SALUTE: ONLUS FORMA GDF CONTRO RISCHI ARRESTO CARDIACO - FISCO: IMPRENDITORE IN CRISI EVADE, ASSOLTO A MILANO - PROTOCOLLO CON LE SCUOLA PER EDUCAZIONE CONTRIBUTIVA -. DA LEGGE BECKHAM A HOLLANDE,IN EUROPA FISCO FA GOL
venerdì 25 ottobre 2013
SALUTE: ONLUS FORMA GDF CONTRO RISCHI ARRESTO CARDIACO
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - I medici dell'Associazione "Insieme
per il cuore", una onlus nata nel 2001 all'ospedale San Giacomo
per promuovere e diffondere la cultura dell'emergenza
cardiologica, ha effettuato un corso di formazione per 15
militari della Guardia di Finanza in servizio al Comando tutela
della Finanza Pubblica per insegnare loro le tecniche di
rianimazione cardiopolmonare e l'utilizzo della defibrillazione
cardiaca precoce.
L'associazione ha anche donato questa mattina un
defibrillatore semiautomatico, strumento di primo soccorso
particolarmente utile per ridurre la mortalita' in caso di
arresto cardiaco, alle Fiamme Gialle. Si tratta di
un'iniziativa, e' detto in una nota della Gdf, che assume
specifica valenza di prevenzione medica sul territorio contro i
rischi da arresto cardiaco, considerato che il Comando tutela
finanza pubblica si trova in una zona periferica di Roma ad
elevata densita' abitativa e dove vi sono uffici, insediamenti
industriali e commerciali. Il presidio della Gdf costituira'
dunque il punto di riferimento, attivo h24 per interventi di
primo soccorso in caso di arresto cardiaco.
Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il comandante
del Comando tutela finanza pubblica, generale Fabrizio Lisi, il
direttore del servizio sanitario del comando generale della Gdf,
generale Angelo Giustini e il presidente della Onlus e primario
di Cardiologia al Pertini Giuliano Altamura.(ANSA).
FISCO: IMPRENDITORE IN CRISI EVADE, ASSOLTO A MILANO
DIFESA, NON POTEVA PAGARE PERCHE' QUEI 180 MILA EURO NON LI AVEVA
(di Igor Greganti)
(ANSA) - MILANO, 24 OTT - Aveva evaso 180 mila euro di Iva,
perche' quei soldi che doveva all'Erario non li aveva, dato che
la sua azienda era sull'orlo del fallimento. Finito a processo,
i suoi legali hanno sostenuto che non era riuscito a pagare il
dovuto ''a causa della difficile situazione economica
dell'impresa'' e alla fine il giudice ha assolto l'imprenditore
con formula piena ''perche' il fatto non costituisce reato'', non
ravvisando nel suo comportamento la volonta' di sfuggire al
Fisco.
Una sentenza che si inserisce in una linea giurisprudenziale
gia' tracciata negli ultimi anni - quelli caratterizzati dalla
crisi economica e dal tracollo delle piccole imprese - che ha
visto arrivare gia' due verdetti del genere, nei mesi scorsi, a
Milano e uno a Venezia. Il presunto evasore di 180 mila euro di
Iva, invece, e' stato assolto ieri dal gup del capoluogo
lombardo, Carlo De Marchi. Per lui, pero', conclusasi cosi' la
vicenda penale resta comunque aperto il contenzioso tributario
per le imposte non versate.
L'imprenditore, assistito dagli avvocati Luigi Giuliano
Martino e Marco Petrone, era stato in un primo tempo condannato
con decreto penale a 6 mesi di reclusione convertiti in una
multa di oltre 40 mila euro, dopo che la Procura aveva accertato
la violazione fiscale, segnalata dall'Agenzia delle Entrate. I
suoi difensori, pero', si sono opposti al decreto di condanna e
hanno chiesto il processo con rito abbreviato per l'uomo,
accusato di ''omesso versamento di Iva'' e titolare di una
piccola azienda nel settore informatico che e' in fase di
fallimento. Nel processo i due legali hanno chiarito che
l'imprenditore aveva evaso l'imposta ''a causa della difficile
situazione economica dell'impresa e, piu' in generale, della
crisi finanziaria del Paese''.
Gli avvocati hanno spiegato inoltre nell'arringa che
''l'Agenzia delle Entrate era stata doverosamente informata dal
contribuente dell'importo Iva dovuto, motivo per cui non vi era
stato l'intento di evadere''. Il gup, al termine del processo,
ha assolto l'imputato perche', come chiariscono i difensori (le
motivazioni saranno note tra 30 giorni), non ha ravvisato
''l'elemento soggettivo del reato, vale a dire la volonta' di
omettere il versamento''. La condotta dell'imprenditore,
precisano i legali, ''pur rendendolo inadempiente, non poteva
aver rilevanza dal punto di vista penale''. Oltre allo stato di
crisi di liquidita' dell'imprenditore, a portare all'assoluzione,
da quanto si e' saputo, sarebbe stato anche il fatto che la
richiesta di pagamento dell'Iva era arrivata nel momento in cui
lui aveva gia' presentato domanda di concordato preventivo.
Istanza di concordato, comunque, che poi non e' stata accolta dai
giudici fallimentari.
Gia' nei mesi scorsi, a Milano era stato assolto un
imprenditore accusato di evasione fiscale per il mancato
versamento di circa 180 mila euro di Iva, ma che vantava crediti
dalla pubblica amministrazione per circa 1 milione e 700 mila
euro. E lo stesso era accaduto anche al legale rappresentante di
una comunita' di recupero per tossicodipendenti e a un
imprenditore di Treviso, prosciolto a Venezia. (ANSA).
FISCO: PROTOCOLLO CON LE SCUOLA PER EDUCAZIONE CONTRIBUTIVA
RINNOVATO ACCORDO CON IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - La diffusione della cultura
contributiva, intesa come "educazione" alla concreta
partecipazione dei cittadini alla realizzazione e al
funzionamento dei servizi pubblici e' alla base del protocollo
d'intesa tra l'Agenzia delle Entrate e il Ministero dell'
Istruzione e della ricerca che e' stato appena rinnovato.
''Il mondo della scuola - si legge in una nota dell'Agenzia
che ne da' notizia - e' sicuramente una delle sedi piu' indicate
per trasmettere tale messaggio, come dimostrato dai progetti
realizzati negli ultimi anni tra l'Agenzia delle Entrate e
Istituzione scolastica. Il Ministero ha infatti il compito di
promuovere e favorire nelle scuole, interventi di supporto all'
educazione e alla convivenza civile, cercando di favorire sempre
piu' l'inserimento degli studenti nella vita sociale e nel mondo
del lavoro. Fondamentale per questo scopo risulta l'attivita' di
informazione della materia fiscale anche nell'ottica del ruolo
dei giovani quali futuri contribuenti''.
Il sito "Entrate in classe", dedicato allo scopo, e' stato
realizzato dall'Agenzia delle Entrate per il raggiungimento di
due importanti obiettivi: rendere facilmente accessibile il
mondo del fisco non solo agli studenti/alunni, ma anche ai
genitori e agli insegnanti pubblicizzare le iniziative
sviluppate nell'ambito del progetto "Fisco e scuola". Navigando
tra queste pagine, viene sottolineato, gli studenti delle scuole
elementari, delle medie e delle superiori, possono trovare
risposte alle curiosita' piu' varie, avvicinandosi, anche
attraverso il gioco, a temi e problematiche con cui dovranno
confrontarsi in futuro. (ANSA).
DA LEGGE BECKHAM A HOLLANDE,IN EUROPA FISCO FA GOL
SPREAD TASSAZIONE RISCRIVE EQUILIBRI,DA 75% FRANCIA A 13% RUSSIA
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Dalla legge Beckham alla legge...
Ibra: l'annuncio di Francois Hollande - dopo un anno di tira e
molla - di introdurre una supertassa (al 75%) per i redditi
sopra il milione di euro potrebbe scatenare un effetto domino
nel mondo del calcio. Intanto, ha prodotto la dura reazione
dell'Unione dei club professionistici francesi che ha annunciato
uno sciopero per fine mese, ma in prospettiva potrebbe tradursi
in un autogol per il mondo del calcio transalpino, rischiando di
guastare le feste a molti Paperoni del pallone approdati di
recente oltr'Alpe.
A farne le spese sarebbe in primis sarebbe il ricco Psg degli
sceicchi, che negli ultimi due anni non ha badato a spese per
portare sotto la Torre Eiffel (e a suon di milioni) star del
calibro di Ibrahimovic, Thiago Silva, Pastore, Lavezzi e Cavani.
