TRUFFA DEI QUIZ FACILI IN TELEVISIONE, 6 ARRESTI - FISCO: MEDIOBANCA, PESO 44% SU MEDIE IMPRESE, 33% GRANDI - CONFESERCENTI, INGORGO FISCALE A FINE 2013 - DICHIARA 4 EURO MA GLI SEQUESTRANO 300 MLN PATRIMONIO - SPESOMETRO, PROROGA A 31 GENNAIO

venerdì 08 novembre 2013

TRUFFA DEI QUIZ FACILI IN TELEVISIONE, 6 ARRESTI
HANNO INCASSATO 9 MLN. INTERVENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA
(ANSA) - TORINO, 7 NOV - Quiz televisivi con risposte molto
semplici a cui bisognava rispondere chiamando un numero
telefonico a pagamento che costava 15 euro al minuto agli
utenti. Con questo stratagemma i componenti di una societa' con
sede a Napoli e con call-center a Torino avevano incassato nove
milioni di euro. La Guardia di Finanza ha scoperto il sistema e
ha arrestato sei persone per associazione per delinquere
finalizzata alla truffa e altri reati. Un'altra persona e'
ricercata.
(ANSA).

TRUFFA DEI QUIZ FACILI IN TELEVISIONE, 6 ARRESTI (2)
(ANSA) - TORINO, 7 NOV - Alle sei misure cautelari in
carcere, si aggiunge una settima agli arresti domiciliari. Tutte
sono state spiccate dal gip Cristiano Trevisan.
Il meccanismo della truffa scoperta dalla guardia di finanza
era semplice: gli utenti, attratti dalle risposte semplici alle
domande dei quiz, venivano lasciati in attesa per molti minuti
dopodiche' la linea cadeva. Le reti private che hanno trasmesso
gli spot pubblicitari con i quiz, solitamente in fascia
notturna, sono risultate estranee ai fatti.
L'inchiesta, coordinata dal pm Alberto Benso, e' partita da
accertamenti su societa' operanti in settori diversi da quello
televisivo, che venivano svuotate appositamente per trasferire
all'estero, in particolare in Svizzera e a San Marino, i
proventi delle attivita' illecite derivanti dai quiz.
La ricostruzione dei flussi finanziari internazionali ha
permesso di dimostrare che le societa' straniere erano, a tutti
gli effetti, prive di qualsiasi struttura, e servivano solo a
coprire le attivita' della societa' madre italiana. Parte dei
proventi ottenuti attraverso le truffe veniva investito dagli
indagati per l'acquisto di societa' operanti nei settori della
ristorazione e dello stampaggio di lamiere, che poi venivano
progressivamente svuotate e pilotate verso il fallimento.
Uno degli arrestati, infine, e' indagato anche per usura ed
estorsione per aver prestato a conoscenti somme di denaro con
tassi d'interesse pari al 70% annui.(ANSA).

FISCO: MEDIOBANCA, PESO 44% SU MEDIE IMPRESE, 33% GRANDI
INDAGINE CON UNIONCAMERE, TRA 2002 E 2011 GAP DI 11 PUNTI
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - La tassazione continua a essere
punitiva sulle medie imprese, piu' che sulle grandi. Nel periodo
2002-2011 il carico fiscale medio che ha gravato sulle medie con
risultato ante imposte positivo, si e' assestato al 44,5% ovvero
circa 11 punti percentuali sopra la media delle grandi imprese
(33,6%). Emerge dall'indagine annuale sulle medie imprese
industriali italiane, realizzata da Mediobanca e Unioncamere.
Nel 2011, 796 delle 3.594 medie imprese hanno chiuso con un
risultato di competenza del gruppo negativo. (ANSA).

