisco'', dato che
sarebbe stato lui ''di incaricare a terzi, nel 2005, quando il
giocatore era minorenne, la creazione di una societa' fittizia
al solo scopo di evadere le imposte''. Il meccanismo per
l'evasione, ricostruito dai giudici, si basa sulla simulazione
della cessione dei diritti di immagine dell'argentino ''a
societa'che risiedono in paradisi fiscali (Belize, Uruguay) e
nella formalizzazione di contratti di licenza, agenzia o
prestazione di servizi fra quelle societa' e altre domiciliate
in paesi come Regno Unito e Svizzera)''.
L'obiettivo dell'operazione era ''fare in modo che i soldi
transitassero dai paesi di residenza delle aziende o enti
paganti'' direttamente ''alle societa' domiciliate nei paradisi
fiscali senza sottoporsi al pagamento delle imposte''. Peraltro,
secondo il pm, ''sono stati omessi determinati dati rilevanti in
altre dichiarazioni dei redditi per impedire che
l'Amministrazione tributaria venisse a conoscenza della cessione
di diritti a societa' residenti all'estero''. Il campione del
Barca, il cui cartellino e' valutato 120 miliardi di euro,
guadagna 19 milioni di euro l'anno in diritti d'immagine. Il suo
entourage ribadisce che Messi ''e' la persona fisica che piu'
paga le imposte in Spagna''. Ma la Procura ha dettagliato le
cifre della presunta evasione: 1,059 milioni nel 2007; 1,572 nel
2008 e 1,53 nel 2009. In totale 4,164 milioni, corrispondenti ai
diritti di immagine. Per i tre reati contro le finanze di cui i
Messi, padre e figlio, sono accusati rischiano pene da 2 a 6
anni e una multa che puo' arrivare dal doppio a sei volte la
cifra evasa. Insomma l'argentino potrebbe essere sanzionato per
una cifra fino a 24 milioni, sempre meno delle cifre che Diego
Armando Maradona, a cui sempre la 'Pulce' viene accostato, deve
al fisco italiano. (ANSA).

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