SCINO (PD): E’ NECESSARIO UNIFICARE I CORPI DI POLIZIA. SONO TROPPI I DIRIGENTI E LE SOVRAPPOSIZIONI

giovedì 10 aprile 2014

Pubblichiamo la comunicazione in Consiglio Comunale di Firenze di Salvatore Scino (PD). Ricordiamo che il consigliere comunale è anche Ispettore della Guardia di finanza e componente del CoBaR Toscana.

 

Da molti anni si dibatte nel Paese in merito all’unificazione dei cinque Corpi di Polizia, ovvero Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale, senza tener conto delle ulteriori polizie locali a carattere regionale, provinciale e municipale.

Nonostante i tagli al personale operati negli ultimi anni, congiunti all’esiguo numero di assunzioni, i rispettivi organici continuano ad essere di tutto rispetto:

 

Polizia di Stato circa 108.000;
Carabinieri circa 108.000;
Guardia di Finanza circa 63.000;
Polizia Penitenziaria circa 50.000;
Corpo Forestale dello Stato circa 7.600, in servizio effettivo su dotazione organica di 9.200 unità (a questi si aggiungano circa mille forestali alle dipendenza diretta delle Regioni a Statuto autonomo);
Polizia locale (Urbana e Provinciale) almeno 100 mila unità (?), ormai organizzata come una Forza di polizia nazionale, in molti casi anche con funzioni di Ordine Pubblico.

Ora, causa la crisi economica oramai quinquennale che sta attraversando il Paese, in considerazione della volontà di risparmio sulla spesa pubblica, spending review, la problematica inerente la razionalizzazione anche attraverso l’unificazione dei Corpi di Polizia diviene di grande attualità.

Sul tema, nel corso degli anni si sono svolti numerosi convegni e incontri in tutte le sedi, tuttavia nulla di concreto è stato fatto: gli unici impegni che vengono presi (a parole, oserei dire) sono quelli relativi al coordinamento interforze. L’accorpamento è diventato solo uno slogan!

Grazie alla mia pluriennale esperienza nei Consigli della Rappresentanza Militare, a tutti i livelli, ho maturato via via la convinzione che sia a questo punto indispensabile approdare ad una legge quadro, che razionalizzi e unifichi sul territorio nazionale questo fondamentale comparto.

A seguito dell’entrata in vigore della famosa legge nr. 121/81 (riforma della Polizia di Stato) abbiamo assistito alla continua revisione organizzativa degli Uffici dei Corpi di Polizia, non in ragione delle reali esigenze del Paese, ma principalmente per favorire le aspettative di carriera dell'alta dirigenza; lo dimostra l’altissimo numero di Generali e Colonnelli, Questori e Prefetti, sproporzionato in rapporto al personale operativo.

Va da sé che un così cospicuo numero di alti dirigenti comporta tutta una serie di incombenze burocratiche e di personale che appesantiscono oltremodo le strutture dell’intero comparto.

Posto che l’urgenza di razionalizzare e unificare almeno alcuni di questi Corpi non sia più rinviabile, sia per motivi di risparmio economico che di efficienza, occorre che il Governo ponga tra le sue priorità anche tale delicata problematica.

La politica deve avere il coraggio, finalmente, di dare risposte serie e immediate in merito, anche per fornire riscontro alle lagnanze legate alla mancanza di personale operativo, contrapposta all’alto numero di poliziotti, carabinieri e finanzieri disseminati nei vari Ministeri e sedi Istituzionali.

Si faccia un piano urgente e si rinunci alle sovrapposizioni di competenze, di strutture e di unità operative sul territorio, compresi gli ormai esagerati e inutili servizi di scorta di carattere in favore di persone che non ne hanno vera necessità, in particolare si tolgano, con provvedimento immediato, anche le auto di servizio con relativo personale di polizia alle tante ex-cariche Istituzionali!

Si proceda alla unificazione e razionalizzazione dei reparti speciali, cinofili, cavalieri, soccorritori alpini, sommozzatori di cui dispone ciascuna forza di polizia, ed al naturale passaggio di tutti i servizi nautici e aerei ad una solo corpo di polizia con la Marina e Aeronautica bastano per lo svolgimento dell'attività di controllo del mare e aereo  per fungere da supporto alle attività che ivi devono svolgere le FF.PP. preposte. Lo stesso si deve fare con la Centrale Operativa Unificata 112 (sull'esempio del 118) prevista dalle direttive europee, ma che in Italia è stata organizzata in modo inadeguato, facendola gestire a call center, facendone così certificare ai detrattori il suo fallimento. Questo però solo in Italia, mentre negli altri Stati la cosa funziona!

Inoltre, solo per citare una specializzazione presente in ogni Corpo Militare e di Polizia, faccio l’esempio del personale medico rispettivamente arruolato:

800 circa nell’Esercito;
200 circa nell’Aeronautica Militare;
200 circa Marina Militare;
110 circa Carabinieri;
400 circa Polizia di Stato;
25 circa Guardia di Finanza;
4 circa Polizia Penitenziaria.

Una inutile reiterazione di Uffici che presuppongono distinte sessioni di reclutamento e di Commissioni sanitarie (3 volte l’anno ciascuna!).

Oltre a ciò, andrebbe razionalizzato il sistema delle strutture di Formazione, unificando e riducendo le innumerevoli Scuole delle FF.PP. che assorbono risorse economiche enormi per canoni, manutenzioni e personale impiegato.

Conseguentemente, si potrebbero effettuare i concorsi unificati per l'ammissione nei ruoli di ciascuna FF.PP., eliminando altresì la norma che obbliga ad arruolare tramite l'Esercito che ha ottenuto l’effetto di aumentare l'età anagrafica dei nuovi assunti, con evidenti conseguenze negative sull'operatività dei Corpi di polizia.

Si deve, una buona volta, chiarire quali debbano essere i ruoli e quante debbano essere le FF.PP. sul territorio nazionale.

Servirebbe una vera forza territoriale, alla stregua dei Carabinieri capillarmente presente sul territorio, dove far confluire anche la Polizia locale. Infine, una Forza di polizia “generale” per compiti più ampi che vanno dalla lotta alla criminalità organizzata, mafie, ecomafie, agroalimentare all' Ordine Pubblico etc. e una polizia con poteri in materia economico-fiscale (G di F.); basta baschi verdi, blu, rossi etc., tutti buttati nella mischia a svolgere attività di Ordine Pubblico lasciando spesso a margine le attività di Polizia Giudiziaria ed economica! Meno Uffici dirigenziali che assorbono enormi risorse umane ed economiche e più presenza operativa sul territorio.

La razionalizzazione e l’accorpamento, se attuati, sono ulteriori chiari segnali, di volontà del Governo, di modernità e cambiamento verso i cittadini e agli stessi appartenenti ai Corpi di Polizia!

 

Firenze, 7 aprile 2014                            Il Consigliere Comunale

                                                                         Salvatore Scino

 


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