NORMALE TOGLIERE I CASCHI IN ORDINE PUBBLICO PER STEMPERARE IL CLIMA, INSOPPORTABILE INVECE STRUMENTALIZZARE LE FORZE DI POLIZIA PER RICERCARE IL CONSENSO: DALLE MACERIE DELLE ISTITUZIONI NESSUN NUOVO INIZIO, SOLO GUERRE E DITTATURE – di Vincenzo Vacca

venerdì 13 dicembre 2013

NORMALE TOGLIERE I CASCHI IN ORDINE PUBBLICO PER STEMPERARE IL CLIMA, INSOPPORTABILE INVECE STRUMENTALIZZARE LE FORZE DI POLIZIA PER RICERCARE IL CONSENSO: DALLE MACERIE DELLE ISTITUZIONI NESSUN NUOVO INIZIO, SOLO GUERRE E DITTATURE – di Vincenzo Vacca

 

Di seguito, un intervento di Vincenzo VACCA, componente del Direttivo nazionale Ficiesse. Il titolo è della redazione del sito.

 

 

Credo che sia quanto meno opportuno far riferimento alle prese di posizione sia del nostro Segretario generale, sia della delibera del Cocer della Guardia di Finanza circa l’episodio nel quale appartenenti alle Forze dell’Ordine si sono tolti il casco in un determinato contesto di servizio di ordine pubblico.

 

E’ insopportabile la strumentalizzazione che è stata fatta di questo gesto, nonostante che è stato chiarito che viene fatto sistematicamente in attività di tutela dell’ordine pubblico.

 

E’ senz’altro giusto riaffermare in questi difficili momenti che le Forze di Polizia sono di tutti e di nessuno, nel senso che sono a presidio di diritti fondamentali di tutti i cittadini al di là, quindi, di qualsiasi orientamento politico. Determinati fondamentali principi democratici e costituzionali vanno ribaditi, anche a rischio di retorica, perché la crisi della politica è tale che, in assenza di vere idee, si prova a guadagnare ipotetiche simpatie e consensi, provando a gettare nella contesa politica anche le Forze di Polizia.

 

In una democrazia, invece, quello che conta è una vera e profonda capacità di analisi della situazione economica e politica e, conseguenzialmente, proporre tutta una serie di interventi legislativi. Non si fa una politica seria sommando ogni genere di protesta ed alimentando un generico ribellismo.

 

Certo le proteste pacifiche (sottolineo pacifiche) sono importanti e vanno tutelate, ma una forza politica, soprattutto se ha una consistente rappresentanza parlamentare, deve dare alle proteste uno sbocco democratico proprio allo scopo di rendere produttiva la protesta stessa.

 

Qualcuno, invece, pensa di giocare allo sfascio, illudendosi che dalle macerie delle Istituzioni possa nascere un non meglio precisato “nuovo inizio”. La storia dimostra che dalle macerie sono sorte solo le dittature e, spesso, le guerre. La partecipazione civile e politica non è una strada in discesa e comporta impegno, responsabilità, passione e consapevolezza che ogni accadimento è complesso ed è con la categoria della complessità che si vive in democrazia. Non esistono ricette miracolistiche.

 

I problemi delle Forze di Polizia non si risolvono invitandole a non tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, ma informandosi della situazione irta di difficoltà delle stesse e proponendo le relative soluzioni.

 

Quindi, voglio con queste mie modeste riflessioni, condividere pubblicamente le posizioni del Cocer e di Ficiesse.  

 

 

VINCENZO VACCA

Direttivo nazionale Ficiesse

IN ORDINE PUBBLICO SPESSO I CASCHI SONO TOLTI PER STEMPERARE IL CLIMA, MA E’ INSOPPORTABILE STRUMENTALIZZARE LE FORZE DI POLIZIA PER I RICERCARE DEL CONSENSO: DALLE MACERIE DELLE ISTITUZIONI NESSUN NUOVO INIZIO, SOLO GUERRE E DITTATURE – di Vincenzo Vacca

 

Di seguito, un intervento di Vincenzo VACCA, componente del Direttivo nazionale Ficiesse. Il titolo è della redazione del sito.

 

 

Credo che sia quanto meno opportuno far riferimento alle prese di posizione sia del nostro Segretario generale, sia della delibera del Cocer della Guardia di Finanza circa l’episodio nel quale appartenenti alle Forze dell’Ordine si sono tolti il casco in un determinato contesto di servizio di ordine pubblico.

 

E’ insopportabile la strumentalizzazione che è stata fatta di questo gesto, nonostante che è stato chiarito che viene fatto sistematicamente in attività di tutela dell’ordine pubblico.

 

E’ senz’altro giusto riaffermare in questi difficili momenti che le Forze di Polizia sono di tutti e di nessuno, nel senso che sono a presidio di diritti fondamentali di tutti i cittadini al di là, quindi, di qualsiasi orientamento politico. Determinati fondamentali principi democratici e costituzionali vanno ribaditi, anche a rischio di retorica, perché la crisi della politica è tale che, in assenza di vere idee, si prova a guadagnare ipotetiche simpatie e consensi, provando a gettare nella contesa politica anche le Forze di Polizia.

 

In una democrazia, invece, quello che conta è una vera e profonda capacità di analisi della situazione economica e politica e, conseguenzialmente, proporre tutta una serie di interventi legislativi. Non si fa una politica seria sommando ogni genere di protesta ed alimentando un generico ribellismo.

 

Certo le proteste pacifiche (sottolineo pacifiche) sono importanti e vanno tutelate, ma una forza politica, soprattutto se ha una consistente rappresentanza parlamentare, deve dare alle proteste uno sbocco democratico proprio allo scopo di rendere produttiva la protesta stessa.

 

Qualcuno, invece, pensa di giocare allo sfascio, illudendosi che dalle macerie delle Istituzioni possa nascere un non meglio precisato “nuovo inizio”. La storia dimostra che dalle macerie sono sorte solo le dittature e, spesso, le guerre. La partecipazione civile e politica non è una strada in discesa e comporta impegno, responsabilità, passione e consapevolezza che ogni accadimento è complesso ed è con la categoria della complessità che si vive in democrazia. Non esistono ricette miracolistiche.

 

I problemi delle Forze di Polizia non si risolvono invitandole a non tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, ma informandosi della situazione irta di difficoltà delle stesse e proponendo le relative soluzioni.

 

Quindi, voglio con queste mie modeste riflessioni, condividere pubblicamente le posizioni del Cocer e di Ficiesse.  

 

 

VINCENZO VACCA

Direttivo nazionale Ficiesse

 

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