Proprio lo svedese ha recentemente prolungato il contratto fino
al 2016 sulla base di 15 milioni netti a stagione, cioe' 90 volte
piu' del presidente Francois Hollande. In prospettiva pero' la
nuova legislazione potrebbe disincentivare tanti campioni a
trasferirsi in Francia, favorendo viceversa altri Paesi dove il
regime fiscale e' piu' vantaggioso. A cominciare dalla Russia, che
potrebbe diventare un vero bengodi del pallone anche sotto il
profilo fiscale, considerando che nel Paese di Putin e' in
vigore una sola ed unica tassa (non progressiva) con aliquota
del 13%. Insomma, d'ora in avanti sara' sempre piu' difficile
pensare a ricchi trasferimenti in Paesi oggi economicamente piu'
fragili e dove il prelievo fiscale e' ben maggiore. Se ne sono
accorti anche in Spagna, finora uno dei lidi piu' 'generosi' per
le star del pallone, dove le manovre finanziarie 'lacrime e
sangue' hanno cominciato a colpire i maxiredditi. Dall'1 gennaio
2012 in Spagna, infatti, coloro che dichiarano al fisco redditi
superiori ai 300mila euro, devono versare nelle casse dello
Stato ben il 52% (il 56% in Catalogna). Eppure, grazie alla
legge Beckham (approvata dal governo Aznar nel giugno 2005 e poi
abrogata nel gennaio 2010) la Spagna era diventata negli ultimi
anni terra di conquista non solo di trofei, ma anche di
fuoriclasse del pallone grazie ad un'aliquota ridotta dal 43% al
24% per tutti i lavoratori stranieri con introiti superiori ai
600.000 euro annui.
Un quinquennio dorato (e di grandi successi sportivi) che ha
consentito di battere ogni concorrenza. Basti pensare che in
Inghilterra l'aliquota sugli stipendi dei calciatori e' oggi al
50% e si applica alla parte del reddito che eccede le 150mila
sterline l'anno, in Bundesliga al 42% (45% per i redditi sopra i
250.700 euro), in Serie A al 43% (46% sopra i 300.ooo euro) e in
Ligue 1, prima della 'supertassa', al 40%. In questo modo i club
spagnoli hanno potuto offrire ingaggi milionari a tanti campioni
pagandoli il 30% in meno rispetto ai club degli altri campionati
europei. La Champions League a volte si vince anche cosi'.
(ANSA).
COMPRAVENDITA SENATORI: INDAGINI GDF NON SI FERMANO
PER PM DE GREGORIO NON CASO ISOLATO. DIFESA PREPARA ECCEZIONI
(ANSA) - NAPOLI, 24 OTT - All'indomani del rinvio a giudizio
di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per corruzione
nell'ambito dell'inchiesta sulla compravendita dei senatori,
riprendono con piu' slancio le verifiche della Guardia di Finanza
sui contatti tra il Cavaliere e i parlamentari del centro
sinistra tra il 2006 e il 2008.
Secondo i pm che indagano sulla compravendita, infatti, il
caso De Gregorio non e' isolato; anzi, offrire somme di denaro ai
senatori perche' lasciassero l'allora maggioranza guidata da
Romano Prodi e provocassero cosi' la crisi di governo era un vero
e proprio sistema. Le fiamme gialle stanno compiendo nuove
attivita' istruttorie, ascoltando molti politici in qualita' di
persone informate sui fatti e spulciando altrettanto numerosi
conti bancari, sia in Italia sia all'estero.
Si raccolgono insomma elementi che i pm Henry John Woodcock,
Vincenzo Piscitelli, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio
vorrebbero utilizzare come fonti di prova al processo che
comincera' il prossimo 11 febbraio davanti alla VI sezione del
Tribunale. Per rafforzare la tesi dell'accusa saranno con ogni
probabilita' chiamati a testimoniare anche i politici gia'
ascoltati nel corso delle indagini preliminari, tra i quali lo
stesso Romano Prodi, Anna Finocchiaro, Francesco Barbato, Nello
Formisano e Giuseppe Caforio.
Anche gli avvocati della difesa (Niccolo' Ghedini e Michele
Cerabona per Berlusconi, Guido Iaccarino per Valter Lavitola)
stanno gia' affilando le armi e si preparano a sollevare una
raffica di eccezioni, a cominciare da quella di incompetenza
territoriale del Tribunale di Napoli.
Arrivano intanto nuovi guai giudiziari per Valter Lavitola:
il giornalista e' infatti indagato per corruzione internazionale
nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti a Panama. Avrebbe
promesso al presidente Ricardo Martinelli la costruzione di un
ospedale da parte di Impregilo, all'epoca dei fatti guidata da
Massimo Ponzellini, in cambio dell'appalto per la realizzazione
della metropolitana di Panama City.
Gli accertamenti furono avviati in seguito
all'intercettazione di una telefonata intercorsa nell'agosto del
2011 tra Ponzellini e l'ex premier Silvio Berlusconi (che non
sono indagati). Nella conversazione, Berlusconi riferiva di aver
saputo da Lavitola che ai panamensi premeva concludere l'accordo
relativo all'ospedale: in caso contrario, Martinelli avrebbe
rilasciato una dichiarazione pubblica per bloccare i lavori di
Impregilo nel canale di Panama e cio' avrebbe provocato un crollo
del titolo in Borsa.(ANSA).