FISCO CHIEDE 39 MLN A MARADONA. 'IO PERSEGUITATO' - DIFESA: MARINA MILITARE CHIEDE 12 MD INVESTIMENTI IN 10 ANNI - ARRESTATO PER TANGENTI DIRIGENTE AGENZIA ENTRATE PESARO - FATTURE PAGATE DUE VOLTE:DA ASL NAPOLI DANNO DA 32 MLN

sabato 19 ottobre 2013

FISCO CHIEDE 39 MLN A MARADONA. 'IO PERSEGUITATO'
'ITALIA PAESE TASSE', MA FIRMA NOTIFICA. EQUITALIA, ATTO DOVUTO
(di Corrado Chiominto)
(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Il conto e' scritto sull'avviso di
mora recapitato dal fisco italiano a Diego Armando Maradona. Un
importo a otto cifre: 39 milioni di euro. Con le firme
necessarie e gli immancabili bolli. Ma l'ex calciatore sbuffa,
consigliato dall'inseparabile avvocato anti-tasse: ''E' un altro
spot pubblicitario: ho subito una persecuzione nel Paese delle
tasse''.
Questa volta pero' il fisco non sceglie azioni spettacolari.
''Nessun accadimento, un atto dovuto'', ripetono ad Equitalia.
Non ci sono finanzieri sulla scaletta dell'aereo per
consegnargli la richiesta di pagamento. Sono invece due anonimi
ispettori di Equitalia ad attendere Maradona con pazienza nella
hall del lussuoso hotel Boscolo di Milano. ''Ho regalato solo
amore per la gente e spettacolo sportivo senza mai fare male a
nessuno ma subendo cattiverie'', dice l'ex calciatore. A
differenza del passato i funzionari del fisco non vanno subito
al dunque. Non pignorano ne' l'orologio d'oro ne' l'orecchino con
brillante. Bisogna prima consegnare - impongono le nuove regole
del 'galateo' degli accertamenti fiscali - un avviso di mora che
per sei mesi dara' la possibilita' di attivare procedure di
riscossione coatta delle somme dovute. Ad esempio incassando
somme guadagnate con presenze in Tv o sponsorizzazioni.
Gia' giovedi' nel tardo pomeriggio i due funzionari si erano
presentati alla concierge dell'elegante hotel milanese, a meta'
strada tra via Montenapoleone e il Duomo, per chiedere di
Maradona. Ma il campione non era uscito dalla camera. Armati di
pazienza gli ispettori non hanno pero mollato la presa fino alla
mattina successiva. Lo sapevano tutti. Diego Armando e' atteso
per Roma dove assistera', da spettatore, alla sfida Roma-Lazio.
Con El Pibe a Milano c'e' anche il suo avvocato Angelo Pisani,
che all'ultima tornata elettorale si e' presentato a Napoli con
una lista civica di centro destra in forte polemica con il
fisco. Nessuna rimostranza pero': Maradona questa volta non puo'
far altro che firmare l'atto.
''Per la prima volta dopo 25 anni Maradona ha regolarmente
ricevuto una fotocopia di una criptica richiesta milionaria'',
spiega dopo Pisani in una nota, ribadendo la sua linea
difensiva. Sostiene che ''per amore del vero i processi penali,
civili e tributari tutti tentati in difesa del campione del
secolo contro il sistema Fisco-Equitalia son ancora in corso e
non ci sono sentenze definitive''.
Ma le cronache degli ultimi anni e le risultanze del fisco
sembrano dire esattamente il contrario. L'ingente debito di
Maradona, 39 milioni raggiunti con sanzioni e interessi, e' stato
piu' volte confermato dalle autorita' giurisdizionali competenti.
C'e' una sentenza della Corte di Cassazione del febbraio 2005,
quella della Commissione Tributaria Provinciale di Napoli
depositata nel giugno del 2012 e il verdetto sentenza della
Commissione Tributaria Centrale del primo febbraio di
quest'anno. Inoltre, con un"Öulteriore sentenza della Commissione
Tributaria Provinciale di Napoli del 10 gennaio di quest'anno
divenuta definitiva per mancata opposizione che dichiara
inammissibile il ricorso al quale contro un presunto rifiuto su
istanza di sgravio.
Certo il duello fiscale non e' finito. Cosi' se il legale di
Maradona sembra accogliere la notifica con tranquillita', perche'
gli consente un nuovo ricorso, il fisco la vede come lo
strumento che prelude ad un possibile incasso. Difficile, ad
esempio, che la Rai possa pagare presenze Tv: una nuova norma
impone alle societa' pubbliche di verificare, prima di saldare
una fattura sopra i 10.000 euro, le eventuali pretese del fisco.
Difficile, poi, anche aggirare pagamenti diretti tramite
versamenti a societa' estere. Il fisco sul fronte estero e' sempre
piu' attento. E visto la cifra in ballo, ha acceso il proprio
faro ed e' difficile che torni a spegnerlo.(ANSA).


DIFESA: MARINA MILITARE CHIEDE 12 MD INVESTIMENTI IN 10 ANNI
AMMIRAGLIO DE GIORGI, OCCASIONE DI SVILUPPO PER TUTTO IL PAESE
(ANSA) - GENOVA, 18 OTT - La Marina Militare chiede "all'
Italia" un piano di investimenti di 12 miliardi di euro in 10
anni. "Servono per rinnovare la flotta, scesa ormai a 60 navi e
superata in Europa oltre che da Gran Bretagna e Francia anche da
Germania e Spagna" ha detto a Genova il Capo di Stato Maggiore
della Marina, Giuseppe De Giorgi. "Abbiamo di fronte una grande
opportunita' per far ripartire il Paese. In un mondo che cambia,
tra emergenze umanitarie, sicurezza, traffici mercantili, e'
sempre piu' evidente che entriamo nel secolo del mare". (ANSA).

DIFESA: MARINA MILITARE CHIEDE 12 MD INVESTIMENTI IN 10 ANNI (2)
(ANSA) - GENOVA, 18 OTT - Presentando un piano dettagliato
sulle necessita', i costi, gli scenari dei prossimi 10 anni,
l'ammiraglio De Giorgi ha precisato che l'investimento e'
strategico da piu' punti di vista: per far fronte all'emergenza
umanitaria, per ragione di ammodernamento della Difesa, per
rilanciare un comparto, quello della cantieristica navale, che
ha ricedute importantissime sull'occupazione.
"Il futuro centro di gravita' operativo ed economico dei
prossimi dieci anni - ha detto - e' inequivocabilmente marittimo.
E' dunque sul mare che si giochera' il destino dell'Italia, sia
sul piano nazionale, sia come membro attivo e responsabile della
Comunita' europea e internazionale".
La flotta militare italiana e' composta, oggi, da 60 navi, ma
la gran parte hanno superato il limite della vita operativa.
Sono tutte vecchie di 20 anni, se non di piu'. Serve dunque un
grande investimento strategico, in linea con quanto fatto da
Germania e Spagna. "La Germania - ha detto l'ammiraglio - sta
vendendo navi all'Algeria, il Marocco ha comprato navi
dall'Olanda, la Spagna ne ha vendute quattro, modernissime,
all'Australia. L'Italia, che ha tutto le capacita' necessarie,
non puo' rischiare di restare fuori".
De Giorgi ha ricordato che entro il 2025 verranno radiate
dalla attuale flotta 47 navi, 4 sommergibili, 13 unita' minori.
Nello stesso ha presentato l'unita' su cui - a suo avviso -
l'Italia dovrebbe investire per rendere la Marina Militare al
passo con le esigenze del tempo: un Pattugliatore Polivalente
d'Altura. "E' un'unita' veloce, capace non solo di pattugliare
militarmente il mare, ma anche di portare assistenza, di
alimentare con acqua potabile ed elettricamente una citta' di
6mila abitanti". (ANSA).

DIFESA: BURLANDO,PAESE MODERNO NON PUO' FARE A MENO DI FLOTTA
(ANSA) - GENOVA, 18 OTT - Il presidente della Regione
Liguria, Claudio Burlando, condivide lo scenario prospettato
oggi dal capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Giuseppe
De Giorgi, secondo il quale "il nuovo secolo passa dal mare" e
dunque l'Italia deve adeguare la sua flotta.
"Un Paese moderno non puo' fare a meno di una flotta come si
deve - ha detto Burlando, intervenendo al convegno organizzato
dalla Uil a Genova su 'Pil: economia del mare e industria,
sinergie, sistemi' -. Sull'economia del mare e' tempo di avviare
una fase diversa, una politica nuova accompagnata da una spesa
pubblica diversa". "Quanto successo a Lampedusa continuera' a
succedere se non lo affrontiamo in modo nuovo. Interventi sulla
flotta non sono piu' di Difesa, ma di sicurezza civile".
"E' incredibile - ha aggiunto - che tutte le potenzialita'
economiche che nel Mediterraneo vengono dall'Africa siano in
mano cinese. Questo la dice lunga sui limiti entro cui si e'
mossa finora l'Europa. Oggi servono controlli aerei e navali.
Serve una politica dei flussi. Queste cose si fanno con uomini e
mezzi. La Marina Militare gli uomini certamente li ha. Servono i
mezzi".(ANSA).

DIFESA: PINOTTI, DA GOVERNO SCELTA DI POLITICA INDUSTRIALE
(ANSA) - GENOVA, 18 OTT - "Nella Legge di Stabilita' c'e' la
scelta di sostenere investimenti sull'industria della Difesa. Il
Governo e' consapevole che le forze armate sempre di piu' dovranno
accedere a una capacita' onnicomprensiva. Da questo punto di
vista e' corretto dire che con la Legge di Stabilita' Il Governo
ha fatto una scelta di politica industriale": cosi' il
sottosegretario alla Difesa, Roberta Pinotti, ha replicato oggi
al segretario regionale ligure della Uil, Pierangelo Massa,
secondo cui nella Legge di Stabilita' "manca la voce lavoro".
"La Marina Militare - ha detto Pinotti - ha presentato un
Piano di efficientamento importante. Nello stesso tempo
Fincantieri lavora su un progetto altrettanto importante. Il
Governo e' attento alle esigenze della Difesa e sono convinto che
nella Legge di Stabilita' alla fine ci sara' un segnale importante
per il rinnovo della flotta". (ANSA).

ARRESTATO PER TANGENTI DIRIGENTE AGENZIA ENTRATE PESARO
AZIENDA EVADE 60 MLN EURO,LUI PROPONE AVVISO ACCERTAMENTO 5 MLN
(di Cristina Morbiducci)
(ANSA) - PESARO, 18 OTT - Una maxi evasione fiscale da 50-60
mln di euro, segnalata con un verbale dalla Guardia di finanza
all'Agenzia delle Entrate di Pesaro Urbino, rischiava di
tradursi in un avviso di accertamento di soli 5 mln, meno del
10% della somma contestata all'azienda, la Imab spa di
Fermignano, colosso del settore mobiliare. Era questo, secondo
l'accusa, l'intento di Piero Micheli, capo ufficio controlli
della Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Pesaro
Urbino: 'ammorbidire' la contestazione della Gdf in cambio di
'utilita' materiali' ottenute dall'impresa. Peccato che la
Direzione regionale dell'Agenzia non abbia dato il suo ok alla
proposta indecente, e che le Fiamme gialle siano andate ad
arrestare il funzionario, gia' sospeso dal servizio e
allontanato dall'incarico.
Con Micheli sono indagati per concussione e corruzione, abuso
d'ufficio e sottrazione di atti pubblici anche altri due
funzionari della Direzione provinciale delle Entrate (uno oggi
in pensione) e altre cinque persone, oltre al rappresentante
legale della Imab. L'inchiesta della procura di Urbino, in
codice 'Fisco amico', e' tuttora in corso e potrebbe riservare
sorprese. Secondo la Compagnia della Gdf di Urbino e il Nucleo
dei Polizia tributaria pesarese il meccanismo degli accertamenti
fiscali ammorbiditi, o posticipati facendo scivolare i
contribuenti 'amici' in fondo alla lista dei soggetti da
controllare, potrebbe essere stato esteso ad altre evasioni
fiscali milionarie. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate
delle Marche Carlo Palumbo assicura ''massima collaborazione''
agli inquirenti, e sottolinea che Micheli era gia' stato sospeso
con provvedimento disciplinare e contestuale revoca
dell'incarico di dirigente, a tutela ''dei nostri colleghi che
operano ogni giorno con onesta' e impegno''.
Ancora sfumato il contesto delle utilita' materiali che in
dirigente, difeso dall'avv. Aldo Valentini, avrebbe ottenuto:
sicuramente non 'mazzette' di denaro in contanti. Si parla di
sconti, acquisti agevolati, regali. Micheli e' ai domiciliari,
mentre le perquisizioni delle Fiamme gialle, 20 solo nella
giornata di oggi, proseguono. Al lavoro c'e' una task force di 70
finanzieri. (ANSA).

FATTURE PAGATE DUE VOLTE:DA ASL NAPOLI DANNO DA 32 MLN
INDAGINE FINANZA E CORTE DEI CONTI, COINVOLTI 15 AMMINISTRATORI
(ANSA) - NAPOLI, 18 OTT - Contabilita' nel caos, senza un
efficace sistema informatico che consentisse di mettere in
contatto tra loro i vari centri di spesa: per questo l'Asl Na1
per anni ha pagato due volte i fornitori, con un danno che
Guardia di Finanza e Corte dei Conti hanno calcolato in 32
milioni. A rispondere di questo spreco sono stati ora chiamati
in 15: si tratta di ex dirigenti e componenti del collegio dei
sindaci tra cui spicca il nome di Angelo Montemarano, ex
direttore generale della Asl dal 1999 al 2005 ed ex assessore
regionale alla Sanita' dal 2005 al 2009.
Nei loro confronti e' stato disposto il sequestro preventivo
dei beni: se fosse confermato l'impianto accusatorio, sarebbero
chiamati a rispondere con il proprio patrimonio personale a
ristoro del danno. La cifra di 32 milioni, tuttavia, quasi
certamente lievitera' ancora: non risultano infatti
contabilizzate fatture per altri 560 milioni, che gli
investigatori, coordinati dal colonnello Nicola Altiero,
spulceranno nei prossimi mesi. E' verosimile che da quelle carte
saltino fuori altri conti pagati due volte, una in via
ordinaria, l'altra a seguito di ingiunzioni a seguito di azioni
giudiziarie.
Nell'invito a dedurre notificato ai 15, i sostituti
procuratori generali contabili Pierpaolo Grasso e Ferruccio
Capalbo sottolineano piu' volte la sciatteria e la superficialita'
con cui e' stata gestita l'Asl Na1 dal 2000 al 2012, il periodo
preso in esame, facendo riferimento in particolare alla "scarsa
e disinteressata attivita' di gestione e cura del pubblico
interesse in un ambito di forte impatto sociale". Quanti si
sarebbero dovuti adoperare per risolvere il problema (sarebbe
bastato dotare l'Asl di un valido programma informatico) hanno
invece "concorso non solo alla creazione dello stato
confusionale", ma anche alla sua "tolleranza e protrazione".
Solo a partire dalla prima gestione commissariale dell'Asl nel
2009, rilevano i magistrati contabili, il direttore del servizio
Bilancio - gestione economico finanziaria denuncia in modo
esplicito il grave problema rappresentato dalla mancata
regolarizzazione di numerosissime carte contabili. Ancora fino a
poco tempo fa, gli archivi versavano "in stato di degrado e
disordine assoluto".
Qualcosa per fortuna negli ultimi anni si e' mosso,
evidenziano i magistrati, e anche il presidente della Regione,
Stefano Caldoro, con una nota ha preso atto "del disordine della
contabilita' dell'Asl" e "della conseguente inattendibilita' del
relativo bilancio".(ANSA).
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