CARCERI: SIPPE, AL DON BOSCO DI PISA AGENTI COME CAMERIERI - IN DIRITTURA ARRIVO NORME CARCERI TRA PROTESTE E RINVII. OK DI CAMERA E SENATO A DDL SU MESSA IN PROVA E MISURE CAUTELARI. SE MAGISTRATO RITARDATARIO DETENUTO ESCE E C'E' ILLECITO TOGA
CARCERI: SIPPE, AL DON BOSCO DI PISA AGENTI COME CAMERIERI
SINDACATO DENUNCIA, COSTRETTI A RITIRARE VASSOI PRANZO DETENUTI
(ANSA) - PISA, 2 APR - Gli agenti penitenziari a Pisa
diventano camerieri per i detenuti: lo denuncia in una nota il
Sindacato italiano di Polizia penitenziaria (Sippe) riferendo
che cio' avviene in conseguenza di un ordine di servizio dell'11
marzo scorso. La mansione, spiega una nota del sindacato,
"obbliga il personale penitenziario a ritirare il pesante
contenitore del pasto e a consegnarlo a un detenuto".
Ma ora, aggiunge il segretario generale Alessandro de
Pasquale, "questa assurda vicenda, che forse non ha precedenti
nella storia dell'amministrazione penitenziaria, ha registrato
la prima vittima in quanto l'eccessivo peso del contenitore
avrebbe spedito in ospedale un sovrintendente di polizia
penitenziaria donna a cui sarebbe stata riconosciuta una
prognosi di oltre dieci giorni per una probabile slogatura al
polso". Il Sippe ha gia' richiesto l'intervento del nucleo
territoriale del Visag, il servizio di vigilanza sull'igiene e
la sicurezza, per "trovare un'adeguata soluzione perche' la
vicenda, oltre a riguardare l'aspetto igienico sanitario del
trasporto di un alimento, investe anche l'aspetto della
prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro". "Non e' escluso -
conclude Romeo Chierchia, vice segretario generale del Sippe -
che la sovrintendente faccia un'azione di rivalsa nei confronti
dell'amministrazione per i danni subiti". (ANSA).
IN DIRITTURA ARRIVO NORME CARCERI TRA PROTESTE E RINVII
OK DI CAMERA E SENATO A DDL SU MESSA IN PROVA E MISURE CAUTELARI
(di Anna Laura Bussa)
(ANSA) - ROMA, 2 APR - "Pacchetto carceri" in dirittura
d'arrivo tra mille polemiche e difficolta'. La Camera approva il
ddl sulla messa alla prova che batte il record di prima norma di
iniziativa parlamentare sulla giustizia approvata in questa
legislatura. Ma la protesta della Lega raggiunge dissensi
significativi con Gianluca Buonanno che ieri arriva addirittura
ad esibire in Aula una spigola ("pensavo che la discussione
sulle carceri fosse un pesce d'aprile"), iniziativa che gli vale
un'espulsione. E al Senato non va meglio. Il testo sulle misure
cautelari passa con 208 si', 12 no e un'astensione, ma sempre con
il Carroccio sul piede di guerra e con la minaccia che a
Montecitorio la norma verra' cambiata perche', assicurano i
deputati "i senatori hanno fatto un sacco di pasticci".
Anche il ddl sulla messa alla prova, oggi approvato in via
definitiva alla Camera, era giunto, infatti, alla sua terza
navetta (Camera-Senato-Camera), cosi' come rischia di fare anche
il ddl sul voto di scambio. Il terzo provvedimento in cantiere
sul fronte Giustizia, quello che punisce chi chiede voti alla
criminalita' organizzata, votato prima dalla Camera e poi
modificato al Senato, rischia un nuovo "restyling" a
Montecitorio. Quasi scongiurata l'ipotesi di un decreto del
governo per riscriverlo, cioe' per togliere la parte che fa
rientrare nel reato di voto di scambio anche la "messa a
disposizione" del parlamentare in cambio dei voti dati o
promessi dai mafiosi, e' quasi certo, si assicura in fonti della
maggioranza, che il testo verra' riscritto in Aula attraverso
alcuni emendamenti. Nel Pd e nel centrodestra, si assicura, si
vuole accogliere l'istanza dei magistrati anti-mafia che
definiscono la previsione della "messa a disposizione" troppo
"generica e vaga". In piu', l'idea e' anche quella di ridurre la
pena, fissata dal Senato a 12 anni, che e' la stessa prevista per
il concorso esterno in associazione mafiosa. E' vero che secondo
alcuni esponenti di FI al Senato la norma sul voto di scambio
cosi' com'e' stata modificata dalla Camera Alta non piacerebbe ai
magistrati perche' "tipizzerebbe il reato di concorso esterno"
che di fatto ancora non e' riuscito a entrare nel codice (ha
natura giurisprudenziale), ma i deputati non sembrano
intenzionati a mollare: il ddl verra' cambiato e questo significa
che dovra' tornare a Palazzo Madama si spera per un'approvazione
definitiva. Anche se ormai per farlo valere per le prossime
Europee difficilmente si fara' ancora in tempo.
Sui testi "sfolla-carceri" approvati in entrambi i rami del
Parlamento i commenti della politica sono comunque positivi. Il
sottosegretario alla Giustizia Enrico Costa, commentando quello
della messa alla prova, parla di "atto di civilta' giuridica che
avra' come effetto immediato quello di deflazionare i Tribunali",
mentre il presidente della commissione Giustizia della Camera
Donatella Ferranti definisce la nuova legge una "svolta
culturale".
Anche al Senato i commenti sono favorevoli. Per Elisabetta
Casellati, il testo sulle misure cautelari che rendera' piu'
difficile il ricorso al carcere prima della condanna definitiva,
"va nella giusta direzione". Secondo gli ultimi dati, ricorda,
su 60.828 detenuti solo 37.000 sono i condannati in via
definitiva, mentre il 40% della popolazione carceraria e' in
attesa di un giudizio definitivo: si tratta di ben 22.240
persone. Una "situazione che va risolta", nonostante la
Giustizia non sembri rientrare almeno per ora tra le priorita'
del governo, preso da riforme e lavoro, e nonostante il percorso
accidentato che gli riserva il Parlamento. "Abbiamo preso un
impegno anche con il presidente della Repubblica di risolvere
l'emergenza carceri - insiste Ferranti - e vogliamo
mantenerlo".(ANSA).
CARCERI: CUSTODIA CAUTELARE,ECCO DDL VOTATO SENATO
SE MAGISTRATO RITARDATARIO DETENUTO ESCE E C'E' ILLECITO TOGA
(di Anna Laura Bussa)
(ANSA) - ROMA, 2 APR - L'Aula del Senato approva il ddl sulle
misure di custodia cautelare con 208 "si'", 12 "no" e un'
astensione. Un provvedimento che ora torna alla Camera perche'
modificato a palazzo Madama e che di fatto rendera' piu' difficile
la misura di custodia cautelare in carcere inasprendo pero' le
pene interdittive.
Queste alcune delle novita' introdotte:
- SE MAGISTRATO RITARDATARIO, DETENUTO ESCE E PER LUI SCATTA
ILLECITO DISCIPLINARE: Guai in vista per i magistrati che
presentano in ritardo (oltre i 30 giorni o i 45 per i casi piu'
complessi) le motivazioni delle ordinanze con le quali
confermano o rigettano la richiesta di riesame di una misura
cautelare. Chi e' in carcere dovra' essere liberato senza che la
misura possa essere reiterata, come accade invece ora, e il
magistrato incorrera' in un illecito disciplinare non inferiore
alla censura. Sul quale si dovra' comunque pronunciare il Csm. Il
che significa, tra le altre cose, che nel caso in cui il suo
nome sia in ballo per una promozione dovrebbe fare, ad esempio,
un passo indietro rispetto a un altro candidato.
- DIRITTO DI VISITA ANCHE PER CHI HA FIGLI, CONIUGE O
CONVIVENTE MORE UXORIO CON HANDICAP GRAVE: Un'altra norma votata
a larga maggioranza al Senato prevede che a prescindere dal
reato che si e' commesso, il detenuto possa recarsi in visita
presso il convivente more uxorio o presso il figlio affetti da
handicap grave.
- PIU' DIFFICILE CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE - L'obiettivo
del ddl e' quello di ridurre il sovraffollamento carcerario e
quindi si rende piu' difficile il ricorso alla custodia cautelare
in carcere. Le situazioni di concreto e attuale pericolo non
potranno essere desunte esclusivamente dalla gravita' del reato.
Si introduce il principio secondo cui la custodia in carcere puo'
essere irrorata quando altre misure coercitive o interdittive
risultino inadeguate. Si potranno applicare le misure cautelari
anche in presenza del reato di finanziamento illecito ai
partiti. Se il magistrato non rinuncia all'ipotesi della
detenzione in carcere dovra' motivarne le ragioni. E se chi e'
agli arresti domiciliari non rispetta le regole, se li vedra'
revocare.
SI INASPRISCONO LE PENE INTERDITTIVE: Le misure interdittive
come ad esempio l'interdizione dai pubblici uffici potranno
essere comminate con piu' facilita', potranno essere abbinate, e
la loro durata, ora di due mesi, potra' arrivare fino a un
anno.(ANSA).