P.A. DELRIO, RAGIONEVOLE SVECCHIARE, RIFORMA PROSSIMO STEP - D'ALIA, STOP POLEMICHE STUCCHEVOLI APPLICARE NORME - DAMIANO, NO A PRIVILEGI ANACRONISTICI PER IMPIEGATI
P.a.: Delrio, ragionevole svecchiare, riforma prossimo step
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - "Credo sia ragionevole svecchiare
un po' la nostra P.A." Lo afferma il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio Graziano Delrio a 'Che tempo che fa',
soffermandosi sul recente botta e risposta tra i ministri Madia
e Giannini in merito ai prepensionamenti nelle P.a. "La riforma
delle P.a. e' il prossimo step, dovrete attendere poco per sapere
come andra' a finire questo presunto duello, che duello non e'",
aggiunge Delrio. (ANSA).
P.A: D'Alia, stop polemiche stucchevoli applicare norme
Con Dl 2013 possibili riduzioni dirigenti 30% in 3 anni
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - "Sul ricambio generazionale nelle
pubbliche amministrazioni vanno evitate discussioni stucchevoli:
gli strumenti per farlo sono gia' a disposizione, bisogna
applicarli". Lo afferma il presidente dell'Udc ed ex ministro
per la P.A. Gianpiero D'Alia, a margine del comitato dell'Udc
siciliano in corso a Catania.
"Nel nostro decreto 101 del 2013 - spiega l'ex ministro -
abbiamo affrontato con determinazione la questione di una cura
dimagrante della macchina pubblica e dell'ingresso dei giovani
nella Pa. Sono previsti sistemi di prepensionamento negli enti
locali in difficolta' senza sostituzione nel posto lasciato
libero, cosi' come le norme sull'immissione in servizio dei
giovani vincitori di concorso e le procedure concorsuali
riservate ai precari permettono gia', nonostante i pesanti limiti
imposti nel turnover, una prima operazione di reale inversione
di rotta senza modifiche al quadro di finanza pubblica".
"Un obiettivo possibile - aggiunge D'Alia - e' la riduzione
del 30% dei dirigenti nel triennio, per mettere in moto quel
meccanismo del decreto '101' che introduce il 'concorso unico' e
reclutare cosi' quei quadri intermedi dotati di alta
specializzazione e alfabetizzazione digitale che mancano alla
nostra Pa. Il decreto ha anche avviato il primo censimento del
costo del personale delle societa' partecipate, che basterebbe
rendere operativo per individuare sprechi e strutture
elefantiache da tagliare".
"Qui non si tratta di mettere le generazioni l'una contro
l'altra - conclude D'Alia - ma di andare verso una P.A.
rinnovata ed efficiente che sia in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini. Si discuta degli strumenti, non
chiudendo nel cassetto quelli che ci sono gia' e lasciando da
parte polemiche che hanno il solo effetto di generalizzare e
svilire le professionalita' esistenti". (ANSA).
==P.A.: Damiano, no a privilegi anacronistici per impiegati
'Staffetta generazionale non puo' valere solo per il pubblico'
(ANSA) - ROMA, 30 MAR - ''Credo che i ministri del governo
Renzi dovrebbero sapere che almeno dal 1995 con la riforma Dini
il tema della previdenza si gestisce in modo unitario tra
dipendenti pubblici e privati. Riproporre adesso una differente
modalita' e' anacronistico, controproducente e socialmente
iniquo''. Per il presidente della commissione Lavoro della
Camera Cesare Damiano, intervistato dal Messaggero,
''l'argomento della staffetta generazionale non puo' valere solo
per il settore pubblico''.
''Quello che mi stupisce e' che non si percepisce il fatto che
sta per esplodere una questione previdenziale'', dice Damiano.
'' difficile reggere una situazione nella quale non si da'
soluzione al tema dei cosiddetti esodati che sta diventando
esplosivo, al tema quota 96, vale a dire degli insegnanti
costretti a rimanere a lavoro per un errore della riforma
Fornero e al tema delle cosiddette ricongiunzioni, errore
commesso dal governo Berlusconi che costringe i lavoratori che
ricongiungono i contributi passando dall'Inpdap all'Inps a
sborsare cifre che vanno fino a 200 mila euro pro capite''.
''Mancano le coperture per quota 96, per le ricongiunzioni e
per gli esodati. Ma io sono stanco di subordinare al tema delle
coperture e del risanamento del debito la questione sociale'',
sottolinea Damiano. ''Se, come giustamente dice Renzi, dobbiamo
dare una svolta in Europa anche innalzando la percentuale del
deficit, si ricavi in questa manovra una quota di risorse per
affrontare finalmente il problema delle pensioni''. (ANSA).