L'ADDIO DI BEFERA: AL CENTRO IL CONTRIBUENTE (ItaliaOggi)

domenica 25 maggio 2014

ItaliaOggi - 24/5/2014

L'ADDIO DI BEFERA: AL CENTRO IL CONTRIBUENTE

di Cristina Bartelli 


Sei anni all'Agenzia delle entrate trascorsi come un seme e non come sabbia. Attilio Befera, il penultimo (l'ultimo lavorativo sarà il 26 maggio) giorno da direttore dell'Agenzia delle entrate, si affida alle parole di un monaco trappista, Thomas Merton, autore molto amato da Mister Fisco, per lasciare in pochi passaggi una sintesi del suo lavoro in via Cristoforo Colombo in una lettera inviata ai dipendenti.

Il seme: un aumento nelle somme recuperate, nell'ambito dell'attività di contrasto all'evasione, passando dai 6,9 miliardi di euro del 2008 ai 13,1 miliardi del 2013. Una struttura che, nel corso del 2013, ha erogato 1,5 milioni di rimborsi a famiglie e imprese per un importo complessivo di 13,5 miliardi di euro. In particolare, 65 mila artigiani, professionisti e imprese hanno ricevuto 11,5 miliardi di rimborsi Iva. Tre lettere, precedenti questa, ai dipendenti e ai direttori sul rapporto fisco-contribuente. Una riorganizzazione della struttura e incorporazione con l'Agenzia del territorio. Premi ai dipendenti meritevoli e utilizzo dei social network youtube e twitter.

Un saluto, quello di ieri, che pone ancora una volta al centro delle consegne di Befera al suo successore la costruzione del rapporto di fiducia tra stato e cittadini. «Lascio l'Agenzia», scrive Befera, «mentre sono in corso, o stanno per partire, progetti di vasta portata, come la dichiarazione dei redditi precompilata e la riforma del catasto. Naturalmente, il progetto più grande e ambizioso resta sempre lo stesso: contribuire efficacemente, attraverso il vostro lavoro quotidiano, alla costruzione del rapporto di fiducia fra stato e cittadini». Venerdì il consiglio dei ministri non ha sciolto la riserva sul nomina del successore del numero uno dell'Agenzia delle entrate. Interrogato sul punto, durante Porta a Porta il premier Matteo Renzia ha voluto precisare che «la nomina non è slittata ma non cera Padoan che era in Africa per un impegno internazionale». E sul nome di un magistrato come nuovo Mister Fisco, Renzi ha dichiarato: «Non credo che alla guida dell'Agenzia delle entrate ci sarà un magistrato». Sembra dunque accreditarsi la scelta nel segno della continuità che fede come favorito nel passaggio del testimone alla guida dell'Agenzia, Marco Di Capua, vice di Befera. Nella sua lettera di addio Befera fa una ammissione, ancora sul rapporto con i contribuenti: «Abbiamo appreso, nei momenti più difficili, che se vogliamo sinceramente migliorare dobbiamo continuare a imparare dai nostri errori, per correggerli». Befera consegna ai suoi uomini un Fisco che sappia essere umano soffermandosi: «Di qui le iniziative intraprese e le riflessioni maturate sul tema cruciale del rapporto con i contribuenti nell'attività di servizio e in quella di controllo: nel loro complesso, e con tutti i miglioramenti possibili, segnano (ne sono convinto) la direzione giusta».

Parole che sembrano tracciare il solco in cui dovrà muoversi il futuro Mister Fisco alimentando, sempre per utilizzare le parole di Befera il seme lasciato. 


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