ARRIVA UNICO 2014 CON BONUS MOBILI E MINI-CEDOLARE - LOMBARDIA RISCUOTE TASSE REGIONALI, VIA EQUITALIA - CONFEDILIZIA, NEL 2014 IN MOLTI COMUNI O IMU O TASI - CON BONUS MOBILI RECUPERO VENDITE
venerdì 13 dicembre 2013
FISCO: ARRIVA UNICO 2014 CON BONUS MOBILI E MINI-CEDOLARE
NOVITA' PER RENDITE CATASTALI E SPESE MEDICHE.SALE SCONTO-FIGLI
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - Il modello Unico si avvicina sempre
di piu' al 730, semplificando le modalita' per denunciare le
rendite catastali e per indicare le spese mediche. L'Agenzia
delle Entrate ha diffuso il modello che servira' per dichiarare
i redditi nel 2014 per le persone fisiche, insieme al modello
Irap. E tra le novita' piu' importanti anche il debutto della
mini-cedolare per gli affitti a canone concordato, l'aumento
delle detrazioni per i figli a carico e il bonus mobili per chi
ha effettuato lavori di ristrutturazione.
- Rendite catastali senza rivalutazioni: Allineandosi a
quanto gia' avviene nel modello di dichiarazione semplificata
(mod. 730), anche in Unico PF da quest'anno i redditi dominicale
e agrario dei terreni (da inserire nel quadro RA) nonche' la
rendita catastale relativa ai fabbricati (da inserire nel quadro
RB) verra' indicata senza dover effettuare preventivamente alcun
calcolo di rivalutazione. In pratica, il valore da riportare
nella dichiarazione dei redditi e' quello risultante dalle visure
e dai certificati catastali.
- Cedolare secca piu' conveniente: Aumentano gli sconti
d'imposta previsti in caso di opzione per la "cedolare secca".
Scende, infatti, dal 19 per cento al 15 per cento l'aliquota da
applicare ai redditi percepiti in relazione a contratti di
locazione a canone concordato. Di contro, in assenza
dell'opzione per il regime della cedolare secca, diminuisce dal
15 al 5 per cento la deduzione forfetaria del canone di
locazione prevista per i fabbricati concessi in locazione.
Da quest'anno indicare le spese mediche in Unico e' piu' semplice
- Spese mediche: In Unico PF 2014 le spese mediche dovranno
essere indicate al lordo della franchigia di 129,11 euro: come
nel caso del 730, questa somma non dovra' quindi piu' essere
sottratta dall'importo da indicare in dichiarazione. Inoltre, i
contribuenti che devono dichiarare redditi dominicali e agrari
non dovranno piu' operare le rivalutazioni, che saranno
effettuate in fase di determinazione della base imponibile.
(ANSA).
FISCO:LOMBARDIA RISCUOTE TASSE REGIONALI, VIA EQUITALIA
MARONI, PRESTO ANCHE CON TRIBUTI STATO; MA PD, NON CAMBIA NULLA
(di Alessandro Franzi)
(ANSA) - MILANO, 12 DIC - Per la riscossione dei tributi
regionali La Lombardia non si affidera' piu', dal primo gennaio
prossimo, a Equitalia. Sara' la stessa Regione a farlo, perche'
l'amministrazione di centrodestra guidata dal leghista Roberto
Maroni vuole separarsi da un ente considerato "vessatorio" e
offrire, invece, un servizio annunciato come piu' "vicino ai
cittadini". La Giunta ha approvato la prima delibera. E la
volonta' politica e' di sostituirsi anche nella riscossione di
quelli statali, ma ci vorra' tempo.
I tributi regionali in Lombardia hanno un gettito annuo di
circa 1,2 miliardi. "Dal primo gennaio - spiega l'assessore
Massimo Garavaglia, ex senatore leghista, al quale Maroni ha
affidato la cassaforte della Lombardia - fara' tutto la Regione e
ci toglieremo finalmente dalle scatole Equitalia". In sostanza,
precisa, "i nostri uffici facevano gia' buona parte del lavoro:
si trattera' di uno sforzo organizzativo in piu' ma pensiamo di
avere risultati migliori e piu' efficienti". Una nota diffusa
dall'ufficio stampa della Regione spiega che si e' "deciso di
estendere il governo del processo tributario anche all'ultima
fase del recupero coattivo dei crediti".
Il nuovo modello, insomma, e' chiamato a "tenere in dovuta
considerazione le reali condizioni economico-patrimoniali dei
cittadini, distinguendo i soggetti che volutamente evadono,
danneggiando la collettivita', da quelli che sono in situazione
di effettiva difficolta'". Nella seconda fase, "entro il prossimo
anno - dice l'assessore all'Economia - pensiamo di predisporre
un servizio di riscossione dei tributi locali in modo tale che
gli enti locali possano scegliere". Ultima fase, quella delle
tasse nazionali. "Cercheremo - conclude - di dare anche questo
servizio di riscossione dei tributi statali, tratteremo con lo
Stato".
