POLIZIA: SIULP E SAP DENUNCIANO DEPUTATA M5S, 'CI DIFFAMA'. IERI IN AULA DALILA NESCI PARLO' DI PRESSIONI DEI SINDACATI SU PD - LAMPEDUSA: COISP, PER POLITICA CENTRI ACCOGLIENZA COME SPA - CARCERI: SAPPE, CON DECRETO GOVERNO USCIRANNO POCHI DETENUTI
venerdì 20 dicembre 2013
POLIZIA: SIULP E SAP DENUNCIANO DEPUTATA M5S, 'CI DIFFAMA'
IERI IN AULA DALILA NESCI PARLO' DI PRESSIONI DEI SINDACATI SU PD
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - I sindacati di polizia Siulp e Sap
denunciano la deputata Dalila Nesci (M5S) per una frase da loro
ritenuta diffamatoria pronunciata ieri alla Camera.
"Siamo - dicono Felice Romano e Nicola Tanzi, segretari
generali rispettivamente di Siulp e Sap - uomini di Stato che
hanno giurato fedelta' alla Repubblica e alle Istituzioni per
servirle, onorarle e rispettarle. Per questo non possiamo
accettare, anche quando a proferirle e' un deputato della
Repubblica come l'onorevole Dalila Nesci, frasi diffamatorie che
mettono in dubbio il nostro giuramento di fedelta' e di rispetto
alle Istituzioni".
Ieri la deputata e' intervenuta in Aula parlando di pressioni
esercitate da Siulp e Sap nei confronti degli onorevoli Fiano e
Rosato del Pd per far esprimere loro un voto contrario all'
emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle sullo
scorrimento della graduatoria del concorso da vice
sovrintendente di polizia.
"Affermare che il maxi concorso l'hanno voluto Siulp e Sap e
che gli stessi abbiano esercitato pressioni sui parlamentari del
Pd - sostengono Romano e Tanzi - oltre ad essere falso, offende,
diffamandola, la nostra dignita' di onesti e leali servitori
dello Stato. Il maxi concorso, per il quale il Consiglio di
Stato ha dato l'ok affinche' fosse bandito, anche perche' comporta
un risparmio di circa 10 milioni di euro, a differenza da quanto
affermato in modo infondato dall'onorevole Nesci, e' stato voluto
dal Dipartimento della P.S. quale strumento per colmare, nel
giro di tre, quattro anni al massimo, i vuoti di organico
presenti nel ruolo dei Sovrintendenti, proprio per dare maggiore
impulso alla lotta alla criminalita'".
"Denunceremo l'onorevole Nesci - proseguono i segretari - per
le parole con cui ha diffamato il Siulp e il Sap, sperando che
la 'cittadina', ritenendosi, come piu' volte affermato in
dichiarazioni di principio, il 'nuovo che avanza', rinunci alle
proprie tutele di parlamentare e venga in aula a dimostrare le
gravi accuse e l'infamia rivolte ai due maggiori sindacati della
Polizia di Stato, che da soli rappresentano la maggioranza del
personale sindacalizzato". (ANSA).
LAMPEDUSA: COISP, PER POLITICA CENTRI ACCOGLIENZA COME SPA
(ANSA) - PALERMO, 19 DIC - "I nostri parlamentari e ministri
vivono evidentemente nell'illusoria convinzione che i Centri per
immigrati siano delle spa dove gli ospiti godono di trattamenti
di qualita'. Non c'e' altra spiegazione per l'ipocrisia sconfinata
delle loro parole, dei loro commenti, dei loro interventi
totalmente fuori tempo, e privi di ogni ragionevolezza. Ed
intanto in quei Centri che scoppiano si continua a soffrire, a
star male, a patire disagi che superano di molto il limite che
dovrebbe imporre l'umana decenza e l'umana pieta'". Cosi' Franco
Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato indipendente
di Polizia, commenta quanto accaduto nel Cie di Lampedusa.
"Continuino pure i signori politici - aggiunge - a fingere
sdegno e raccapriccio, e intanto la gente continua a morire
annegata e continueranno i soliti e consueti scempi di sempre.
Se veramente si potesse e volesse far pagare a qualcuno per
tanti oltraggi, i primi a subirne le conseguenze dovrebbero
essere proprio gli appartenenti a una classe politica
inconcludente, troppo impegnata con le proprie beghe personali e
di partito per occuparsi di tutti gli altri italiani, di tutti
gli immigrati e, naturalmente, di tutti gli appartenenti alle
Forze dell'ordine chiamati a badare ai primi e ai secondi".
"La verita' - insiste Maccari - e' che ormai l'interesse dei
nostri politici per i problemi di questo Paese e' legato solo
agli scoop giornalistici che impongono loro di intervenire con
le solite, vuote". (ANSA).
CARCERI: SAPPE, CON DECRETO GOVERNO USCIRANNO POCHI DETENUTI
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - "Immaginare effetti salvifici per il
sistema penitenziario nazionale dal decreto-legge varato dal
Governo vuol dire nascondere la testa sotto la sabbia rispetto
all'emergenza carceri. Saranno infatti pochissimi i detenuti in
possesso dei requisiti necessari per uscire dai penitenziari,
meno di 3mila, un numero assolutamente inconsistente rispetto
agli oltre 64mila detenuti oggi presenti in strutture costruite
per ospitarne circa 40mila. E la media degli ingressi dalla
liberta' negli istituti penitenziari e' circa 1.500 persone". Lo
afferma in una nota Donato Capece, segretario generale del
Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).
"Ogni tanto si varano provvedimenti che impropriamente si
definiscono svuota-carceri - prosegue Capece - ma la realta' e'
che la situazione di affollamento dei penitenziari e' sempre
drammaticamente grave, a tutto danno del lavoro dei poliziotti
penitenziari. Basta un dato: il 31 dicembre 2009 i detenuti
erano 64.791 e, nonostante tre leggi presunte 'svuota-carceri' i
detenuti sono 64.047, lo scorso 30 novembre 2013. E il
Parlamento, su questo scandalo delle sovraffollate carceri
italiane nelle quali il 40% dei detenuti e' in attesa di un
giudizio definitivo, ignora persino l'autorevole messaggio alle
Camere del Capo dello Stato dell'8 ottobre scorso. Noi ribadiamo
di non credere che amnistia e indulto, da soli, possano
risolvere le criticita' del settore carceri. Quello che serve
sono vere riforme strutturali sull'esecuzione della pena. La
realta' oggettiva e' che le carceri restano invivibili, per chi e'
detenuto e per chi ci lavora. E neppure la vigilanza dinamica,
voluta dai vertici dell'amministrazione penitenziaria, ha
migliorato la situazione". (ANSA).