GEN. CAPOLUPO,IN DELEGA FISCALE IMPORTANTI INNOVAZIONI. CRISI: DETERMINA ANCHE MINOR EVASIONE FISCALE - GDF: NUOVO MAXI PATTUGLIATORE PER OPERAZIONI MARITTIME - GDF: INAUGURATO CENTRO MUSEALE A CAGLIARI - "STATO NON VOLLE SALVARE MORO", INDAGATO EX GDF
mercoledì 06 novembre 2013
FISCO:GEN. CAPOLUPO,IN DELEGA FISCALE IMPORTANTI INNOVAZIONI
TRA QUESTE DIVIETO DELL'ABUSO DI DIRITTO E RAPPORTI CON ESTERO
(ANSA) - GENOVA, 5 NOV - Nella delega fiscale ora all'
attenzione del Parlamento ''ci sono importanti innovazioni''. Lo
ha detto il comandante generale della Guardia di finanza gen.
Saverio Capolupo oggi a Genova.
Secondo Capolupo, quella piu' importante riguarda il tentativo
di meglio definire quello che le grandi imprese ''possono fare
legittimamente e quello che legittimo non e''' e ''mi riferisco
in particolare a quello che noi chiamiamo l'abuso di diritto e
ai rapporti con l'estero''.
Del divieto di abuso di diritto si era occupata la sezione
tributaria della Cassazione, sostenendo che si traduce in un
principio generale antielusivo che preclude al contribuente il
conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso
distorto di strumenti giuridici idonei a ottenere un'
agevolazione o un risparmio d'imposta. (ANSA).
CRISI: GEN. CAPOLUPO, DETERMINA ANCHE MINOR EVASIONE FISCALE
COMANDANTE GENERALE GDF, UNICO STRUMENTO UTILE E' COOPERAZIONE
(ANSA) - GENOVA, 5 NOV - La contrazione dei ricavi determina
anche una flessione nell'evasione fiscale. Lo ha detto oggi a
Genova il comandante generale della Guardia di finanza Saverio
Capolupo.
"Siamo abituati a trattare l'evasione fiscale come un reato
'singolo' - ha detto Capolupo - ma non e' cosi'. E' sempre
collegato a altri illeciti come il riciclaggio e l'indebita
percezione di aiuti nazionali e comunitari. L'evasione e' un
fenomeno complesso che normalmente lede diverse norme
giuridiche. E per combatterlo l'unico strumento veramente utile
e' la cooperazione internazionale. Anche la svizzera si e detta
disponibile in questo senso. E comunque - ha concluso - i
capitali devono assolutamente tornare in Italia''.(ANSA).
GDF: NUOVO MAXI PATTUGLIATORE PER OPERAZIONI MARITTIME
(ANSA) - ADRIA (ROVIGO), 5 NOV - Il Cantiere Navale Vittoria
ha varato per la Guardia di Finanza il P02 Monte Cimone, il
nuovo maxi pattugliatore che verra' impiegato dalle Fiamme Gialle
in operazioni di sorveglianza marittima, salvataggio,
repressione di traffici illeciti.
La cerimonia si e' svolta questa mattina nella sede dell'
azienda ad Adria alla presenza del Generale di Corpo d'Armata
Vito Bardi, Comandante in seconda della guardia di Finanza.
Unita' gemella della P01 Monte Sperone, con i suoi 58 metri di
lunghezza per 460 tonnellate di dislocamento a pieno carico,
impieghera' 30 persone di equipaggio. Per il Cantiere Navale
Vittoria si tratta di un nuovo risultato rilevantissimo, che
conferma l'azienda polesana tra i leader internazionali nella
produzione di navi e imbarcazioni a elevato contenuto
tecnologico per la difesa, il salvataggio, la sicurezza.
"Soluzioni tecnologicamente avanzate, competenza delle
maestranze, flessibilita' organizzativa sono le nostre carte
vincenti - sottolinea Luigi Duo', presidente di Cantiere Navale
Vittoria - questi elementi sono la solida base del modello che
ci sta permettendo di conseguire risultati importanti sui
mercati nazionale e internazionale, nonostante la congiuntura
oggettivamente difficile".(ANSA).
GUARDIA DI FINANZA: INAUGURATO CENTRO MUSEALE A CAGLIARI
ESPOSTI OLTRE DUECENTO CIMELI DELLA GRANDE GUERRA
(ANSA) - CAGLIARI, 5 NOV - "Oggi dobbiamo ricordare il
passato perche' e' importante per costruire il futuro. Non
possiamo costruire nulla se non conosciamo la nostra storia. E
in effetti guardare le immagini dei nostri finanzieri che hanno
anche dato la loro vita per il bene della nazione, vedere le
immagini dei finanzieri nati in questa splendida terra ci deve
far rivivere un'emozione molto forte e darci forza per
continuare con il loro coraggio a vivere in modo molto piu'
positivo il nostro futuro".
Sono le parole del comandante interregionale dell'Italia
Centrale della Guardia di finanza, generale di Corpo d'Armata
Pasquale Debidda, che oggi pomeriggio ha preso parte
all'inaugurazione del Centro Museale dei Finanzieri Sardi
allestito nella caserma Steri, sede del Comando regionale
Sardegna. Oltre duecento cimeli relativi al periodo della Grande
Guerra che raccontano la storia della Guardia di finanza
nell'isola e dei finanzieri sardi che hanno prestato servizio
nel periodo del conflitto.
Nelle bacheche esposte maschere antigas, occhiali, elmetti,
revolver, baionette, vanghe e borracce, ma anche fogli di
congedo, libretti personali e decorazioni al valor militare. Un
lavoro certosino di catalogazione e recupero quello effettuato
dalle Fiamme gialle - la mostra e' stata curata dal tenente
colonnello Domenico Luppino - che ancora non e' concluso e che
proseguira' anche per recuperare cimeli relativi ad altri periodi
storici delle Fiamme gialle sarde. (ANSA).
"STATO NON VOLLE SALVARE MORO", INDAGATO EX FINANZIERE
CITO' ANDREOTTI E COSSIGA,ACCUSATO DI CALUNNIA. PERQUISIZIONI ROS
(di Vincenzo Sinapi)
(ANSA) - ROMA, 5 NOV - Cossiga, Andreotti, i vertici della
Dc, quelli dei Servizi segreti e delle forze dell'ordine: sono
tanti i nomi che l'ex brigadiere della Guardia di Finanza di
Novara Giovanni Ladu tira in ballo: tutti, a suo dire, avrebbero
saputo dove Aldo Moro era tenuto prigioniero delle Br, ma nulla
avrebbero fatto per liberarlo ed evitare che venisse ucciso. La
sua, assicura, e' una testimonianza diretta: da "militare di
leva" avrebbe fatto parte del dispositivo che monitorava il covo
di via Montalcini, a Roma. "Tutto falso", secondo i riscontri
compiuti dai carabinieri del Ros, che oggi l'hanno perquisito. E
Ladu - 56 anni, originario di Carbonia (Cagliari) - e' stato
indagato dalla procura di Roma per il reato di calunnia.
L'ex sottufficiale, secondo quanto emerso dalle indagini, si
sarebbe "ispirato" ad alcuni articoli e pubblicazioni sulla
vicenda Moro per predisporre una memoria con false notizie: tre
pagine dattiloscritte che sono state consegnate alla
magistratura di Novara e anche al giudice Ferdinando Imposimato,
che aveva da poco pubblicato il libro "Doveva morire. Chi ha
ucciso Aldo Moro. Il giudice dell'inchiesta racconta". L'ex
magistrato partecipo' anche, con Ladu e altri due finanzieri, a
un sopralluogo in via Montalcini, il 7 ottobre 2008.
Nella memoria l'ex brigadiere ha tra l'altro messo nero su
bianco che nell'aprile-maggio 1978, dopo che da pochi giorni
aveva cominciato il servizio di leva obbligatorio ad Avellino,
era stato impiegato in un appartamento di via Montalcini 8 in
"servizi di controllo e vigilanza" del vicino stabile in cui
sarebbe stato prigioniero Moro. In questa veste avrebbe appreso
che, nel piano sovrastante l'appartamento in cui lo statista era
segregato, c'erano sofisticati apparati dei servizi segreti
militari che stavano intercettando le conversazioni tra Moro e i
suoi carcerieri. Di tutto cio' sarebbero stati al corrente i
vertici dello Stato, che pero' avrebbero deciso di non
intervenire, lasciando deliberatamente uccidere l'ostaggio.
Quando "tutto era pronto - scrive Ludu - accadde l'impensabile.
L'8 maggio, giorno prima dell'irruzione, ci comunicarono che
dovevamo preparare i nostri bagagli perche' dovevamo abbandonare
la missione... La nostra impressione fu che Moro doveva morire".
Queste "rivelazioni" di Ladu (che riconobbe anche "il baffo"
Mario Moretti e "la miss" Anna Laura Braghetti) furono oggetto
di una prima indagine della procura di Roma, cui gli atti furono
trasmessi per competenza, che si concluse con una richiesta di
archiviazione per assoluta mancanza di riscontri, non essendo
"emersa alcuna pur frammentaria conferma di una missione per
liberare l'on. Aldo Moro deliberatamente annullata". Richiesta
di archiviazione alla quale si oppose Maria Fida Moro, assistita
proprio da Imposimato come avvocato. Il gip - sottolineando tra
l'altro "l'insuperabile considerazione della inadeguatezza" di
un militare di leva a svolgere una missione cosi' delicata -
archivio' comunque il procedimento, il 15 novembre 2011.
Ma Ladu, secondo l'accusa, non si fermo'. Usando il falso nome
di Oscar Puddu e spacciandosi come "ufficiale dell'Esercito"
torno' a contattare Imposimato, questa volta via mail. E' stato
poi lo stesso ex magistrato (che ha travasato parte delle nuove
informazioni nel suo libro "I 55 giorni che hanno cambiato
l'Italia") a consegnare agli inquirenti le 84 mail ricevute da
'Puddu'. Nei messaggi, il sedicente "ufficiale" torna a parlare
di una volonta' di non intervenire per la liberazione di Moro.
Non dice in concreto da parte di chi, ma chiama in causa - a
volte ripetutamente - personaggi come Cossiga, Andreotti,
Donat-Cattin, Zaccagnini, Musumeci, Maletti, Santovito, il
superconsulente Usa Pieczenik, solo per citarne alcuni.
Ladu/Puddu parla anche della struttura segreta Gladio, di cui
dice di far parte, aggiungendo di aver saputo da fonti certe che
un ingente quantitativo di esplosivo proveniente da un deposito
dismesso dell'organizzazione era stato utilizzato per gli
attentati del '92 a Falcone e Borsellino, mentre altra parte
dell'esplosivo era stata mandata "a Gaza e in Cecenia" ed era
servita anche "sulla vicenda di Abu Omar". Rivelazioni anche su
Ustica: il Dc9 sarebbe stato abbattuto da un "missile francese",
secondo notizie apprese "dal Mossad". (ANSA).