Soddisfatto il presidente della Regione. "Saranno ridotti i
costi per i cittadini - ha sostenuto Maroni - e ci sara' un modo
di procedere piu' umano che tiene conto delle condizioni anche di
difficolta' in cui versano i cittadini contribuenti: vogliamo un
rapporto corretto con chi paga le tasse".
Dal Pd, principale forza di opposizione, l'accusa di
spacciare per rivoluzione cio' che rivoluzione "non e'". "Per i
cittadini lombardi - ha detto il vice-capogruppo Enrico
Brambilla - cambiera' ben poco, perche' ad essere sottratta alla
societa' di riscossione sara' solo la parte minore dei tributi
regionali, in quanto l'Irap, che e' la piu' importante, continuera'
a seguire i canali di riscossione tradizionali".(ANSA).
FISCO: CONFEDILIZIA, NEL 2014 IN MOLTI COMUNI O IMU O TASI
TRA I CAPOLUOGHI DI REGIONE GIA' 15 CON ALIQUOTA MASSIMA
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - Molti comuni hanno gia' applicato nel
2013 l'aliquota massima Imu sulle seconde case e quindi nel 2014
non potranno superare questa quota e quindi dovranno decidere se
applicare la Tasi riducendo l'Imu o applicare solo l'Imu. E'
quanto mette in risalto la Confedilizia che in una nota spiega
come ''su 20 Comuni capoluogo di Regione, ben 15 hanno
deliberato per il 2013 l'aliquota Imu ordinaria nella misura
massima del 10,6 per mille. Le aliquote piu' basse sono quelle,
oltre che dell'Aquila, di Comuni appartenenti a Regioni a
statuto speciale''.
''Tale aliquota, oltre a comportare per quest'anno il
pagamento di imposte altissime specie per i proprietari di
immobili dati in affitto, a causa della perdurante applicazione
degli spropositati moltiplicatori Monti, a suo tempo presentati
come eccezionali e, dunque, transitori, dovra' essere ridotta nel
2014 da tutti i Comuni che l'hanno deliberata per quest'anno se
essi (per effetto di una disposizione della legge di stabilita')
vorranno applicare la Tasi agli immobili diversi dall'abitazione
principale ed agli occupanti''.
Ecco i capoluoghi di regione in una tabella elaborata dalla
Confedilizia
Comune Aliquota
capoluogo IMU
di Regione 2013
--------------------------------------
Ancona 10,6
Aosta 7,6
Bari 10,6
Bologna 10,6
Cagliari 9,6
Campobasso 10,6
Catanzaro 9,6
Firenze 10,6
Genova 10,6
L'Aquila 7,6
Milano 10,6
Napoli 10,6
Palermo 10,6
Perugia 10,6
Potenza 10,6
Roma 10,6
Torino 10,6
Trento 7,83
Trieste 10,6
Venezia 10,6
(ANSA).
FISCO: RICERCA; NEL 2014 DA IMU-TASI MEDIA 617 EURO
"PER ENTI LOCALI PIU' PRELIEVO NON COMPENSA TAGLI TRASFERIMENTI"
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - Per l'insieme delle amministrazioni
territoriali la crescita del prelievo locale non ha compensato
le riduzioni continue delle risorse trasferite dal centro, e le
spese si contraggono: oltre a quelle di investimento, che sono
in contrazione da alcuni anni, calano anche le spese ordinarie
correnti. La riduzione riguarda la spesa sanitaria, degli enti
locali, delle Regioni. Si abbassa la consistenza del personale
nei diversi comparti, cosi' come la spesa per le retribuzioni; in
lieve aumento risulta solo la spesa per consumi intermedi. E' il
quadro che emerge dalla nuova edizione del Rapporto 2013 "La
finanza territoriale in Italia", curato dalla "rete" degli
Istituti di ricerca regionali composta da Ires, Irpet, Srm,
Eupolis, Ipres e Liguria ricerche presentato oggi a Firenze.
Secondo i calcoli della rete degli Istituti di ricerca
regionali, a partire dal 2014 ogni famiglia versera' per Imu e
Tasi un importo medio che potra' variare da 617 euro, nel caso di
Tasi standard, fino a 739 euro, nel caso di Tasi massima.
"Il processo di federalismo e', quindi, compromesso dalle
difficolta' del quadro macroeconomico - si legge nel rapporto - e
le entrate degli enti vengono destinate a finanziare il
risanamento, piuttosto che l'offerta di servizi sul territorio".
I comuni si confrontano con i cittadini aumentando le imposte
locali: +10% e' la variazione 2011-2012 delle riscossioni
tributarie dei comuni, che sono pari nel 2012 a 530 euro
procapite, ma senza poter offrire piu' servizi.
Lo studio evidenzia come le amministrazioni comunali siano
pesantemente coinvolte nel processo di risanamento dei conti
pubblici, sia dal lato della spesa che da quello delle entrate.
