I PUNTI DEBOLI DELLA REVISIONE DELLA SPESA PROPOSTA DA COTTARELLI: TROPPO PICCOLO IL “GRUPPO DI BASE”, MANCANZA DI PARAMETRI OGGETTIVI E POSSIBILITÀ CHE PREVALGANO INTERESSI PARTICOLARI – di Claudio Virno (da lavoce.info)

lunedì 25 novembre 2013


Di seguito, l’intervento di Claudio Virno, pubblicato il 22 novembre 2013 dal sito LaVoce.info. Il titolo è della redazione del sito di Ficiesse.

 

 

 

L’ANELLO DEBOLE DELLA NUOVA REVISIONE DELLA SPESA

 

Nel suo programma di lavoro, il commissario straordinario per la revisione della spesa ha indicato in modo sintetico ma chiaro obiettivi e modalità dell’operazione. Ci sono però alcuni punti sulla metodologia da seguire che, se non approfonditi, rischiano di far fallire l’intera spending review.

 

L’APPROCCIO DI COTTARELLI

 

Una delle cause del fallimento dei precedenti “cicli” di spending review va ricercata nella resistenza da parte delle amministrazioni a cambiamenti all’interno dell’organizzazione e a riduzioni selettive della quantità di risorse gestite. Le amministrazioni italiane sono poco attente ai risultati delle loro azioni e tendono a perpetuare l’esistente, opponendosi a un disegno di valutazione della spesa che punti a introdurre criteri oggettivi di ripartizione delle risorse. Il mantenimento dello status quo è diventato un vero e proprio obiettivo per una parte della dirigenza, insieme ovviamente al tradizionale “quieto vivere” del burocrate.

 

L’approccio metodologico contenuto nel documento di Carlo Cottarelli, il commissario straordinario per la spending review va letto partendo da questi presupposti.


In tale documento si stabilisce quanto segue:


a) l’intera amministrazione pubblica deve essere coinvolta nella revisione della spesa;


b) è istituito un “gruppo di base” di circa dieci persone provenienti dal settore pubblico, “con il ruolo di coordinamento delle attività, conduzione di lavori analitici e promozione delle attività della Rs” (nonché la definizione di una metodologia per contabilizzare in maniera omogenea i risparmi di spesa);


c) verranno costituiti gruppi di lavoro su temi specifici organizzati sia “verticalmente” (per enti di spesa) che “orizzontalmente” (per tematiche), i cui coordinatori – per le attività ministeriali – saranno rappresentanti dei ministeri.


Sul primo punto non vi sono dubbi. Il coinvolgimento delle amministrazioni deve essere pieno e completo. Tutte le informazioni disponibili e le banche dati devono essere accessibili ai componenti dei gruppi di lavoro. Si tratta però di capire che ruolo debba avere l’amministrazione nella valutazione della spesa che essa stessa gestisce.


Sul secondo punto sorgono alcuni problemi. Il numero di persone previsto per il “gruppo di base” è estremamente esiguo (soprattutto se alcuni di loro svolgono anche altre attività) e anche se non impedisce una attività di guida e di coordinamento dei lavori non consente una diretta e completa operatività nella Rs dei singoli settori e centri di spesa. Le stesse questioni si erano già poste sia con la Commissione tecnica di finanza pubblica (2007-2008) sia con il gruppo di lavoro costituito da Piero Giarda nel 2012. Un ridotto numero di componenti della struttura portante della Rs (a maggior ragione se non “operativi”) non garantisce la possibilità di una effettiva valutazione estesa dei programmi di spesa. Considerazioni analoghe sono state svolte su lavoce.info da Giuseppe Pisauro che a proposito delle risorse necessarie si riferisce a “un centinaio di analisti qualificati”.

 

CONTROLLORI E CONTROLLATI

 

Ma le maggiori criticità nascono con il terzo punto. I gruppi di lavoro sono “a composizione mista”, ossia includono i rappresentanti dei centri di spesa, quelli della Ragioneria generale dello Stato, quelli del “gruppo di base” e “se disponibili a titolo gratuito, accademici o altri soggetti qualificati”. Il coordinamento dei gruppi sembra per altro assegnato ai rappresentanti delle amministrazioni.


Si può convenire che i gruppi debbano essere a composizione mista, ma non si può eludere il fatto che i rappresentanti delle amministrazioni (e in parte quelli della Rgs) sono in una condizione di “conflitto di interessi”. Potrebbero emergere resistenze e opposizioni a determinate azioni dovute alla difesa di interessi di parte. Vi sono due strade per controbilanciare tale situazione:


1) Poter disporre di parametri oggettivi ai fini della Rs. Se si disponesse in maniera diffusa di standard di spesa per settori e sottosettori non vi sarebbero problemi di discrezionalità dell’analisi e risulterebbe quindi indifferente chi fa la Rs.


2) Poter contare sulla prevalenza numerica di valutatori indipendenti all’interno dei gruppi di lavoro.


Sembra però che le due condizioni non possano al momento essere soddisfatte. Vi sarebbe pertanto un netto squilibrio a favore di un controllo della spesa effettuato da chi la gestisce.


L’attività volontaria e residuale degli “accademici e degli altri soggetti qualificati” così come è stata pensata rischia di inficiare l’intero disegno della Rs. La valutazione della spesa non può che essere “indipendente” da chi gestisce quella spesa e deve essere svolta dall’esterno, pur con il coinvolgimento delle amministrazioni.


D’altra parte, quale rappresentante dell’amministrazione darebbe il proprio benestare a chiudere un dipartimento o ad accorpare diverse direzioni generali per motivazioni di efficienza gestionale?
La necessità di poter contare su un nutrito numero di analisti dedicati alla valutazione della spesa si ricava anche dalla prevista futura “istituzionalizzazione” della Rs che implica una gran mole di lavoro finalizzata alla ridefinizione dei programmi di spesa e dei relativi indicatori.


In sostanza, la metodologia di lavoro proposta per la nuova Rs esclude costi aggiuntivi per la Pa impedendo così il reclutamento di analisti qualificati. Ma così facendo non tiene conto delle lezioni che si possono trarre dalle esperienze passate e mette a repentaglio la possibilità di una efficace attività di Rs priva di “conflitti di interesse”.

 

 

http://www.lavoce.info/lanello-debole-della-nuova-revisione-della-spesa/



Tua email:   Invia a: