FISCO:BEFERA,PRIMA DI EQUITALIA CHI NON PAGAVA RESTAVA BEATO. INDEBOLITI STRUMENTI RISCOSSIONE STATO. CONTRASTO INTERESSE NON FUNZIONA SU EVASIONE - RUSH FINALE CATASTO;186MLN DA SEGNALAZIONI COMUNI
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FISCO:BEFERA,PRIMA DI EQUITALIA CHI NON PAGAVA RESTAVA BEATO
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Prima di Equitalia, attiva dal 2006,
c'erano una quarantina di societa' che pero' ''non facevano
procedure esecutive, quindi il cittadino che non pagava stava
tranquillo e beato e non succedeva assolutamente nulla''. Cosi'
il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in
un'audizione davanti alla commissione parlamentare per il
federalismo fiscale. ''Basti pensare che nel 2004 la societa' che
gestiva Roma aveva fatto una sola procedura esecutiva su circa
tre milioni di cittadini'', spiega Befera. (ANSA).
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FISCO:BEFERA,PRIMA DI EQUITALIA CHI NON PAGAVA RESTAVA BEATO (2)
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Befera ricorda come prima del 2005
c'erano circa ''38 societa', che significano 38 modelli
organizzativi, 38 sistemi informativi, circa 300 consiglieri di
amministrazione''. E, aggiunge, ''quando Equitalia le ha
acquisite ha proceduto a un riordino durato svariati anni''.
Cosi', sottolinea, ''abbiamo trasformato le 38 societa' in 3
societa' e abbiamo un solo sistema informativo''.
  Invece, evidenzia Befera, prima ''alcune societa' non avevano
nemmeno un sistema informativo efficiente e molti degli errori
denunciati all'epoca, su cartelle pazze o sbagliate, derivavano
da questo immane sistema, da un immane numero di cartelle non
tenute sotto controllo, con molti enti locali che iscrivevano a
ruolo anche partite sbagliate''. Quindi, fa notare il
responsabile dell'Agenzia delle Entrate, ''il miliardo e mezzo
che veniva riscosso a quell'epoca era dovuto soltanto alla
capacita' dei cittadini di andare a pagare ma non c'erano
attivita' di riscossione coattive, procedure esecutive,
pignoramenti''.
  Da quando c'e' Equitalia, che ha iniziato la sua attivita' a
settembre del 2005, prosegue Befera, le cifre sono cambiate:
''Siamo sugli 8-9 miliardi incassati mediamente e non c'e' piu' il
costo per lo stato di 570 milioni per inseguire chi non
pagare''. Oggi infatti, precisa, ''il costo della riscossione
coattivo e' a carico del contribuente moroso e non di quello
virtuoso''. In passato invece, chiarisce Befera, era ''a carico
della fiscalita' generale'', con lo Stato che sosteneva quindi
''i costi per inseguire coloro che non pagavano le imposte''.
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FISCO: EQUITALIA, INDEBOLITI STRUMENTI RISCOSSIONE STATO
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - ''L'ipoteca, iscrivibile solo per
debiti superiori a 20 mila euro; l'impignorabilita' dell'unico
immobile di proprieta' residenza del contribuente; il limite di
120 mila euro di debito per poter pignorare gli altri immobili.
Questi limiti non trovano uguale applicazione per l'attivita'
delle banche o dei privati in generale''. Sono gli esempi
forniti dall'ad di Equitalia, Benedetto Mineo, sulla minor
capacita' di intervenire per la riscossione 'pubblica'.
  ''Anche la Corte dei Conti, nel rapporto 2013 sul
coordinamento della finanza pubblica e in altre occasioni, -
dice Mineo - ha mostrato preoccupazione per la flessione sui
risultati di riscossione ottenuti negli ultimi anni, dovuta
essenzialmente in parte alla crisi economica e in parte
all'indebolimento di alcuni degli strumenti operativi messi a
disposizione degli agenti della riscossione. La magistratura
contabile ha anche segnalato come 'la posizione creditoria dello
Stato sia divenuta per molti versi deteriore rispetto alle
possibilita' di tutela che la legge riconosce al creditore
privato munito di titolo esecutivo' e, di conseguenza, come i
crediti dello Stato risultino meno tutelati rispetto a quelli di
natura privatistica''.(ANSA).
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FISCO: BEFERA, RIFLESSO NEGATIVO GETTITO DA NOVITA' SU RATE
MISURE DI GIUGNO POTREBBERO AVERE EFFETTI SU CONTO EQUITALIA
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - ''Abbiamo qualche riflesso negativo
sul gettito che riguarda le norme recentemente approvate, del
giugno 2013, per quanto riguarda la rateazione, portata da sei a
dieci anni, e la possibilita' di non pagare anche otto rate non
consecutive in caso di difficolta'''. Cosi' il direttore
dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in un'audizione in
commissione parlamentare per il federalismo fiscale. ''Questo ha
un riflesso sul conto economico di Equitalia e potrebbe creare
probabilmente qualche problema nel tempo'', spiega.
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FISCO: BEFERA, RIFLESSO NEGATIVO GETTITO DA NOVITA' SU RATE (2)
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Comunque, ricorda Befera, ''c'e'
l'obbligo per il governo di presentare entro fine marzo al
Parlamento una relazione sull'effetto di quelle misure e poi
sara' probabilmente il Governo e il Parlamento ad adottare i
necessari provvedimenti''.
  Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate c'e' pero'
''un problema fondamentale, che blocca un po' Equitalia nella
possibilita' di fare un'azione ulteriore di efficientamento: e' il
fatto che dal 2005, sistematicamente, viene prorogata di anno in
anno la gestione della riscossione coattiva della fiscalita'
locale''. Per Befera, infatti, ''questa proroga continua non
consente ad Equitalia, ma anche agli enti locali, di
efficientare la propria attivita' di riscossione coattiva'',
visto che, evidenzia, ''fare un piano industriale a 6-8 mesi non
ha alcun senso logico. Quindi - conclude - ben venga la legge
delega''.
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FISCO: BEFERA, CONTRASTO INTERESSE NON FUNZIONA SU EVASIONE
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - ''Il contrasto d'interesse non
funziona per il recupero dell'evasione''. Cosi' il direttore
dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, durante un'audizione
in commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo
fiscale. Befera a riguardo ha menzionato i diversi studi
elaborati e il rapporto Vieri Ceriani sulle agevolazioni
fiscali.
  ''In Italia il contrasto d'interessi ha senso quando voglio
valorizzare un territorio, un settore economico o una situazione
particolare'', spiega. E aggiunge che ''l'esempio classico'' e'
quello ''delle agevolazioni per motivazioni ambientali, come
nelle ristrutturazioni per uso di energia alternativa. Li' ha
funzionato''.
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FISCO:RUSH FINALE CATASTO;186MLN DA SEGNALAZIONI COMUNI
BEFERA,PROBLEMI GETTITO DA RATE;MINEO,RIAMMETTERE CHI HA SALTATO
  (ANSA) - ROMA, 20 MAR - Stop ai furbetti del mattone: mai
piu', ad esempio, case 'popolari' nel centro storico delle citta'.
La riforma del catasto, dopo un lunghissimo dibattito legato al
cammino parlamentare della legge delega, entra infatti nel vivo.
E il numero uno dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera,
annuncia che ''abbiamo gia' costituito un gruppo di lavoro in
itinere della legge delega che sta dando i primissimi
risultati''. Infatti appena ieri Confedilizia spiegava che il
primo decreto legislativo della delega fiscale, che dovra'
arrivare entro trenta giorni, sarebbe proprio per definire le
tipologie edilizie e gli ambiti territoriali per costruire un
catasto ''zonizzato''.Un'operazione che nel giro di qualche
anno dovrebbe portare a determinare la rendita finale con una
formula matematica che mettera' in relazione tutte le
caratteristiche dell'immobile, dal valore di mercato alla
posizione.
  Befera, durante la sua audizione alla commissione sul
Federalismo Fiscale, tocca anche un altro punto delicato: la
fiscalita' locale. Tema ripreso in parte anche da Benedetto
Mineo, l'amministratore delegato di Equitalia, al quale inoltre
lo stesso Befera riconosce un ruolo di primo piano (''prima di
Equitalia il cittadino che non pagava stava tranquillo e beato e
non succedeva assolutamente nulla''). Da quasi 900 comuni -
spiega Befera - tra febbraio 2009 e febbraio 2014 sono state
trasmesse circa 63 mila segnalazioni; di queste oltre 10 mila
sono state gia' trasfuse in atti di accertamento con oltre 186
milioni di maggiori imposta accertata: cio' significa che ogni
segnalazione ha mediamente consentito di accertare piu' di 18
mila euro di maggiori imposte''. Cioe' un potenziale enorme se si
calcola che in Italia i Comuni sono oltre 8000. E infatti anche
Mineo fa un calcolo a spanne (che riguarda pero' tutti gli enti
impositori): degli 894 miliardi affidati alla riscossione dai
diversi enti 'impositori' (tra il 2000 e il 2014), e passati in
carico ad Equitalia nel 2006, restano da ''lavorare'' e quindi
potenzialmente da riscuotere ''circa 60 miliardi''. Un lavoro
che frutta mediamente ogni anno circa 8 miliardi.
  Ma la 'potenzialita'' della riscossione e quindi della
reimmissione di queste cifre nel 'ciclo economico' sono state
decisamente attenuate dal legislatore soprattutto per
'ammorbidire' gli effetti nefasti della crisi economica. E
questo traspare sia dalle parole di Befera sia da Mineo.
''Abbiamo qualche riflesso negativo sul gettito - dice Befera -
che riguarda le norme recentemente approvate, del giugno 2013,
per quanto riguarda la rateazione, portata da sei a dieci anni,
e la possibilita' di non pagare anche otto rate non consecutive
in caso di difficolta'''. Ma proprio su questo Mineo rilancia:
bisogna dare una nuova chance per chi ha perso la possibilita' di
pagare a rate il debito con il fisco. Si tratterebbe di
riammettere i contribuenti che non hanno pagato 2 rate perdendo
il beneficio secondo la vecchia normativa. Oggi e' possibile
invece ottenere fino a 120 rate. La misura, che gia' incontra il
favore dell'Adiconsum e del presidente della commissione Finanze
di Palazzo Madama Mauro Maria Marino, riguarderebbe debiti per
20 miliardi. Una cifra che conti alla mano permetterebbe di
finanziare per ben 2 volte il pacchetto di rilancio (il taglio
dell'Irpef) annunciato dal Governo. Anche Mineo pero' ammette che
le armi a disposizione della riscossione sono ora meno affilate.
E fornisce 3 esempi: l'ipoteca, iscrivibile solo per debiti
superiori a 20 mila euro; l'impignorabilita' dell'unico
immobile di proprieta' residenza del contribuente; il limite di
120 mila euro di debito per poter pignorare gli altri immobili.
Ma e' noto che si tratta di misure 'anti-crisi'. In ogni caso
Equitalia rivendica risultati di tutto rispetto: 200 milioni di
risparmi (oltre alla spending review) e di questi 100 nel solo
2013; un ampio margine su cui poter ancora lavorare: 60-70
miliardi e un impegno che dice di aver gia' centrato: cartelle
pazze zero.(ANSA).
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