FISCO: MEDIOBANCA, PESO 44% SU MEDIE IMPRESE, 33% GRANDI (2)
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Sul fronte del credito, la domanda nel
primo semestre 2013 si e' rivelata sostenuta ma oltre 4 imprese
su 10 denunciano difficolta' ad ottenerlo: il 50% delle medie
imprese ha dichiarato di voler richiedere finanziamenti bancari,
non solo in risposta all'esigenza di gestire le attivita'
ordinarie (nel 43,8% circa dei casi), ma anche per realizzare
nuovi investimenti (36,7%) o implementare quelli gia' avviati
(13,3%). E' comunque, sensibile la percezione di difficolta'
nell'accesso al credito: la segnala il 43% di quanti intendevano
farvi ricorso nell'arco dei mesi iniziali del 2013, contro il
37% delle imprese che nell'ultimo semestre del 2012 si erano
rivolte alle banche.
Eppure - segnala l'indagine Mediobanca-Unioncamere - la
struttura finanziaria delle medie imprese risulta solida con una
dotazione di mezzi propri sufficiente a finanziare integralmente
gli attivi immobilizzati (61,3% contro 45,7% nella media del
periodo 2002-2011); nel contempo l'attivo corrente netto ha una
consistenza superiore a quella dei debiti finanziari scadenti
entro l'esercizio successivo (42,6% contro 30,3%). Le attivita'
liquide hanno una rilevanza contenuta (11,7% del totale),
indicando una conduzione d'impresa concentrata sulle attivita'
operative e produttive che non cede alla diversificazione in
impieghi di natura finanziaria, se non nella misura in cui essi
sono strumentali alla gestione industriale.
In dieci anni sono scomparse quasi 500 medie aziende. Tra il
2002 e il 2011 il numero delle medie imprese e' diminuito - dice
lo studio - di 433 unita'. La variazione rappresenta il saldo tra
3.634 ingressi e 4.067 uscite che hanno generato un tasso di
turnover (rapporto tra movimenti complessivi e consistenza di
inizio periodo) pari al 191% riconducibile per lo piu', a una
forte turbolenza verificatasi attorno alle soglie inferiori di
fatturato e dipendenti (6.102 imprese ovvero il 90,5% dei
movimenti totali). (ANSA).

FISCO: CONFESERCENTI, INGORGO FISCALE A FINE 2013
20 PAGAMENTI IN 45 GIORNI, AGGRAVI MEDI FINO A 436 EURO
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Un diluvio di 20 pagamenti (12 a
carico delle famiglie e 8 a carico delle imprese) in 45 giorni
e' l'ingorgo fiscale che attende gli italiani al varco negli
ultimi giorni del 2013. Lo denuncia Confesercenti stimando - se
il saldo Imu dovesse essere confermato - un aggravio fino a 436
euro annui per un contribuente medio con un reddito lordo di
30mila euro. (Segue)

FISCO: CONFESERCENTI, INGORGO FISCALE A FINE 2013 (2)
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Alle vecchie imposte - sottolinea
Confesercenti - si aggiungono tre nuove tipologie di prelievo.
Le imposte maggiorate: comprendenti da un lato l'aumento della
misura degli acconti Irpef, Ires e Irap e, dall'altro, l'aumento
dell'aliquota Iva al 22% e il versamento aggiuntivo cui sono
tenute le imprese a fronte delle fatture emesse fra ottobre e
novembre. Le nuove imposte: in cui troviamo gli aumenti
generalizzati prodotti dalla nuova Tares per effetto della
maggiorazione della tariffa sui rifiuti (motivata dalla
copertura totale dei costi del servizio) e dell'introduzione di
un contributo aggiuntivo (30 cent. al mq. A titolo di
partecipazione ai costi dei servizi indivisibili dei comuni). Le
imposte incerte, fra le quali primeggia il saldo dell'IMU prima
casa. Ma a tale categoria appartiene anche un prelievo che puo'
essere deliberato entro la fine di novembre: l'aumento
dell'addizionale comunale all'Irpef per il 2013 che ogni Comune
puo' ancora decidere di applicare.
''L'ingorgo fiscale di quest'ultima parte dell'anno rende
evidenti i difetti del nostro regime fiscale'' afferma
Confesercenti. ''Il prelievo e' troppo ed articolato in troppe
diverse imposizioni. Occorre ridurre tasse ed imposte nel numero
e nel peso complessivo: per farlo, non c'e' altra strada che
agire sulla spesa pubblica. Che puo' essere fortemente contenuta
eliminando gli sprechi: in primo luogo attraverso una riforma
istituzionale che razionalizzi il sistema degli enti locali, ma
anche vendendo gli immobili inutilizzati e dismettendo le
partecipazioni che non sono ne' strategiche ne' produttive, a
livello nazionale e locale'' conclude Confesercenti.
(ANSA).

