CRAC SOPAF: ARRESTATI I FRATELLI MAGNONI, TRUFFA A ENTI. FRODE DA 79 MILIONI A CASSE GIORNALISTI, MEDICI E RAGIONIERI - GB: PRELIEVO FISCO IN CONTI CORRENTI EVASORI, POLEMICHE. COMMISSIONE PARLAMENTO CRITICA MISURA PROPOSTA DA GOVERNO
CRAC SOPAF: ARRESTATI I FRATELLI MAGNONI, TRUFFA A ENTI
FRODE DA 79 MILIONI A CASSE GIORNALISTI, MEDICI E RAGIONIERI
  (ANSA) - MILANO, 9 MAG - Non solo le responsabilita' per ''il
dissesto'' di una holding finanziaria, attraverso una serie di
''episodi distrattivi e dissipatori'', ma anche l'utilizzo in un
''piu' ampio e consolidato quadro criminale'' della societa' per
arricchirsi attraverso frodi fiscali e soprattutto truffe per un
totale di 79 milioni di euro ai danni delle casse previdenziali
di giornalisti, medici e ragionieri. Sono queste, in sostanza,
le accuse che hanno portato in carcere stamani i tre fratelli
Ruggero, Aldo e Giorgio Magnoni, e il figlio di quest'ultimo,
Luca, ossia gli eredi di una famiglia che ha avuto un ruolo da
protagonista in numerose vicende finanziarie degli ultimi
cinquant'anni, dalla Banca Privata Italiana di Michele Sindona
alla Bpi di Gianpiero Fiorani fino alla Lehman Brothers.
  L'inchiesta, coordinata dal pm di Milano Gaetano Ruta e
condotta dai militari del Nucleo speciale di polizia valutaria
della Gdf, vede al centro il crac della holding Sopaf e le
accuse sono bancarotta fraudolenta, associazione per delinquere,
truffa aggravata, appropriazione indebita, frode fiscale e
riciclaggio. Secondo le indagini, in particolare, i fratelli
Magnoni, personaggi molto noti della finanza italiana, avrebbero
distratto oltre 100 milioni di euro dal patrimonio della Sopaf,
'storica' societa' di intermediazione e amministrazione
finanziaria fondata nel capoluogo lombardo nel 1980, poi quotata
anche in Borsa e in regime di concordato preventivo dal febbraio
2013. Inoltre, i Magnoni, come si legge nelle carte
dell'inchiesta, avrebbero realizzato ''piu' truffe ai danni di
terzi, sempre connotate da danni patrimoniali di rilevante
gravita' e, correlativamente, da ingenti guadagni illeciti'': una
connessa ad ''un investimento immobiliare, ai danni della Cassa
di Risparmio di Ferrara, con un illecito guadagno di 17 milioni
di euro; piu' truffe ai danni di enti previdenziali (Enpam e
Inpgi)'', le casse dei medici e dei giornalisti, ''nella
negoziazione di strumenti finanziari denominati FIP, con un
illecito guadagno pari a 27 milioni di euro''. E in piu', come
chiarisce il pm, ''abusando delle disponibilita' economiche
raccolte nell'ambito della attivita' di Adenium Sgr S.p.a.
(interamente controllata da Sopaf S.p.a.), si appropriavano
indebitamente della somma complessiva di 52 milioni di euro
conferita dalla Cassa di Previdenza e Assistenza dei Ragionieri
e dei Periti Commerciali, trasferendo le somme sottratte a piu'
riprese, estero su estero, in modo da occultarne la provenienza
delittuosa e agevolarne il riciclaggio ed il reimpiego una volta
rientrate in Italia''.
