CARCERI: SIPPE, AL DON BOSCO DI PISA AGENTI COME CAMERIERI - IN DIRITTURA ARRIVO NORME CARCERI TRA PROTESTE E RINVII. OK DI CAMERA E SENATO A DDL SU MESSA IN PROVA E MISURE CAUTELARI. SE MAGISTRATO RITARDATARIO DETENUTO ESCE E C'E' ILLECITO TOGA

giovedì 03 aprile 2014

CARCERI: SIPPE, AL DON BOSCO DI PISA AGENTI COME CAMERIERI

SINDACATO DENUNCIA, COSTRETTI A RITIRARE VASSOI PRANZO DETENUTI

   (ANSA) - PISA, 2 APR - Gli agenti penitenziari a Pisa

diventano camerieri per i detenuti: lo denuncia in una nota il

Sindacato italiano di Polizia penitenziaria (Sippe) riferendo

che cio' avviene in conseguenza di un ordine di servizio dell'11

marzo scorso. La mansione, spiega una nota del sindacato,

"obbliga il personale penitenziario a ritirare il pesante

contenitore del pasto e a consegnarlo a un detenuto".

   Ma ora, aggiunge il segretario generale Alessandro de

Pasquale, "questa assurda vicenda, che forse non ha precedenti

nella storia dell'amministrazione penitenziaria, ha registrato

la prima vittima in quanto l'eccessivo peso del contenitore

avrebbe spedito in ospedale un sovrintendente di polizia

penitenziaria donna a cui sarebbe stata riconosciuta una

prognosi di oltre dieci giorni per una probabile slogatura al

polso". Il Sippe ha gia' richiesto l'intervento del nucleo

territoriale del Visag, il servizio di vigilanza sull'igiene e

la sicurezza, per "trovare un'adeguata soluzione perche' la

vicenda, oltre a riguardare l'aspetto igienico sanitario del

trasporto di un alimento, investe anche l'aspetto della

prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro". "Non e' escluso -

conclude Romeo Chierchia, vice segretario generale del Sippe -

che la sovrintendente faccia un'azione di rivalsa nei confronti

dell'amministrazione per i danni subiti". (ANSA).

 

IN DIRITTURA ARRIVO NORME CARCERI TRA PROTESTE E RINVII

OK DI CAMERA E SENATO A DDL SU MESSA IN PROVA E MISURE CAUTELARI

   (di Anna Laura Bussa)

   (ANSA) - ROMA, 2 APR - "Pacchetto carceri" in dirittura

d'arrivo tra mille polemiche e difficolta'. La Camera approva il

ddl sulla messa alla prova che batte il record di prima norma di

iniziativa parlamentare sulla giustizia approvata in questa

legislatura. Ma la protesta della Lega raggiunge dissensi

significativi con Gianluca Buonanno che ieri arriva addirittura

ad esibire in Aula una spigola ("pensavo che la discussione

sulle carceri fosse un pesce d'aprile"), iniziativa che gli vale

un'espulsione. E al Senato non va meglio. Il testo sulle misure

cautelari passa con 208 si', 12 no e un'astensione, ma sempre con

il Carroccio sul piede di guerra e con la minaccia che a

Montecitorio la norma verra' cambiata perche', assicurano i

deputati "i senatori hanno fatto un sacco di pasticci".

    Anche il ddl sulla messa alla prova, oggi approvato in via

definitiva alla Camera, era giunto, infatti, alla sua terza

navetta (Camera-Senato-Camera), cosi' come rischia di fare anche

il ddl sul voto di scambio. Il terzo provvedimento in cantiere

sul fronte Giustizia, quello che punisce chi chiede voti alla

criminalita' organizzata, votato prima dalla Camera e poi

modificato al Senato, rischia un nuovo "restyling" a

Montecitorio. Quasi scongiurata l'ipotesi di un decreto del

governo per riscriverlo, cioe' per togliere la parte che fa

rientrare nel reato di voto di scambio anche la "messa a

disposizione" del parlamentare in cambio dei voti dati o

promessi dai mafiosi, e' quasi certo, si assicura in fonti della

maggioranza, che il testo verra' riscritto in Aula attraverso

alcuni emendamenti. Nel Pd e nel centrodestra, si assicura, si

vuole accogliere l'istanza dei magistrati anti-mafia che

definiscono la previsione della "messa a disposizione" troppo

"generica e vaga". In piu', l'idea e' anche quella di ridurre la

pena, fissata dal Senato a 12 anni, che e' la stessa prevista per

il concorso esterno in associazione mafiosa. E' vero che secondo

alcuni esponenti di FI al Senato la norma sul voto di scambio

cosi' com'e' stata modificata dalla Camera Alta non piacerebbe ai

magistrati perche' "tipizzerebbe il reato di concorso esterno"

che di fatto ancora non e' riuscito a entrare nel codice (ha

natura giurisprudenziale), ma i deputati non sembrano

intenzionati a mollare: il ddl verra' cambiato e questo significa

che dovra' tornare a Palazzo Madama si spera per un'approvazione

definitiva. Anche se ormai per farlo valere per le prossime

Europee difficilmente si fara' ancora in tempo.

