LA PROPOSTA DI FICIESSE CON IL PATROCINIO DI CITTADINANZATTIVA: "SPENDING REVIEW SELETTIVA IN OGNI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IN TEMPI BREVISSIMI CONIUGANDO EFFICIENZA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE (METODO ETP): ESPERIENZE DAL MONDO GUARDIA DI FINANZA"
LA PROPOSTA DI FICIESSE CON IL PATROCINIO DI CITTADINANZATTIVA: "SPENDING REVIEW SELETTIVA IN OGNI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IN TEMPI BREVISSIMI CONIUGANDO EFFICIENZA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE (METODO ETP): ESPERIENZE DAL MONDO GUARDIA DI FINANZA"
In allegato, il documento che viene diffuso oggi da Ficiesse col patrocinio di Cittadinanzattiva.
Il documento è scaricabile anche DA QUI.
Di seguito, il primo paragrafo.
DAL DOCUMENTO FICIESSE
SU SPENDING REVIEW SELETTIVA
DEL 20 NOVEMBRE 2013
1. IL DIFFICILE COMPITO DELLA SPENDING REVIEW SELETTIVA
A marzo 2013, l’allora MINISTRO GIARDA ha diffuso un documento intitolato “Analisi di alcuni settori della spesa pubblica”.
Nella prefazione, si riconosce che siamo soltanto all’inizio del lavoro e che bisogna ancora <<avviare la dialettica tra le strutture di governo competenti sulle procedure di spending review (…) e i responsabili della gestione dei singoli servizi e attività sulla formulazione di proposte per il riordino della loro organizzazione produttiva, anche finalizzate a realizzare risparmi di spesa>>.
Si osserva, inoltre, in diversi passaggi delle analisi contenute nel documento, che le amministrazioni non di rado dispongono di dati incompleti, non uniformi e tra loro non comparabili, specialmente con riferimento ai costi del lavoro, che sono quelli che maggiormente incidono sul totale delle spese.
Sul medesimo oggetto, si è espressa qualche mese dopo anche la CORTE DEI CONTI in occasione della cerimonia per la parifica del Rendiconto generale dello Stato.
Il presidente Giampaolino ha sollecitato, nel suo intervento, l’estrema urgenza di disporre di <<solide garanzie sulla qualità e sull’attendibilità dei dati di bilancio prodotti da tutte le Amministrazioni>> e di introdurre <<nuovi e rafforzati presidi posti a salvaguardia dell’integrità e della trasparenza della gestione delle risorse finanziarie pubbliche>>.
Si comprende, a questo punto, quanto urgente e delicato sia il compito del nuovo commissario alla spending review CARLO COTTARELLI, visto che si parla di interventi ancora tutti da definire, indirizzati ad una pluralità amplissima di soggetti, da attuare il più in fretta possibile ma in modo mirato e selettivo per evitare di ricorrere ad altri tagli lineari che il paese non riuscirebbe sopportare.
A questo punto, appare evidente dalle osservazioni appena riportate che bisognerà muoversi lungo due contemporanee direzioni:
1) LA PRIMA DIREZIONE è quella degli INTERVENTI IMMEDIATI SULLE SPESE NON PIÙ UTILI, che si sono stratificate nel tempo e che le singole amministrazioni, a cominciare dagli stessi ministri, non hanno la forza o la capacità di individuare e di rimuovere;
2) LA SECONDA DIREZIONE è quella della DEFINIZIONE DI PRINCIPI , CRITERI E REGOLE GENERALI DI CONTABILITÀ ECONOMICA deputati a garantire l’attendibilità e l’oggettività dei dati di bilancio sulla base dei quali agire in modo continuativo, selettivo e calibrato.
La nostra proposta soddisfa entrambe le esigenze e poiché si muove nelle prospettive dell’efficienza, della trasparenza e della partecipazione è stata da noi definita “METODO ETP”.
Il Metodo ETP si basa sulla nota e ampiamente sperimentata (in particolare, nei paesi di cultura anglosassone) teoria della gestione per obiettivi, Mbo (management by objectives), alla quale il nostro legislatore si è ispirato in tutti gli interventi normativi con i quali, negli ultimi vent’anni, ha cercato di informare la gestione della pubblica amministrazione a criteri di efficienza, economicità e rispondenza al pubblico interesse.
Ma la proposta si basa anche su esperienze concrete:
- realizzate tra il 1997 e il 2008, ai livelli di direzione strategica di pubbliche amministrazioni sia di grandi che piccole dimensioni;
- concepite nell’ambito di gruppi di lavoro e di progetto costituiti presso l’allora Ministero delle Finanze e il Dipartimento della Funzione pubblica;
- maturate nelle attività di contrattazione e concertazione di direttivi di sindacati e consigli della rappresentanza militare;
- condotte, tra il 2006 e il 2013, in organizzazioni civiche di rilievo nazionale anche attraverso i siti internet e i social networks ad esse collegati.
L’intervento è corredato da esempi, idee e proposte di miglioramento riferiti a un mondo tradizionalmente attento e sensibile alle novità com’è quello del corpo militare della GUARDIA DI FINANZA.