  Giorgio Magnoni, 74 anni, figlio di Giuliano che fu socio e
consuocero del banchiere e 'bancarottiere' siciliano Sindona,
sarebbe stato il ''capo'' dell'associazione per delinquere,
attiva tra il 2005 e il 2013, e avrebbe presieduto ''a tutte le
attivita' illecite del gruppo coordinandone la strategia e
stabilendo tempi e modi di attuazione delle operazioni'', mentre
il fratello Ruggero, che e' stato vice presidente Europa di
Lehman Brothers, ha lavorato in Nomura Italia e ha partecipato
anche alla scalata Telecom, avrebbe collaborato ''in particolare
nella costruzione di operazioni finanziarie finalizzate al
conseguimento di profitti illeciti''. Il figlio di Giorgio
Magnoni, Luca, invece, stando all'imputazione, ''assisteva e
collaborava in tutte le attivita' illecite dell'associazione,
condividendone l'attuazione con gli altri membri''. Aldo
Magnoni, che e' stato ideatore dell'Oak Fund nella scalata
Telecom, era ''deputato a seguire le operazioni immobiliari,
curava le attivita' connesse alla realizzazione di guadagni in
pregiudizio delle controparti negoziali ed al loro
occultamento''.  Arrestati su ordinanza del gip di Milano Donatella Banci
Buonamici anche Andrea Toschi, che e' stato presidente di Arner
Bank, Alberto Ciamperoni, ad della societa' di gestione risparmio
Adenium, e Gianluca Selvi, dominus della societa' Hps. Per
portare all'estero i soldi l'associazione si sarebbe avvalsa "di
gruppi criminali organizzati impegnati in attivita' criminali in
piu' di uno Stato (localizzati almeno in Italia, Austria,
Svizzera, Madeira, Lussemburgo, Isole Bermuda, Isole Mauritius)
e rappresentati da soggetti dediti ad operazioni di
riciclaggio-occultamento di denaro di provenienza illecita,
attraverso strutture professionali e finanziarie tra loro
collegate''. La Gdf ha sequestrato 65 immobili, la maggior parte
nel centro di Milano e riconducibili agli indagati, una decina
in tutto oltre agli arrestati, villette residenziali,
autovetture ed ha bloccato oltre 250 rapporti bancari in varie
parti d'Italia.(ANSA).
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GB: PRELIEVO FISCO IN CONTI CORRENTI EVASORI, POLEMICHE
COMMISSIONE PARLAMENTO CRITICA MISURA PROPOSTA DA GOVERNO
  (di Alessandro Carlini)
  (ANSA) - LONDRA, 9 MAG - E' scontro nel Regno Unito per il
controverso piano del governo britannico che vuole autorizzare
il fisco al prelievo forzoso nei conti correnti di chi non ha
pagato le tasse. Annunciato dal ministro del Tesoro, George
Osborne, gia' nella manovra finanziaria lo scorso marzo, e' stato
duramente criticato da una commissione Parlamentare, che si e'
detta ''molto preoccupata'' per l'iniziativa, sottolineando che
c'e' il rischio elevato di errori ed abusi ai danni dei
contribuenti.
  "La possibilita' di avere accesso diretto ai milioni di conti
dei contribuenti solleva dubbi sul rischio di frodi ed errori'',
si legge nel rapporto presentato dai deputati britannici.
Immediata la reazione del premier David Cameron, che ha difeso a
spada tratta la sua proposta, parte importante di un ampio
pacchetto per contrastare evasione ed elusione fiscale.
''Dobbiamo scegliere. Se non riscuotiamo le tasse in modo
corretto e non siamo sicuri che i contribuenti paghino le tasse,
allora avremo il problema di dover alzare le tasse'', ha
affermato il primo ministro, sottolineando di essere sicuro che
il Tesoro pensera' con attenzione a tutti i dettagli. Il piano
prevede che il prelievo si applichi ai contribuenti che devono
piu' di 1.000 sterline allo Stato. Deve riguardare debiti di
lungo periodo e che non sono stati pagati dopo l'invio di almeno
quattro richieste. L'agenzia delle entrate, inoltre, deve
garantire che sui conti del debitore restino almeno 5.000
sterline dopo che e' stato compiuto il prelievo. Al momento, lo
Stato puo' intervenire in modo forzoso solo con l'autorizzazione
di un tribunale. Il Fisco di Sua Maesta' ha ammesso questa
settimana che le nuove misure dovrebbero riguardare un numero
limitato di persone, circa 17mila.
  Lo scontro ha scatenato una serie di reazioni di politici ed
esperti. ''E' sconvolgente, ora il fisco ti fa una richiesta e
dice 'mi devi denaro, sei colpevole, provami la tua
innocenza''', ha detto Nigel Farage, leader dell'euroscettico
Ukip. Secondo Eamonn Butler, direttore del think tank Adam Smith
Institute, questi poteri per il fisco sono "una palese e
pericolosa violazione del diritto", che va contro il principio
di presunzione d'innocenza. Il piano ora iniziera' la fase delle
consultazioni e, se approvato dal Parlamento, entrera' in vigore
nell'anno fiscale 2015-16. (ANSA)
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