FISCO:BEFERA,PRIMA DI EQUITALIA CHI NON PAGAVA RESTAVA BEATO. INDEBOLITI STRUMENTI RISCOSSIONE STATO. CONTRASTO INTERESSE NON FUNZIONA SU EVASIONE - RUSH FINALE CATASTO;186MLN DA SEGNALAZIONI COMUNI

venerdì 21 marzo 2014

 

FISCO:BEFERA,PRIMA DI EQUITALIA CHI NON PAGAVA RESTAVA BEATO

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Prima di Equitalia, attiva dal 2006,

c'erano una quarantina di societa' che pero' ''non facevano

procedure esecutive, quindi il cittadino che non pagava stava

tranquillo e beato e non succedeva assolutamente nulla''. Cosi'

il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in

un'audizione davanti alla commissione parlamentare per il

federalismo fiscale. ''Basti pensare che nel 2004 la societa' che

gestiva Roma aveva fatto una sola procedura esecutiva su circa

tre milioni di cittadini'', spiega Befera. (ANSA).

 

FISCO:BEFERA,PRIMA DI EQUITALIA CHI NON PAGAVA RESTAVA BEATO (2)

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Befera ricorda come prima del 2005

c'erano circa ''38 societa', che significano 38 modelli

organizzativi, 38 sistemi informativi, circa 300 consiglieri di

amministrazione''. E, aggiunge, ''quando Equitalia le ha

acquisite ha proceduto a un riordino durato svariati anni''.

Cosi', sottolinea, ''abbiamo trasformato le 38 societa' in 3

societa' e abbiamo un solo sistema informativo''.

   Invece, evidenzia Befera, prima ''alcune societa' non avevano

nemmeno un sistema informativo efficiente e molti degli errori

denunciati all'epoca, su cartelle pazze o sbagliate, derivavano

da questo immane sistema, da un immane numero di cartelle non

tenute sotto controllo, con molti enti locali che iscrivevano a

ruolo anche partite sbagliate''. Quindi, fa notare il

responsabile dell'Agenzia delle Entrate, ''il miliardo e mezzo

che veniva riscosso a quell'epoca era dovuto soltanto alla

capacita' dei cittadini di andare a pagare ma non c'erano

attivita' di riscossione coattive, procedure esecutive,

pignoramenti''.

   Da quando c'e' Equitalia, che ha iniziato la sua attivita' a

settembre del 2005, prosegue Befera, le cifre sono cambiate:

''Siamo sugli 8-9 miliardi incassati mediamente e non c'e' piu' il

costo per lo stato di 570 milioni per inseguire chi non

pagare''. Oggi infatti, precisa, ''il costo della riscossione

coattivo e' a carico del contribuente moroso e non di quello

virtuoso''. In passato invece, chiarisce Befera, era ''a carico

della fiscalita' generale'', con lo Stato che sosteneva quindi

''i costi per inseguire coloro che non pagavano le imposte''.

 

FISCO: EQUITALIA, INDEBOLITI STRUMENTI RISCOSSIONE STATO

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - ''L'ipoteca, iscrivibile solo per

debiti superiori a 20 mila euro; l'impignorabilita' dell'unico

immobile di proprieta' residenza del contribuente; il limite di

120 mila euro di debito per poter pignorare gli altri immobili.

Questi limiti non trovano uguale applicazione per l'attivita'

delle banche o dei privati in generale''. Sono gli esempi

forniti dall'ad di Equitalia, Benedetto Mineo, sulla minor

capacita' di intervenire per la riscossione 'pubblica'.

   ''Anche la Corte dei Conti, nel rapporto 2013 sul

coordinamento della finanza pubblica e in altre occasioni, -

dice Mineo - ha mostrato preoccupazione per la flessione sui

risultati di riscossione ottenuti negli ultimi anni, dovuta

essenzialmente in parte alla crisi economica e in parte

all'indebolimento di alcuni degli strumenti operativi messi a

disposizione degli agenti della riscossione. La magistratura

contabile ha anche segnalato come 'la posizione creditoria dello

Stato sia divenuta per molti versi deteriore rispetto alle

possibilita' di tutela che la legge riconosce al creditore

privato munito di titolo esecutivo' e, di conseguenza, come i

crediti dello Stato risultino meno tutelati rispetto a quelli di

natura privatistica''.(ANSA).

 

FISCO: BEFERA, RIFLESSO NEGATIVO GETTITO DA NOVITA' SU RATE

MISURE DI GIUGNO POTREBBERO AVERE EFFETTI SU CONTO EQUITALIA

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - ''Abbiamo qualche riflesso negativo

sul gettito che riguarda le norme recentemente approvate, del

giugno 2013, per quanto riguarda la rateazione, portata da sei a

dieci anni, e la possibilita' di non pagare anche otto rate non

consecutive in caso di difficolta'''. Cosi' il direttore

dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in un'audizione in

commissione parlamentare per il federalismo fiscale. ''Questo ha

un riflesso sul conto economico di Equitalia e potrebbe creare

probabilmente qualche problema nel tempo'', spiega.

 

FISCO: BEFERA, RIFLESSO NEGATIVO GETTITO DA NOVITA' SU RATE (2)

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Comunque, ricorda Befera, ''c'e'

l'obbligo per il governo di presentare entro fine marzo al

Parlamento una relazione sull'effetto di quelle misure e poi

sara' probabilmente il Governo e il Parlamento ad adottare i

necessari provvedimenti''.

   Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate c'e' pero'

''un problema fondamentale, che blocca un po' Equitalia nella

possibilita' di fare un'azione ulteriore di efficientamento: e' il

fatto che dal 2005, sistematicamente, viene prorogata di anno in

anno la gestione della riscossione coattiva della fiscalita'

locale''. Per Befera, infatti, ''questa proroga continua non

consente ad Equitalia, ma anche agli enti locali, di

efficientare la propria attivita' di riscossione coattiva'',

visto che, evidenzia, ''fare un piano industriale a 6-8 mesi non

ha alcun senso logico. Quindi - conclude - ben venga la legge

delega''.

 

FISCO: BEFERA, CONTRASTO INTERESSE NON FUNZIONA SU EVASIONE

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - ''Il contrasto d'interesse non

funziona per il recupero dell'evasione''. Cosi' il direttore

dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, durante un'audizione

in commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo

fiscale. Befera a riguardo ha menzionato i diversi studi

elaborati e il rapporto Vieri Ceriani sulle agevolazioni

fiscali.

   ''In Italia il contrasto d'interessi ha senso quando voglio

valorizzare un territorio, un settore economico o una situazione

particolare'', spiega. E aggiunge che ''l'esempio classico'' e'

quello ''delle agevolazioni per motivazioni ambientali, come

nelle ristrutturazioni per uso di energia alternativa. Li' ha

funzionato''.

 

 

FISCO:RUSH FINALE CATASTO;186MLN DA SEGNALAZIONI COMUNI

BEFERA,PROBLEMI GETTITO DA RATE;MINEO,RIAMMETTERE CHI HA SALTATO

   (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Stop ai furbetti del mattone: mai

piu', ad esempio, case 'popolari' nel centro storico delle citta'.

La riforma del catasto, dopo un lunghissimo dibattito legato al

cammino parlamentare della legge delega, entra infatti nel vivo.

E il numero uno dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera,

annuncia che ''abbiamo gia' costituito un gruppo di lavoro in

itinere della legge delega che sta dando i primissimi

risultati''. Infatti appena ieri Confedilizia spiegava che il

primo decreto legislativo della delega fiscale, che dovra'

arrivare entro trenta giorni, sarebbe proprio per definire le

tipologie edilizie e gli ambiti territoriali per costruire un

catasto ''zonizzato''.Un'operazione che nel giro di qualche

anno dovrebbe portare a determinare la rendita finale con una

formula matematica che mettera' in relazione tutte le

caratteristiche dell'immobile, dal valore di mercato alla

posizione.

   Befera, durante la sua audizione alla commissione sul

Federalismo Fiscale, tocca anche un altro punto delicato: la

fiscalita' locale. Tema ripreso in parte anche da Benedetto

Mineo, l'amministratore delegato di Equitalia, al quale inoltre

lo stesso Befera riconosce un ruolo di primo piano (''prima di

Equitalia il cittadino che non pagava stava tranquillo e beato e

non succedeva assolutamente nulla''). Da quasi 900 comuni -

spiega Befera - tra febbraio 2009 e febbraio 2014 sono state

trasmesse circa 63 mila segnalazioni; di queste oltre 10 mila

sono state gia' trasfuse in atti di accertamento con oltre 186

milioni di maggiori imposta accertata: cio' significa che ogni

segnalazione ha mediamente consentito di accertare piu' di 18

mila euro di maggiori imposte''. Cioe' un potenziale enorme se si

calcola che in Italia i Comuni sono oltre 8000. E infatti anche

Mineo fa un calcolo a spanne (che riguarda pero' tutti gli enti

impositori): degli 894 miliardi affidati alla riscossione dai

diversi enti 'impositori' (tra il 2000 e il 2014), e passati in

carico ad Equitalia nel 2006, restano da ''lavorare'' e quindi

potenzialmente da riscuotere ''circa 60 miliardi''. Un lavoro

che frutta mediamente ogni anno circa 8 miliardi.

   Ma la 'potenzialita'' della riscossione e quindi della

reimmissione di queste cifre nel 'ciclo economico' sono state

decisamente attenuate dal legislatore soprattutto per

'ammorbidire' gli effetti nefasti della crisi economica. E

questo traspare sia dalle parole di Befera sia da Mineo.

''Abbiamo qualche riflesso negativo sul gettito - dice Befera -

che riguarda le norme recentemente approvate, del giugno 2013,

per quanto riguarda la rateazione, portata da sei a dieci anni,

e la possibilita' di non pagare anche otto rate non consecutive

in caso di difficolta'''. Ma proprio su questo Mineo rilancia:

bisogna dare una nuova chance per chi ha perso la possibilita' di

pagare a rate il debito con il fisco. Si tratterebbe di

riammettere i contribuenti che non hanno pagato 2 rate perdendo

il beneficio secondo la vecchia normativa. Oggi e' possibile

invece ottenere fino a 120 rate. La misura, che gia' incontra il

favore dell'Adiconsum e del presidente della commissione Finanze

di Palazzo Madama Mauro Maria Marino, riguarderebbe debiti per

20 miliardi. Una cifra che conti alla mano permetterebbe di

finanziare per ben 2 volte il pacchetto di rilancio (il taglio

dell'Irpef) annunciato dal Governo. Anche Mineo pero' ammette che

le armi a disposizione della riscossione sono ora meno affilate.

E fornisce 3 esempi: l'ipoteca, iscrivibile solo per debiti

superiori a 20 mila euro; l'impignorabilita' dell'unico

immobile di proprieta' residenza del contribuente; il limite di

120 mila euro di debito per poter pignorare gli altri immobili.

Ma e' noto che si tratta di misure 'anti-crisi'. In ogni caso

Equitalia rivendica risultati di tutto rispetto: 200 milioni di

risparmi (oltre alla spending review) e di questi 100 nel solo

2013; un ampio margine su cui poter ancora lavorare: 60-70

miliardi e un impegno che dice di aver gia' centrato: cartelle

pazze zero.(ANSA).

 


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