FISCO: DICHIARA 4 EURO MA GLI SEQUESTRANO 300 MLN PATRIMONIO
(ANSA) - VENEZIA, 7 NOV - I finanzieri del Nucleo di Polizia
Tributaria di Venezia hanno sequestrato oggi l'intero patrimonio
immobiliare e mobiliare per un valore di 300 milioni di lire di
un settantenne di Bussolengo (Verona), gia' denunciato nel
novembre 2011 per l'omessa dichiarazione di ingenti capitali
detenuti all'estero e per non aver assolto le imposte dovute
sulla vendita di 180 ettari di terreno sul litorale di Eraclea
(Venezia). L'uomo aveva dichiarato 4 euro di reddito all'anno,
ma possedeva terreni, societa' e immobili per oltre 300 milioni.
I militari delle 'fiamme gialle' hanno svolto accertamenti
che hanno portato a qualificare l'imprenditore come persona che,
"per la condotta e il tenore di vita debba ritenersi vivere
abitualmente, anche in parte, con i proventi di attivita'
delittuose". Il tribunale di Verona e' giunto a tale conclusione
tenendo conto non solo dell'evasione fiscale constatata nel
2011, ma prendendo in considerazione anche i risultati di alcune
inchieste nelle quali l'imprenditore scaligero era stato
coinvolto in passato: si tratta, in particolare, di procedimenti
penali, negli anni Novanta, per corruzione e truffa ai danni
dello Stato. In tutti questi anni, l'indagato aveva accumulato
un patrimonio immenso, addirittura inimmaginabile se si tiene
conto, soprattutto, delle ultime tre dichiarazioni fiscali
presentate, nelle quali veniva indicato, in media, un reddito
annuo di 4 euro.
Il tribunale di Verona pertanto, accogliendo le proposte della
procura scaligera, ha disposto il sequestro di tutti i beni
dell'uomo e del suo nucleo familiare: 9 societa', oltre 2.350.000
mq di terreni nelle province di Verona, Gorizia, Belluno e
Brescia, 18 unita' immobiliari e 7 autoveicoli, per un valore
complessivo stimabile in circa 300 milioni di euro.
Adesso, il settantenne dovra' dimostrare la legittima
provenienza del suo patrimonio. Se non riuscira' a farlo, tutti i
beni oggi sottoposti a sequestro potranno essere confiscati e
acquisiti da parte dello Stato.
(ANSA).

FISCO:SPESOMETRO, PROROGA A 31 GENNAIO SU PAGAMENTI BANCOMAT
(ANSA) - ROMA, 7 NOV - Prorogati i termini per alcuni
adempimenti collegati al cosiddetto 'spesometro'. ''Considerate
le difficolta' segnalate dagli operatori nell'effettuare la
comunicazione delle operazioni Iva e quella integrativa
all'Archivio dei rapporti finanziari, l'Agenzia delle Entrate ha
aperto una finestra temporale che consentira' di inviare i dati
fino al 31 gennaio 2014''. Lo comunica la stessa amministrazione
fiscale in una nota, aggiungendo che ''entro la stessa data e'
disposta la proroga della comunicazione da parte degli operatori
finanziari dei dati rilevanti ai fini Iva, di importo pari o
superiore a 3.600 euro, nei casi in cui i pagamenti siano stati
effettuati via Pos''. (ANSA).



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