SPENDING REVIEW IN GUARDIA DI FINANZA: TROPPI I DIRIGENTI E TROPPE LE SCUOLE MILITARI, INTERVENGA IL MINISTRO PADOAN. INTERROGAZIONE DEL M5S IN COMMISSIONE FINANZE

lunedì 12 maggio 2014

 

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02761

presentato da

DELLA VALLE Ivan

testo di

Giovedì 8 maggio 2014, seduta n. 225

 

DELLA VALLE e CANCELLERI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: 


da notizia diffusa dall'Agenzia ANSA risulterebbe che il comandante della Guardia di finanza, generale Saverio Capolupo, il 18 marzo 2014, in occasione della sua audizione presso la Commissione finanze del Senato, avrebbe dichiarato «Il corpo della Guardia di Finanza ha già fatto un'azione di spending review: il nostro organico è carente di 10 mila unità: 60 mila contro 70 mila. Le spese di funzionamento sono di 228 milioni su bilancio di 3,5 miliardi. In media lo stipendio di un militare della Gdf è di 1.400-1.500 euro al mese e sono cinque anni che non c’è un euro di aumento; anche la “casta” dei generali guadagna meno di 5 mila euro: il rapporto con la Germania è uno a tre a favore della Germania. Oltre questo livello non si può andare. Noi – ha aggiunto Capolupo – abbiamo precorso la politica di spending review: sono stati chiusi 72 reparti tagliate circa mille persone, fatte una serie di operazioni sugli immobili»; 


dai dati pubblicati dalla ragioneria generale dello Stato relativi al conto annuale del personale delle pubbliche amministrazioni, risulta che la Guardia di finanza, dal 2001 al 2012, ha più che raddoppiato i suoi ufficiali dirigenti, passando da 202 a 432 unità, ed ha anche aumentato gli ufficiali con trattamento superiore, passando da 787 a 1.170 unità, mentre nel contempo il restante personale è diminuito dagli oltre 63 mila unità a meno di 60 mila; inoltre, sempre dal conto annuale, risulterebbe che per 2012 il costo complessivo per gli ufficiali dirigenti e con trattamento superiore è ammontato a circa 120 milioni di euro, per retribuzioni medie che vanno dai 75 mila ai 108 mila euro annui; 


l'articolo 11, comma 2, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, prevedeva il riordino delle scuole militari e degli istituti militari di formazione, al fine di ottimizzare l'allocazione delle risorse e migliorare la qualità delle attività formative; tale riordino delle scuole militari non risulta tuttavia essere stato attuato per la Guardia di finanza che, nonostante la contrazione degli organici e degli arruolamenti del personale, risulta tuttora utilizzare per l'addestramento una dozzina di strutture sparse su tutto il territorio nazionale; 

dai dati pubblicati in internet dal fondo immobili pubblici, risulta che per le scuole militari ubicate a Roma, L'Aquila, Bari e Bergamo, lo Stato versa ai sottoscrittori privati di tale fondo comune d'investimento, un canone annuo complessivo di circa 35 milioni di euro per l'utilizzo di oltre 380 mila metri quadri; da articoli di stampa risulta altresì che sarebbe stata acquistata una ulteriore area in Bergamo ove costruire una nuova e più ampia struttura destinata all'Accademia del Corpo; 

ai fini della realizzazione degli obiettivi di contenimento della spesa, l'articolo 2-bis del decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120, consente alle amministrazioni statali di recedere, entro il 31 dicembre 2014, dai contratti di locazione di immobili in corso –: 


se non ritenga necessario, nell'ottica di una politica di revisione ed ottimizzazione delle spese della Guardia di finanza, assumere iniziative per un riequilibrio degli organici del Corpo, eliminando molte posizioni dirigenziali, ed una riorganizzazione degli istituti di istruzione, come previsto dall'articolo 11 del decreto-legge n. 95 del 2012, mediante accorpamento in un'unica scuola militare, con contestuale recesso entro il 2014 dalle locazioni onerose in corso; 


se non ritenga conseguentemente inopportuna, in tale ottica di contrazione e riorganizzazione delle spese, la costruzione di un ulteriore e più ampia struttura destinata all'addestramento degli ufficiali del Corpo. (5-02761)

 

 


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