   Sui testi "sfolla-carceri" approvati in entrambi i rami del

Parlamento i commenti della politica sono comunque positivi. Il

sottosegretario alla Giustizia Enrico Costa, commentando quello

della messa alla prova, parla di "atto di civilta' giuridica che

avra' come effetto immediato quello di deflazionare i Tribunali",

mentre il presidente della commissione Giustizia della Camera

Donatella Ferranti definisce la nuova legge una "svolta

culturale".

   Anche al Senato i commenti sono favorevoli. Per Elisabetta

Casellati, il testo sulle misure cautelari che rendera' piu'

difficile il ricorso al carcere prima della condanna definitiva,

"va nella giusta direzione". Secondo gli ultimi dati, ricorda,

su 60.828 detenuti solo 37.000 sono i condannati in via

definitiva, mentre il 40% della popolazione carceraria e' in

attesa di un giudizio definitivo: si tratta di ben 22.240

persone. Una "situazione che va risolta", nonostante la

Giustizia non sembri rientrare almeno per ora tra le priorita'

del governo, preso da riforme e lavoro, e nonostante il percorso

accidentato che gli riserva il Parlamento. "Abbiamo preso un

impegno anche con il presidente della Repubblica di risolvere

l'emergenza carceri - insiste Ferranti - e vogliamo

mantenerlo".(ANSA).

 

CARCERI: CUSTODIA CAUTELARE,ECCO DDL VOTATO SENATO

SE MAGISTRATO RITARDATARIO DETENUTO ESCE E C'E' ILLECITO TOGA

   (di Anna Laura Bussa)

   (ANSA) - ROMA, 2 APR - L'Aula del Senato approva il ddl sulle

misure di custodia cautelare con 208 "si'", 12 "no" e un'

astensione. Un provvedimento che ora torna alla Camera perche'

modificato a palazzo Madama e che di fatto rendera' piu' difficile

la misura di custodia cautelare in carcere inasprendo pero' le

pene interdittive.

   Queste alcune delle novita' introdotte:

  - SE MAGISTRATO RITARDATARIO, DETENUTO ESCE E PER LUI SCATTA

ILLECITO DISCIPLINARE: Guai in vista per i magistrati che

presentano in ritardo (oltre i 30 giorni o i 45 per i casi piu'

complessi) le motivazioni delle ordinanze con le quali

confermano o rigettano la richiesta di riesame di una misura

cautelare. Chi e' in carcere dovra' essere liberato senza che la

misura possa essere reiterata, come accade invece ora, e il

magistrato incorrera' in un illecito disciplinare non inferiore

alla censura. Sul quale si dovra' comunque pronunciare il Csm. Il

che significa, tra le altre cose, che nel caso in cui il suo

nome sia in ballo per una promozione dovrebbe fare, ad esempio,

un passo indietro rispetto a un altro candidato.

  - DIRITTO DI VISITA ANCHE PER CHI HA FIGLI, CONIUGE O

CONVIVENTE MORE UXORIO CON HANDICAP GRAVE: Un'altra norma votata

a larga maggioranza al Senato prevede che a prescindere dal

reato che si e' commesso, il detenuto possa recarsi in visita

presso il convivente more uxorio o presso il figlio affetti da

handicap grave.

  - PIU' DIFFICILE CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE - L'obiettivo

del ddl e' quello di ridurre il sovraffollamento carcerario e

quindi si rende piu' difficile il ricorso alla custodia cautelare

in carcere. Le situazioni di concreto e attuale pericolo non

potranno essere desunte esclusivamente dalla gravita' del reato.

Si introduce il principio secondo cui la custodia in carcere puo'

essere irrorata quando altre misure coercitive o interdittive

risultino inadeguate. Si potranno applicare le misure cautelari

anche in presenza del reato di finanziamento illecito ai

partiti. Se il magistrato non rinuncia all'ipotesi della

detenzione in carcere dovra' motivarne le ragioni. E se chi e'

agli arresti domiciliari non rispetta le regole, se li vedra'

revocare.

   SI INASPRISCONO LE PENE INTERDITTIVE: Le misure interdittive

come ad esempio l'interdizione dai pubblici uffici potranno

essere comminate con piu' facilita', potranno essere abbinate, e

la loro durata, ora di due mesi, potra' arrivare fino a un

anno.(ANSA).

 

 

 


Tua email:   Invia a: