FISCO: GASPARRI, INDAGINE PARLAMENTARE SU PRESUNTI ABUSI GDF - PRIMO ROUND RIFORMA P.A, UN PIN CIASCUNO CONTRO LE CODE. RENZI, PER SFIDA SERVONO MARINES; NO ESUBERI, LENTE SU DIRIGENTI. SU RIFORMA NON REFERENDUM MA CONSULTAZIONE
Â
FISCO: GASPARRI, INDAGINE PARLAMENTARE SU PRESUNTI ABUSI GDF
  (ANSA) - ROMA, 29 APR - "Le notizie del quotidiano Libero su
presunti comportamenti vessatori della Guardia di Finanza
compiuti durante accertamenti fiscali sono sconcertanti. Serve
un'indagine parlamentare per fare luce su quanto accade
all'interno del Corpo. Proprio per distinguere la corretta
condotta della maggior parte degli appartenenti alla Finanza,
vanno posti i riflettori su quanto e' emerso, sugli eventuali
comportamenti errati e vessatori. Chi agisce con correttezza non
merita in alcun modo di essere accomunato in un giudizio
complessivo negativo sulla base di quanto si legge. L'indagine
parlamentare serve proprio a capire se abusi ci sono stati, da
parte di chi, quali direttive sono state impartite in tema di
lotta all'evasione fiscale per colpire i soliti noti e non i
grandi evasori pur di fare 'cassa' e non far calare la media. Lo
si deve in primo luogo alla Guardia di Finanza, la cui lunga
storia non merita macchie". Lo afferma il senatore di Forza
Italia Maurizio Gasparri.
Â
PRIMO ROUND RIFORMA P.A, UN PIN CIASCUNO CONTRO LE CODE
RENZI, PER SFIDA SERVONO MARINES; NO ESUBERI, LENTE SU DIRIGENTI
  (ANSA) - ROMA, 29 APR - La riforma della p.a. approda in
consiglio dei ministri, ma senza alcun decreto. Nell'ultimo
giorno utile di aprile, cercando di rispettare la tabella di
marcia dettata da Matteo Renzi, il governo non varera' le nuove
norme, destinate a confluire in due provvedimenti distinti nelle
prossime settimane (giorni fa si era parlato del cosiddetto
"Sforbicia-Italia"), ma comunque le presentera' e le "raccontera'"
ufficialmente agli italiani, avviando un nuovo metodo "a
sorpresa" per coinvolgere le stesse amministrazioni pubbliche in
un impegno e una sfida tra le piu' difficili. Anzi, "la piu'
difficile", l'ha definita Renzi, invocando addirittura i Marines
per affrontare temi e misure che sicuramente saranno destinate a
"far discutere".
  Ancora una volta una delle idee di base e' quella di rendere
la p.a. piu' accessibile e semplice, trasparente e a portata di
tutti. Ogni cittadino verra' quindi innanzitutto dotato di una
"identita' digitale", il che vuol dire, ha spiegato il presidente
del Consiglio, "dare a tutti un pin" che permettera' l'accesso ai
servizi pubblici, senza piu' code per un certificato o per pagare
le bollette.
  Il mare magnum della pubblica amministrazione implica pero'
anche ben altro ed e' per questo da sempre uno dei terreni piu'
spinosi per i governi. Renzi ha chiarito ancora una volta che
nella riforma di esuberi non si parlera', soprattutto degli
85.000 indicati in un primo momento da Carlo Cottarelli. I
"poveri dipendenti", l'ha chiamati il presidente del Consiglio,
non saranno toccati: "nessuno verra' licenziato perche' il governo
ha da tagliare", ha assicurato il premier presentando di fatto
in anticipo i punti salienti della riforma direttamente ai
cittadini, approfittando del salotto televisivo di Porta a
Porta.
  I dirigenti "che fanno i furbi invece vanno beccati". Ancora
una volta la lente si concentrera' dunque sulla parte alta della
p.a., come gia' fatto imponendo un tetto agli stipendi dei
manager. "Servono dirigenti che facciano i dirigenti, non e'
possibile poi che il premio di produzione aumenti con
l'indennita' e a prescindere dai risultati e dalla situazione del
paese", ha detto ancora Renzi, lasciando intendere che i premi
saranno variabili e commisurati alle performance. Per loro ci
sara' anche una specie di contratto a tempo determinato, i cui
dettagli saranno svelati pero' piu' in la'.
  Piu' in generale, l'obiettivo e' "beccare i fannulloni e farli
smettere" di stare con le mani in mano e valorizzare "i tanti
non fannulloni" dandogli un premio, incentivandone gli scatti di
carriera e magari anche lo stipendio. L'intento non e' quello di
tagliare o ridurre ma di far lavorare tutti di piu'.
  In uno dei due provvedimenti un'attenzione particolare
potrebbe infine essere dedicata alla municipalizzate, quelle che
il governo vuole portare da 8.000 a 1.000. "Ai Comuni che si
comportano in modo poco serio gli chiudi il rubinetto, perche'
non vale che uno virtuoso deve pagare anche per quello
spendaccione. Privatizzare le municipalizzate? Puo' essere una
soluzione, a Firenze l'ho fatto", ha rivendicato il
premier.(ANSA).
Â
P.A: RENZI, SU RIFORMA NON REFERENDUM MA CONSULTAZIONE
  (ANSA) - ROMA, 29 APR - Sulla riforma della pubblica
amministrazione "non ci sara' un referendum ma una forma di
consultazione". Lo spiega Matteo Renzi a Porta a Porta. (ANSA).
Â