FISCO: GASPARRI, INDAGINE PARLAMENTARE SU PRESUNTI ABUSI GDF - PRIMO ROUND RIFORMA P.A, UN PIN CIASCUNO CONTRO LE CODE. RENZI, PER SFIDA SERVONO MARINES; NO ESUBERI, LENTE SU DIRIGENTI. SU RIFORMA NON REFERENDUM MA CONSULTAZIONE

mercoledì 30 aprile 2014

 

FISCO: GASPARRI, INDAGINE PARLAMENTARE SU PRESUNTI ABUSI GDF

   (ANSA) - ROMA, 29 APR - "Le notizie del quotidiano Libero su

presunti comportamenti vessatori della Guardia di Finanza

compiuti durante accertamenti fiscali sono sconcertanti. Serve

un'indagine parlamentare per fare luce su quanto accade

all'interno del Corpo. Proprio per distinguere la corretta

condotta della maggior parte degli appartenenti alla Finanza,

vanno posti i riflettori su quanto e' emerso, sugli eventuali

comportamenti errati e vessatori. Chi agisce con correttezza non

merita in alcun modo di essere accomunato in un giudizio

complessivo negativo sulla base di quanto si legge. L'indagine

parlamentare serve proprio a capire se abusi ci sono stati, da

parte di chi, quali direttive sono state impartite in tema di

lotta all'evasione fiscale per colpire i soliti noti e non i

grandi evasori pur di fare 'cassa' e non far calare la media. Lo

si deve in primo luogo alla Guardia di Finanza, la cui lunga

storia non merita macchie". Lo afferma il senatore di Forza

Italia Maurizio Gasparri.

 

PRIMO ROUND RIFORMA P.A, UN PIN CIASCUNO CONTRO LE CODE

RENZI, PER SFIDA SERVONO MARINES; NO ESUBERI, LENTE SU DIRIGENTI

   (ANSA) - ROMA, 29 APR - La riforma della p.a. approda in

consiglio dei ministri, ma senza alcun decreto. Nell'ultimo

giorno utile di aprile, cercando di rispettare la tabella di

marcia dettata da Matteo Renzi, il governo non varera' le nuove

norme, destinate a confluire in due provvedimenti distinti nelle

prossime settimane (giorni fa si era parlato del cosiddetto

"Sforbicia-Italia"), ma comunque le presentera' e le "raccontera'"

ufficialmente agli italiani, avviando un nuovo metodo "a

sorpresa" per coinvolgere le stesse amministrazioni pubbliche in

un impegno e una sfida tra le piu' difficili. Anzi, "la piu'

difficile", l'ha definita Renzi, invocando addirittura i Marines

per affrontare temi e misure che sicuramente saranno destinate a

"far discutere".

   Ancora una volta una delle idee di base e' quella di rendere

la p.a. piu' accessibile e semplice, trasparente e a portata di

tutti. Ogni cittadino verra' quindi innanzitutto dotato di una

"identita' digitale", il che vuol dire, ha spiegato il presidente

del Consiglio, "dare a tutti un pin" che permettera' l'accesso ai

servizi pubblici, senza piu' code per un certificato o per pagare

le bollette.

   Il mare magnum della pubblica amministrazione implica pero'

anche ben altro ed e' per questo da sempre uno dei terreni piu'

spinosi per i governi. Renzi ha chiarito ancora una volta che

nella riforma di esuberi non si parlera', soprattutto degli

85.000 indicati in un primo momento da Carlo Cottarelli. I

"poveri dipendenti", l'ha chiamati il presidente del Consiglio,

non saranno toccati: "nessuno verra' licenziato perche' il governo

ha da tagliare", ha assicurato il premier presentando di fatto

in anticipo i punti salienti della riforma direttamente ai

cittadini, approfittando del salotto televisivo di Porta a

Porta.

   I dirigenti "che fanno i furbi invece vanno beccati". Ancora

una volta la lente si concentrera' dunque sulla parte alta della

p.a., come gia' fatto imponendo un tetto agli stipendi dei

manager. "Servono dirigenti che facciano i dirigenti, non e'

possibile poi che il premio di produzione aumenti con

l'indennita' e a prescindere dai risultati e dalla situazione del

paese", ha detto ancora Renzi, lasciando intendere che i premi

saranno variabili e commisurati alle performance. Per loro ci

sara' anche una specie di contratto a tempo determinato, i cui

dettagli saranno svelati pero' piu' in la'.

   Piu' in generale, l'obiettivo e' "beccare i fannulloni e farli

smettere" di stare con le mani in mano e valorizzare "i tanti

non fannulloni" dandogli un premio, incentivandone gli scatti di

carriera e magari anche lo stipendio. L'intento non e' quello di

tagliare o ridurre ma di far lavorare tutti di piu'.

   In uno dei due provvedimenti un'attenzione particolare

potrebbe infine essere dedicata alla municipalizzate, quelle che

il governo vuole portare da 8.000 a 1.000. "Ai Comuni che si

comportano in modo poco serio gli chiudi il rubinetto, perche'

non vale che uno virtuoso deve pagare anche per quello

spendaccione. Privatizzare le municipalizzate? Puo' essere una

soluzione, a Firenze l'ho fatto", ha rivendicato il

premier.(ANSA).

 

P.A: RENZI, SU RIFORMA NON REFERENDUM MA CONSULTAZIONE

   (ANSA) - ROMA, 29 APR - Sulla riforma della pubblica

amministrazione "non ci sara' un referendum ma una forma di

consultazione". Lo spiega Matteo Renzi a Porta a Porta. (ANSA).

 


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