FRANCIA: TORNA NUMERO MATRICOLA PER POLIZIOTTI, POLEMICHE. PROMESSO DA HOLLANDE PER LIMITARE ABUSI, SINDACATI PROTESTANO

venerdì 03 gennaio 2014

   (ANSA) - PARIGI, 2 GEN - Dal primo gennaio 2014, tutti i
poliziotti francesi devono portare sulla loro uniforme un
''numero d'identificazione individuale'', che li renda
riconoscibili durante qualsiasi intervento. Una misura promessa
in campagna elettorale dal presidente Franois Hollande, per
combattere contro i comportamenti discriminatori o aggressivi,
che non piace pero' ai sindacati di categoria.
   Il numero di 'matricola' era stato abbandonato circa 20 anni
fa, ma Hollande e il ministro dell'Interno Manuel Valls l'hanno
voluta reintrodurre, per garantire a persone che si sentano
vittima di abusi da parte della polizia, e in particolare di
controlli di identita' motivati piu' dal colore della pelle che
dal loro comportamento, di far valere i propri diritti.
   I sindacati dei diversi corpi di polizia transalpini, pero',
non ci stanno: parlano di ''stigmatizzazione'' del loro lavoro,
spiegando che ''gli agenti sul campo considerano che fanno un
lavoro repubblicano e sufficientemente controllato, la base non
vuole questa matricola, la vive male''. Il governo ''ha ceduto
all'azione di lobbying di alcune associazioni'', spiega il
delegato Jean-Claude Delage, con un riferimento nemmeno troppo
velato alle organizzazioni antirazziste che fin dall'elezione di
Hollande insistono perche' la misura sia adottata.
   L'introduzione del numero identificativo fa parte di un nuovo
codice deontologico comune per polizia e gendarmeria, che si
pone come obiettivo di riavvicinare le forze dell'ordine alla
popolazione. ''E' una cattiva risposta a una buona domanda -
commenta un altro delegato sindacale, Nicolas Comte -. Bisogna
trovare dei modi per sanare la frattura che esiste tra la
polizia e la popolazione. Ma la risposta sbagliata e' mostrare
che la frattura e' colpa del poliziotto''.
   Parole di approvazione giungono invece del leader del
Movimento antirazzista Mrap, Pierre Marat: e' una ''mezza
vittoria'', spiega, che ''limitera' gli abusi''. (ANSA)
 

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