I trasferimenti, da Stato e da Regione, subiscono continuamente
pesanti drenaggi (-10,5 miliardi riscossi dagli enti per
trasferimenti negli ultimi 3 anni), mentre - proprio per
sopperire a questi tagli dei trasferimenti - gli enti vengono
indotti ad utilizzare sempre di piu' i margini di manovra loro
"concessi" su alcune importanti imposte. Anche quando la spesa e'
di per se' sostenibile, il rispetto del Patto di Stabilita' spesso
la tiene bloccata. Insomma, "i tagli ai trasferimenti e i
vincoli alla spesa oggi di fatto impediscono agli enti locali
scelte finanziarie e programmi di interventi appropriati".
I differenziali sono molto ampi tra nord e sud del paese. Le
riscossioni da entrate tributarie al nord sono pari a 547 euro
procapite, contro i 432 euro a sud e i 666 euro del Centro.
Questo e' effetto della diversa base imponibile, ma anche di
politiche di prelievo nelle regioni meridionali piu' miti. Il
gettito da addizionale Irpef e' stato di 61 euro medi procapite.
Il gettito Imu destinato ai comuni e' stato pari a 213 euro
medi procapite, di cui 64 euro procapite derivante dalle scelte
locali (extragettito). "Dopo un anno di pesanti sacrifici per i
cittadini e gli enti, la debolezza della politica nel 2013
pregiudica ulteriormente i rapporti con la popolazione. Sara'
difficile, infatti, spiegare l'effetto finale della sospensione
dell'Imu prima casa e della sua sostituzione con la Tasi e
ancora piu' difficile giustificare la definizione delle aliquote
dell'ultimo minuto". Secondo le stime del Rapporto, infatti, la
pressione fiscale sul patrimonio non e' destinata a modificarsi
sensibilmente (rispetto al 2012) a seguito dell'introduzione
della Tasi. Nel 2012, ad esempio, per le sole abitazioni e
pertinenze ogni famiglia toscana ha versato 736 euro di Imu,
mentre nel 2013, senza il pagamento sulla casa principale ma con
la maggiorazione Tares che comunque ha come base imponibile il
patrimonio, il gettito medio per famiglia sara' di 587 euro.
Per i curatori dello studio, dunque, nel 2014 enti locali e
Regioni dovrebbero "fare squadra" ancor piu' di quanto avvenuto
in tempi recenti, potenziando i Patti di stabilita' regionali e
pretendendo dallo Stato un miglior bilanciamento dei sacrifici
tra centro e periferia, fino a che non si pervenga ad
intravedere la luce in fondo al tunnel.
FISCO: CON BONUS MOBILI RECUPERO VENDITE NAZIONALI +4-5%
FEDERLEGNO, ORA GOVERNO ABBASSI IVA PER GIOVANI COPPIE
(ANSA) - MILANO, 12 DIC - Gli effetti del bonus mobili hanno
consentito un recupero delle vendite in Italia del 4-5% e il
salvataggio di 3.800 posti di lavoro e di mille aziende. Con il
provvedimento entrato in vigore nel giugno del 2013, secondo
un'indagine effettuata dal centro studi Cosmit-FederlegnoArredo,
le imprese hanno dichiarato di attendersi nell'ultimo trimestre
del 2013 un aumento del 4% delle vendite in Italia.
''Si e' trattato di un parziale recupero - ha detto il
presidente di Federlegno Roberto Snaidero - ora chiediamo pero'
alla politica un immediato intervento strutturale per una
rimodulazione delle aliquote Iva''. In Spagna, Francia e Belgio
- e' stato sottolineato - l'aliquota Iva sugli arredi e' compresa
tra il 6% e il 10% mentre in Italia e' del 22%. FederlegnoArredi,
insieme ai sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil, chiede al
governo di diminuire l'Iva per l'acquisto di arredi per le
giovani coppie che rappresentano circa il 10% delle famiglie
italiane e assorbono oltre il 15% di consumi di arredamento. Il
provvedimento, secondo Giovanni Anzani, presidente di Assarredo
rappresenterebbe il logico completamento del pacchetto casa del
governo e darebbe un contributo al sostegno dei consumi
nazionali di arredamento che nonostante il bonus mobili sono
attesi ancora in calo del 4,4% nel 2014.
Il 2013 sara' ancora in sofferenza cosi' come il prossimo anno
per il settore del legno che punta a ridurre le perdite grazie
alla proroga del bonus mobili fino al dicembre 2014. L'anno si
chiudera' ancora con un calo del fatturato del 3,2%, con 2.400
aziende chiuse e una perdita di occupati stimata intorno alle
6.800 unita'. E' soprattutto il mercato nazionale quello in
difficolta': il consumo interno registra un -7,1% rispetto al
2012, mentre le esportazioni sono aumentate del 2,4% e le
importazioni diminuite del 5,8%.(ANSA).