LA CONCERTAZIONE E’ FONDAMENTALE ANCHE NEL CAMPO DELLA SICUREZZA - di Vincenzo Vacca

giovedì 03 aprile 2014

Abbiamo  già diverse volte sottolineato come in modo superficiale si sta mettendo mano alla riorganizzazione delle Forze di polizia. Non è pensabile rapportarsi istituzionalmente alla delicata e complessa questione della sicurezza ( e aggiungerei a questo sostantivo l’aggettivo democratica) affidandosi semplicemente ai cosidetti tagli di Cottarelli. La sicurezza in uno stato democratico, mediante il giusto equilibrio finalizzato a  preservare la collettività dai vari reati e la garanzia dei  diritti soggettivi, deve essere oggetto di attenta valutazione. Si assiste,  invece, per quanto riguarda una non meglio precisata   riorganizzazione delle Forze di polizia, ad un mero calcolo di quanto si possa risparmiare eliminando presidi di controllo del territorio. Certo c’è un serio problema di sovrapposizione di competenze, ma questo va affrontato e risolto mediante un approfondito esame delle Forze dell’ordine non con estemporanee dichiarazioni che non sono il frutto di un piano concertato con gli operatori della sicurezza. Stiamo parlando di cose terribilmente serie soprattutto per un Paese, unico nell’ intera Europa, dove sono presenti da moltissimi anni organizzazioni criminali di stampo mafioso che contendono la sovranità allo Stato stesso (nonostante i numerosi colpi che hanno subito grazie all’impegno della Magistratura e delle Forze di polizia) e, inoltre, dove esistono, come riconosciuto da tutti,  livelli di corruzione e di evasione fiscale molto elevati.

Certo è giunto il momento di aumentare l’efficacia dell’attività giudiziaria nel nostro paese, ma per incamminarci su questa strada i paventati tagli non sono la soluzione e potrebbero diventare il problema nel problema. Occorre una maggiore ponderazione in certe scelte, se non vogliamo tra qualche anno pentirci amaramente di certe “riforme” che si pongono il solo obiettivo di risparmiare.

Pertanto, è auspicabile che tutti i massimi responsabili in materia di sicurezza tengano fortemente presente  la natura dei problemi sopra richiamati e gli interventi legislativi per i quali, al momento, non c’è alcuna chiarezza, non abbassino la quantità e la qualità dei livelli di sicurezza che si devono garantire a tutti i cittadini.

Il diritto alla sicurezza è basilare per poter esercitare tutti gli altri diritti. Vorrei evidenziare, tra le tante conseguenze scaturenti da interventi legislativi sbagliati, che se non è garantita sufficientemente la incolumità fisica delle persone, assisteremmo a una ulteriore desertificazione di tutti gli spazi di socializzazione e di incontro con relativo impoverimento della nostra democrazia. I reati predatori diventerebbero un ulteriore motivo per non farci uscire da casa se non per motivi strettamente necessari.

I gruppi parlamentari e il Governo, prima di intraprendere iniziative legislative volte a modificare le Istituzioni deputate alla sicurezza, dovrebbero promuovere incontri con tutti i massimi responsabili di questa fondamentale attività,  con i rappresentanti sindacali e con le rappresentanze militari per le polizie a ordinamento militare. Ascoltare e tenere conto delle varie proposte e, solo successivamente, avviare le riforme necessarie.  Anche nel settore della sicurezza la cosidetta concertazione assume una sua importanza  e, invece,  un improvvisato decisionismo  potrebbe farci pentire di certe nefaste scelte.   

 

Vincenzo Vacca

Segreterio Nazionale di Ficiesse

v.vacca@ficiesse.it


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